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Conti correnti tradizionali e online: i costi e i servizi secondo l'analisi annuale 2025 di Bankitalia

di Marcello Tansini pubblicato il
Analisi annuale 2025 di Bankitalia

L'analisi annuale 2025 di Bankitalia fotografa i costi dei conti correnti tradizionali e online, tra evoluzioni delle spese, differenze tra tipologie, ruolo dell'operatività e reazioni dei consumatori.

L'indagine della Banca d'Italia conferma una tendenza che ormai si manifesta negli ultimi anni: la spesa di gestione dei conti correnti per le famiglie italiane registra un nuovo lieve incremento, attestandosi a 101,1 euro rispetto ai 100,7 euro dell'anno precedente. Tale aumento, seppur contenuto, è frutto di un equilibrio tra tariffe, commissioni e abitudini di utilizzo da parte dell'utenza.

L'analisi, basata su dati effettivi degli estratti conto, restituisce una fotografia aggiornata del mercato bancario, sottolineando il maggiore ricorso ai servizi bancari e la pressione esercitata dalle operazioni variabili rispetto ai canoni fissi. In questo scenario, l'approccio di Bankitalia si distingue per completezza metodologica e trasparenza, elementi essenziali per offrire uno sguardo affidabile sui costi dei conti correnti in Italia.

Conti correnti tradizionali: dinamiche dei costi e delle commissioni

Secondo i dati dell'istituto centrale, per i conti di tipo tradizionale si assiste a una diminuzione dei canoni di base e dei costi per l'emissione delle carte di debito, aspetto che fa apparire in superficie una dinamica più favorevole per i correntisti. Tuttavia, questa riduzione delle spese fisse viene più che compensata dall'aumento delle commissioni sulle singole operazioni effettuate, come bonifici, prelievi e pagamenti vari.

L'incremento dell'operatività ha contribuito a far crescere il valore complessivo delle commissioni variabili. Tali commissioni, infatti, hanno assunto un peso superiore rispetto alle voci di spesa storicamente più rilevanti, con la conseguenza che la spesa media complessiva di gestione è arrivata, nel 2024, a 101,1 euro nelle soluzioni tradizionali.

Di particolare rilievo, l'evidenza empirica raccolta nell'indagine evidenzia che la determinazione dei costi avviene sia sulla base del volume di transazioni sia per effetto della tipologia di operazioni richieste, come:

  • pagamenti e bonifici (in crescita numerica e importanza)
  • prelievi di contante presso sportelli ATM
  • emissione e manutenzione carte di pagamento (canoni medi in riduzione)
L'approccio adottato da Bankitalia nell'analisi si fonda sull'osservazione dei comportamenti effettivi dei correntisti, invece che su simulazioni teoriche: questo metodo rafforza la credibilità dei dati e la loro affidabilità per la comunità finanziaria.

Conti correnti online e postali: confronto tra tipologie e spesa media

Il panorama dei conti correnti digitali rivela elementi di interesse. Nel corso del 2024, i conti bancari online hanno continuato a offrire spese medie inferiori rispetto a quelli tradizionali. La gestione media si attesta a 30,6 euro, con un aumento di 1,7 euro rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò, si registra una diminuzione dei prezzi unitari dei servizi, sintomo di una concorrenza ancora viva tra operatori digitali. Il motore della leggera ascesa dei costi è l'aumento delle operazioni effettuate dai clienti, segno di una crescente fiducia nei servizi a distanza.

I conti correnti postali presentano dinamiche differenziate. In questo segmento, sia le commissioni per singola operazione che il volume delle attività sono aumentati. La spesa media di gestione è così salita da 67,3 euro a 71,6 euro. Tuttavia, nel confronto generale, questa tipologia rimane nel mezzo tra le soluzioni online più economiche e quelle bancarie tradizionali più onerose.

Guardando al quadro d'insieme, il maggiore peso dei conti digitali nel portafoglio delle famiglie italiane ha contribuito ad abbassare la media complessiva della spesa annua ponderata, che si attesta a 85,3 euro. Questo trend riflette il successo dei prodotti digitali, i quali, pur vedendo aumentare l'operatività degli utenti, riescono ancora a tenere sotto controllo i costi complessivi rispetto agli istituti tradizionali e postali:

Tipologia

Spesa media di gestione (2024)

Tradizionali

101,1 euro

Online

30,6 euro

Postali

71,6 euro

L'evoluzione del costo dei conti correnti negli ultimi dieci anni

Il confronto su base decennale mette in evidenza un incremento della spesa per i correntisti pari al +23%, secondo i dati di Bankitalia e le elaborazioni delle associazioni dei consumatori. Nel 2014, infatti, il costo medio annuo di gestione si attestava a 82,2 euro; nel 2024 siamo arrivati a 101,1 euro. In termini assoluti, si tratta di un aumento di quasi 19 euro a utente in dieci anni.

Entrando nel dettaglio:

  • le spese fisse (canoni e costi carte) sono salite da 55,6 euro a 65,4 euro (+17,6%)
  • le spese variabili (commissioni su prelievi, bonifici e altri servizi) sono aumentate da 26,6 euro a 35,7 euro (+34,2%)
Il fattore più rilevante è la crescita delle commissioni variabili, dovuta soprattutto al maggior costo dei prelievi ATM e all'incremento del numero di transazioni effettuate. Si evidenzia come la digitalizzazione e l'innovazione nei pagamenti (come i bonifici istantanei) abbiano contribuito ad ampliare la platea dei servizi disponibili, ma anche a generare nuove voci di costo.

Anno

Spesa media (euro)

2014

82,2

2024

101,1

Il ruolo dell'operatività e dei servizi aggiuntivi

Un aspetto emerso dall'indagine riguarda il maggior utilizzo del conto da parte delle famiglie italiane: aumentano non solo il numero di operazioni basilari, ma anche i servizi accessori fruibili. Questa evoluzione dell'operatività è riconducibile sia alla crescente confidenza con strumenti digitali, sia a un bisogno di gestire una gamma sempre più ampia di pagamenti, investimenti e servizi collegati direttamente al conto corrente.

L'aumento della domanda di servizi aggiuntivi - come la domiciliazione di utenze, i pagamenti ricorrenti, l'abilitazione alle carte virtuali, le notifiche in tempo reale - comporta nuove occasioni di applicazione di commissioni e spese specifiche. Secondo Bankitalia, tale dinamica proietta il conto corrente sempre più come strumento polifunzionale per la quotidianità finanziaria degli italiani.

Tra i servizi che incidono sulle spese complessive:

  • bonifici bancari standard e istantanei/ripetuti
  • pagamenti digitali e mobile banking
  • accredito stipendi e gestione investimenti
  • gestione delle carte di credito e debito
La maggiore operatività ha ricadute sulle commissioni variabili, confermando come il costo complessivo di un conto dipenda non solo dalle tariffe fisse, ma soprattutto dalla modalità d'uso da parte dell'intestatario.

Commissioni extra: MDF, CIV e costi per prelievi e scoperti

Oltre alle voci ordinarie, ci sono alcune commissioni extra che, per determinati utenti, possono rappresentare un aggravio non trascurabile delle spese annue nella gestione dei migliori conti correnti:

  • Messa a disposizione dei fondi (MDF): rimasta stabile nel 2024 a circa l'1,6% del credito accordato per i contratti di apertura di credito in conto corrente.
  • Commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV): applicata sugli sconfinamenti e gli scoperti di conto, è salita da 13,7 euro a 16,2 euro.
  • Costi dei prelievi: continuano la loro salita, particolarmente per l'utilizzo degli sportelli ATM, con impatti superiori sulla spesa variabile.
L'incremento della CIV colpisce soprattutto i correntisti più esposti a tensioni di liquidità, mentre l'MDF resta un parametro praticamente invariato rispetto all'anno precedente. La crescita dei costi per i prelievi rappresenta una delle componenti che più incide sugli aumenti complessivi, confermata anche dalle segnalazioni delle associazioni dei consumatori.