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Le finestre ufficiali 2025 per andare in pensione con Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
finestre pensione 2024

Da sette mesi a un anno e mezzo: ecco quali sono le finestre mobili per andare in pensione effettiva con quota 100, opzione donna e ape social 2024

Il momento della pensione è quello in cui finalmente i lavoratori possono collocarsi a riposo dopo una vita di impegni e sacrifici. Tuttavia, per andare effettivamente in pensione è necessario considerare le cosiddette finestre mobili, ovvero il periodo di tempo che intercorre tra la maturazione dei requisiti previsti per il pensionamento e la decorrenza effettiva del trattamento pensionistico.

Cosa sono le finestre mobili per le pensioni anticipate

Le finestre mobili rappresentano un meccanismo introdotto dal legislatore per dilazionare l'accesso effettivo alla pensione, anche quando i requisiti anagrafici e contributivi sono già stati raggiunti. Non tutte le forme di pensionamento prevedono queste finestre temporali, ma per le misure di pensionamento anticipato come Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale, è fondamentale conoscerle per pianificare correttamente il proprio futuro previdenziale.

Per il 2025, l'INPS ha definito con precisione le tempistiche di queste finestre, che variano in base alla tipologia di pensionamento anticipato e alla categoria di lavoratore. Vediamo nel dettaglio quali sono le finestre ufficiali per ciascuna misura.

Finestre ufficiali per andare in pensione prima con Quota 103 nel 2025

Quota 103 rappresenta una delle principali opzioni per il pensionamento anticipato nel 2025, consentendo l'uscita dal mondo del lavoro a 62 anni di età con 41 anni di contributi versati. Rispetto al 2024, però, le finestre di attesa per la decorrenza effettiva della pensione sono state significativamente allungate.

Nel 2025, per accedere al trattamento pensionistico con Quota 103, sono previste le seguenti finestre:

  • Lavoratori dipendenti del settore privato: finestra mobile di 7 mesi (rispetto ai 3 mesi del 2024)
  • Lavoratori dipendenti del settore pubblico: finestra mobile di 9 mesi (rispetto ai 6 mesi del 2024)
In termini pratici, questo significa che un lavoratore del settore privato che matura i requisiti per Quota 103 a marzo 2025, potrà ricevere il primo assegno pensionistico solo a partire da ottobre 2025. Analogamente, un dipendente pubblico che raggiunge i requisiti a febbraio 2025 dovrà attendere fino a novembre dello stesso anno per percepire la propria pensione.

Questo allungamento delle finestre potrebbe comportare che, per chi matura i requisiti negli ultimi mesi del 2025, l'effettiva uscita dal mondo del lavoro slitti al 2026.

Importo della pensione con Quota 103 nel 2025

È importante sottolineare che la pensione con Quota 103 viene calcolata interamente con il sistema contributivo, e l'importo dell'assegno è soggetto a un tetto massimo. Per il 2025, l'importo massimo erogabile non può superare quattro volte il trattamento minimo INPS fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia (67 anni).

Inoltre, chi decide di continuare a lavorare pur avendo maturato i requisiti per Quota 103 può beneficiare del cosiddetto "bonus Maroni", che consiste in un incentivo economico direttamente in busta paga equivalente alla quota di contributi che sarebbero stati versati dal datore di lavoro.

Finestre ufficiali per andare in pensione prima con Opzione Donna nel 2025

Anche per il pensionamento anticipato con Opzione Donna sono previste specifiche finestre mobili per il 2025, differenziate in base alla tipologia di lavoro svolto.

Possono accedere a Opzione Donna 2025 le lavoratrici che raggiungono 61 anni di età e hanno maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024. È previsto un meccanismo di riduzione del requisito anagrafico in base al numero di figli:

  • 61 anni: requisito standard
  • 60 anni: per chi ha un figlio (riduzione di 1 anno)
  • 59 anni: per chi ha due o più figli (riduzione di 2 anni)
Le finestre mobili per Opzione Donna nel 2025 sono:
  • Lavoratrici dipendenti (sia pubbliche che private): 12 mesi di attesa
  • Lavoratrici autonome: 18 mesi di attesa
Ad esempio, una lavoratrice dipendente con un figlio che compie 60 anni ad aprile 2025 e ha già maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024, potrà accedere effettivamente alla pensione solo ad aprile 2026, dopo il decorso della finestra di 12 mesi.

Categorie ammesse a Opzione Donna nel 2025

È fondamentale ricordare che Opzione Donna nel 2025 non è accessibile a tutte le lavoratrici, ma solo a specifiche categorie considerate meritevoli di tutela:

  • Lavoratrici licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy
  • Lavoratrici con disabilità riconosciuta pari o superiore al 74%
  • Caregiver che assistono da almeno 6 mesi persone con handicap grave ai sensi della Legge 104, conviventi con la richiedente
Va sottolineato che scegliere Opzione Donna comporta il ricalcolo dell'intero montante pensionistico con il metodo contributivo, il che può determinare una riduzione dell'assegno pensionistico fino al 25-30% rispetto al calcolo misto o retributivo.

Finestre ufficiali per andare in pensione prima con Ape Sociale nel 2025

L'Ape Sociale rappresenta una peculiarità nel panorama delle pensioni anticipate, in quanto non prevede finestre mobili per l'accesso al trattamento previdenziale. Tuttavia, nel 2025 si registra un innalzamento del requisito anagrafico rispetto al 2024.

Per accedere all'Ape Sociale nel 2025 sarà necessario aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età, con un incremento di 5 mesi rispetto ai 63 anni richiesti nel 2024. Questo adeguamento è legato all'aumento delle aspettative di vita e viene applicato periodicamente alle prestazioni previdenziali.

Categorie beneficiarie dell'Ape Sociale nel 2025

L'Ape Sociale è riservata a specifiche categorie di lavoratori considerate particolarmente svantaggiate:

  • Disoccupati involontari che hanno esaurito da almeno 3 mesi tutti i sussidi di disoccupazione e hanno maturato almeno 30 anni di contributi
  • Invalidi civili con percentuale di invalidità pari o superiore al 74% e almeno 30 anni di contributi
  • Caregiver che assistono parenti con handicap grave ai sensi della Legge 104 da almeno 6 mesi e hanno maturato almeno 30 anni di contributi
  • Lavoratori addetti a mansioni gravose o usuranti da almeno 6 anni in via continuativa, con almeno 36 anni di contributi
L'Ape Sociale non è una vera e propria pensione, ma un'indennità che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. L'importo massimo erogabile è di 1.500 euro mensili, non rivalutabili, e durante la percezione dell'indennità non è possibile svolgere attività lavorativa dipendente o autonoma, se non nei limiti di reddito previsti per i lavoratori occasionali.
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