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Conviene ancora diventare ingegnere attualmente?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Quali ingegneri cercano le imprese

Nel 2025 l'ingegneria, in tutte le sue declinazioni, resta una delle lauree piů spendibili sul mercato.

La figura dell'ingegnere continua a esercitar fascino tra i giovani italiani. Ma conviene ancora intraprendere un percorso lungo e impegnativo come quello ingegneristico? La risposta non è univoca e va articolata considerando le dinamiche del mercato del lavoro, le aspettative salariali, le specializzazioni richieste e le trasformazioni in atto nei settori produttivi.

Nel 2025 l'ingegneria, in tutte le sue declinazioni, resta una delle lauree più spendibili sul mercato, con un tasso di occupazione tra i più alti in Italia. Secondo i dati forniti dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e confermati anche dal consorzio AlmaLaurea, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea supera il 91%, con una media che si mantiene elevata anche a cinque anni dal titolo. Ma al di là dei numeri, ciò che colpisce è la varietà di ruoli ricoperti dagli ingegneri: dalla produzione industriale al digitale, dalla sanità all'energia, dalla logistica all'intelligenza artificiale, l'ingegnere è ormai una figura chiave della modernità. Vediamo quindi:

  • Quali ingegneri cercano le imprese? Il mismatch tra domanda e offerta
  • Retribuzioni, carriera e soddisfazione, il valore della laurea in ingegneria

Quali ingegneri cercano le imprese? Il mismatch tra domanda e offerta

Nonostante l'apparente abbondanza di laureati, molte imprese italiane faticano a trovare ingegneri con le giuste competenze. Esiste un paradosso: da una parte, aumentano gli iscritti ai corsi di laurea in ingegneria; dall'altra, più della metà delle aziende denuncia la difficoltà di reperire figure tecniche specializzate. Questo squilibrio, noto come mismatch, è marcato nei settori dell'automazione industriale, dell'ingegneria dell'informazione, della meccatronica e della progettazione impiantistica.

Nel dettaglio, le lauree più richieste nel 2025 sono quelle in ingegneria industriale, elettronica, energetica e informatica, mentre cresce con forza l'interesse per l'ingegneria biomedica e per quella gestionale, che unisce competenze ingegneristiche a quelle organizzative.

Oggi un buon ingegnere deve sapere lavorare in team internazionali, utilizzare fluentemente almeno una lingua straniera e avere una forte propensione alla risoluzione dei problemi. La conoscenza di software di simulazione, modellazione, data analysis o machine learning è sempre più richiesta, a conferma che il confine tra ingegneria classica e digitale si sta dissolvendo.

Retribuzioni, carriera e soddisfazione, il valore della laurea in ingegneria

Nel panorama italiano, la laurea in ingegneria continua a garantire tra gli stipendi più elevati, già a pochi anni dall'ingresso nel mondo del lavoro. Gli ingegneri del settore industriale, dell'informazione e ICT guadagnano in media tra i 1.900 e i 2.200 euro netti al mese nei primi anni di carriera. Alcune specializzazioni, come quelle legate all'intelligenza artificiale o alla cybersecurity, arrivano a retribuzioni superiori, soprattutto se si lavora per grandi gruppi internazionali o startup ad alta intensità tecnologica.

La crescita retributiva è stabile e continua: dopo cinque o sei anni di carriera, molti ingegneri raggiungono posizioni apicali come project manager, responsabili di produzione, coordinatori di area tecnica o consulenti esterni, con stipendi che possono toccare i 3.500 euro netti e oltre. Un altro aspetto riguarda l'autonomia lavorativa: molti ingegneri, grazie alle competenze acquisite, intraprendono la libera professione, aprendo studi tecnici o società di consulenza.

Ma non è solo questione di soldi. Gli ingegneri sono tra i lavoratori più soddisfatti perché operano in contesti stimolanti, dinamici e in evoluzione. Il problem solving, la progettazione, la possibilità di vedere i risultati del proprio lavoro sono fattori che incidono sulla qualità della vita professionale.