Al via i nuovi bandi di concorso per lavorare allInps: si parte ad ottobre ma alcuni sono attesi fino al 2025. Le figure richieste e i vantaggi di lavorare presso lIstituto previdenziale
Com’è lavorare all’Inps? E’ la domanda che in tanti si pongono soprattutto ora, alla vigilia di nuovi, e diversi, concorsi che l’Istituto si prepara a bandire, sia per diplomati che per laureati. Vediamo quali sono e cosa prevedono.
Previste assunzioni anche di figure con qualifica dirigenziale. L’istituto si appresta, infatti, a indire nuove procedure per il reclutamento per almeno 15 unità dirigenziali di livello non generale.
Mentre i primi bandi per entrare a far parte dell’Inps sono attesi ad ottobre, per altri i tempi si prolungano al 2025. Si parte dall’assunzione di 514 ispettori.
Il concorso è per titoli ed esami e su base regionale. Ogni candidato può presentare domanda per una sola regione e per una sola posizione tra quelle messe a bando.
I vincitori saranno assunti mediante contratto a tempo indeterminato, con inquadramento nel profilo professionale di ispettore di vigilanza, presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale. Per essere assunti, bisogna comunque superare le diverse prove concorsuali previste, che sono:
Lavorare all’Inps è nelle ambizioni di tanti. Si tratta di un ente statale, che rappresenta un posto fisso, un lavoro sicuro a cui pochi rinuncerebbero e per alcuni inquadramenti prevede anche un buono stipendio.
Sono diversi, infatti, i dipendenti soddisfatti di prestare servizio presso l’Ente previdenziale: molti ritengono che l'ambiente di lavoro sia tranquillo e piacevole, non esistono episodi di mobbing, non c'è pressione lavorativa, i turni vengo sempre rispettati ed è garantita la puntualità nei pagamenti mensili degli stipendi.
Inoltre, in base alla mansione svolta, alcuni parlano di ottima flessibilità oraria nonché della possibilità di lavorare fuori ufficio, anche da casa in smartworking.
Di contro, c'è chi ritiene che a fronte della garanzia di stabilità, non si percepiscano stipendi adeguati. In diversi casi risultano bassi, secondo i dipendenti. E c’è chi lamenta staticità e poca possibilità di crescita professionale interna.