L'analisi annuale 2025 di Bankitalia fotografa i costi dei conti correnti tradizionali e online, tra evoluzioni delle spese, differenze tra tipologie, ruolo dell'operatività e reazioni dei consumatori.
L'indagine della Banca d'Italia conferma una tendenza che ormai si manifesta negli ultimi anni: la spesa di gestione dei conti correnti per le famiglie italiane registra un nuovo lieve incremento, attestandosi a 101,1 euro rispetto ai 100,7 euro dell'anno precedente. Tale aumento, seppur contenuto, è frutto di un equilibrio tra tariffe, commissioni e abitudini di utilizzo da parte dell'utenza.
L'analisi, basata su dati effettivi degli estratti conto, restituisce una fotografia aggiornata del mercato bancario, sottolineando il maggiore ricorso ai servizi bancari e la pressione esercitata dalle operazioni variabili rispetto ai canoni fissi. In questo scenario, l'approccio di Bankitalia si distingue per completezza metodologica e trasparenza, elementi essenziali per offrire uno sguardo affidabile sui costi dei conti correnti in Italia.
Secondo i dati dell'istituto centrale, per i conti di tipo tradizionale si assiste a una diminuzione dei canoni di base e dei costi per l'emissione delle carte di debito, aspetto che fa apparire in superficie una dinamica più favorevole per i correntisti. Tuttavia, questa riduzione delle spese fisse viene più che compensata dall'aumento delle commissioni sulle singole operazioni effettuate, come bonifici, prelievi e pagamenti vari.
L'incremento dell'operatività ha contribuito a far crescere il valore complessivo delle commissioni variabili. Tali commissioni, infatti, hanno assunto un peso superiore rispetto alle voci di spesa storicamente più rilevanti, con la conseguenza che la spesa media complessiva di gestione è arrivata, nel 2024, a 101,1 euro nelle soluzioni tradizionali.
Di particolare rilievo, l'evidenza empirica raccolta nell'indagine evidenzia che la determinazione dei costi avviene sia sulla base del volume di transazioni sia per effetto della tipologia di operazioni richieste, come:
Il panorama dei conti correnti digitali rivela elementi di interesse. Nel corso del 2024, i conti bancari online hanno continuato a offrire spese medie inferiori rispetto a quelli tradizionali. La gestione media si attesta a 30,6 euro, con un aumento di 1,7 euro rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò, si registra una diminuzione dei prezzi unitari dei servizi, sintomo di una concorrenza ancora viva tra operatori digitali. Il motore della leggera ascesa dei costi è l'aumento delle operazioni effettuate dai clienti, segno di una crescente fiducia nei servizi a distanza.
I conti correnti postali presentano dinamiche differenziate. In questo segmento, sia le commissioni per singola operazione che il volume delle attività sono aumentati. La spesa media di gestione è così salita da 67,3 euro a 71,6 euro. Tuttavia, nel confronto generale, questa tipologia rimane nel mezzo tra le soluzioni online più economiche e quelle bancarie tradizionali più onerose.
Guardando al quadro d'insieme, il maggiore peso dei conti digitali nel portafoglio delle famiglie italiane ha contribuito ad abbassare la media complessiva della spesa annua ponderata, che si attesta a 85,3 euro. Questo trend riflette il successo dei prodotti digitali, i quali, pur vedendo aumentare l'operatività degli utenti, riescono ancora a tenere sotto controllo i costi complessivi rispetto agli istituti tradizionali e postali:
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Tipologia |
Spesa media di gestione (2024) |
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Tradizionali |
101,1 euro |
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Online |
30,6 euro |
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Postali |
71,6 euro |
Il confronto su base decennale mette in evidenza un incremento della spesa per i correntisti pari al +23%, secondo i dati di Bankitalia e le elaborazioni delle associazioni dei consumatori. Nel 2014, infatti, il costo medio annuo di gestione si attestava a 82,2 euro; nel 2024 siamo arrivati a 101,1 euro. In termini assoluti, si tratta di un aumento di quasi 19 euro a utente in dieci anni.
Entrando nel dettaglio:
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Anno |
Spesa media (euro) |
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2014 |
82,2 |
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2024 |
101,1 |
Un aspetto emerso dall'indagine riguarda il maggior utilizzo del conto da parte delle famiglie italiane: aumentano non solo il numero di operazioni basilari, ma anche i servizi accessori fruibili. Questa evoluzione dell'operatività è riconducibile sia alla crescente confidenza con strumenti digitali, sia a un bisogno di gestire una gamma sempre più ampia di pagamenti, investimenti e servizi collegati direttamente al conto corrente.
L'aumento della domanda di servizi aggiuntivi - come la domiciliazione di utenze, i pagamenti ricorrenti, l'abilitazione alle carte virtuali, le notifiche in tempo reale - comporta nuove occasioni di applicazione di commissioni e spese specifiche. Secondo Bankitalia, tale dinamica proietta il conto corrente sempre più come strumento polifunzionale per la quotidianità finanziaria degli italiani.
Tra i servizi che incidono sulle spese complessive:
Oltre alle voci ordinarie, ci sono alcune commissioni extra che, per determinati utenti, possono rappresentare un aggravio non trascurabile delle spese annue nella gestione dei migliori conti correnti: