Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore importanti cambiamenti nella tutela dei lavoratori colpiti da patologie gravi, grazie all’integrazione tra la storica Legge 104 e la nuova Legge 106. Queste nuove disposizioni rafforzano la possibilità di conciliare vita lavorativa e salute, ponendo l’accento sull’inclusione e sulla continuità occupazionale. Il lavoro a distanza, già conosciuto come "smart working", acquisisce uno status prioritario per chi affronta gravi compromissioni di salute. Obiettivo del legislatore è assicurare che nessuno sia costretto a scegliere tra le terapie e la propria attività professionale.
Smart Working prioritario dal 1° gennaio 2026: cosa significa e a chi spetta
La Legge 106 modifica il paradigma del lavoro agile, assegnando una corsia preferenziale a chi versa in condizioni di salute particolari. Il diritto di precedenza assoluto nell’accesso allo smart working è destinato a chi presenta fragilità sanitaria certificata, ampliando e potenziando i diritti già previsti dalla 104. Con questa innovazione, chi è affetto da malattie oncologiche, patologie croniche o invalidanti, comprese quelle rare, potrà proseguire il lavoro da casa, facilitando così la continuità del percorso terapeutico senza rinunciare alla professionalità.
Il meccanismo di priorità prevede che, nel caso di più richieste di smart working per la stessa posizione, l’azienda debba dare preferenza ai dipendenti con le condizioni di salute riconosciute. Questa tutela si applica sia nel settore privato che nel pubblico e coinvolge anche i genitori di minori con disabilità, qualora ricorrano i requisiti.
Le caratteristiche centrali del lavoro agile prioritario dal 2026 possono essere così riassunte:
- Diritto di precedenza per svolgere le proprie mansioni in modalità agile;
- Applicabilità subordinata alla compatibilità delle attività con la modalità da remoto;
- Estensione ai lavoratori sia pubblici sia privati, e a genitori di figli minori in analoga condizione di salute;
- Attivabile al termine di un eventuale congedo straordinario o anche senza avervi fatto ricorso.
I requisiti per accedere: chi sono i beneficiari della priorità allo smart working
Hanno diritto alla precedenza nel lavoro agile i lavoratori subordinati, pubblici e privati, che si trovano in una delle seguenti situazioni:
- Affezioni oncologiche (in fase attiva o follow-up precoce);
- Patologie croniche o invalidanti, incluse le malattie rare, che abbiano serio impatto sulle capacità lavorative e quotidiane;
- Invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%;
- Genitori di figli minorenni che rientrano nelle suddette categorie.
La soglia del 74% di invalidità rappresenta il discrimine riconosciuto dal legislatore oltre il quale è oggettivo che la salute influisce significativamente sull’autonomia professionale. Non rientrano tra i beneficiari, invece, i caregiver diversi dai genitori (escluse le tipologie previste nelle normative precedenti), così come i lavoratori autonomi, per i quali sono previste altre disposizioni.
I requisiti devono essere documentati con idonea certificazione medica rilasciata da specialisti del Servizio Sanitario Nazionale o da strutture convenzionate. La validità e quindi l’accesso alle agevolazioni è subordinato all’inserimento della certificazione anche nel fascicolo sanitario elettronico del lavoratore.
Come richiedere lo smart working prioritario: modalità e procedure
L’iter per la richiesta è stato semplificato dalla Legge 106 per favorire trasparenza e rapidità, anche se resta centrale la collaborazione tra lavoratore, medico e datore di lavoro. La procedura si articola nelle seguenti fasi:
- Raccolta della documentazione medica: il lavoratore deve essere in possesso di certificazione che attesti la patologia e, se presente, il livello di invalidità;
- Presentazione della domanda al datore di lavoro, in forma scritta o telematica secondo le regole previste dal contratto interno o dagli accordi aziendali;
- Valutazione della compatibilità delle mansioni con lo smart working: il datore di lavoro, avvalendosi anche del parere del medico competente aziendale, verifica se la prestazione può essere svolta in modalità agile;
- Risposta formale del datore di lavoro, con esito motivato per iscritto, in tempi rapidi;
- Attivazione del lavoro agile prioritario in caso di esito positivo, con eventuale predisposizione dei necessari strumenti informatici o logistici.
La legge favorisce
l’utilizzo di procedure telematiche per la presentazione delle richieste, sia per le aziende che già adottano sistemi digitalizzati, sia per semplificare la gestione presso gli enti pubblici.
Obblighi dei datori di lavoro e compatibilità delle mansioni con il lavoro da remoto
I datori di lavoro sono chiamati a valutare con attenzione la compatibilità tra mansione e lavoro agile, procedendo ogni volta in modo concreto e documentato. Tuttavia, se sussistono i requisiti di legge il soggetto fragile ha la precedenza assoluta sugli altri colleghi nelle medesime condizioni funzionali o di ruolo.
Tra gli obblighi del datore di lavoro figurano:
- Analisi e, dove possibile, adeguamento delle attività per una gestione compatibile con lo smart working;
- Messa a disposizione degli strumenti necessari (pc, licenze, accessi);
- Confronto con il medico competente per individuare eventuali accomodamenti ragionevoli;
- Rispetto dei vincoli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nei contesti domiciliari;
- Risposta motivata in caso di diniego, che deve essere oggettiva e basata su reali esigenze organizzative.
Congedo straordinario fino a 24 mesi: come si integra con il lavoro agile prioritario
Un’altra rilevante innovazione della normativa è il congedo straordinario fino a 24 mesi, pensato per chi necessita di interruzioni prolungate dal lavoro a causa di patologie particolarmente gravi. Questo periodo può essere utilizzato in modo continuativo oppure frazionato, sulla base delle
esigenze terapeutiche e personali.
Durante questo congedo:
- Il rapporto di lavoro è sospeso, ma il lavoratore conserva il posto;
- Non è prevista retribuzione e il tempo non rientra nell’anzianità o nella maturazione dei contributi previdenziali, salvo riscatto volontario;
- È vietato svolgere attività lavorativa alternativa nello stesso arco temporale.
Al termine del congedo, il diritto al lavoro agile prioritario resta pienamente valido, permettendo così un rientro graduale e tutelato.
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