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Le bugie sulle polizze vita, i rischi e perché non sono sempre sicure come dimostrano i 3 fallimenti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
I recenti fallimenti delle polizze vita

Negli ultimi anni il mercato assicurativo ha assistito a casi di insolvenza che hanno coinvolto migliaia di risparmiatori. Solo negli ultimi 12 mesi Eurovita, Fwu Life e Novis

Le polizze vita sono spesso presentate come uno strumento di investimento sicuro e affidabile, in grado di garantire protezione finanziaria e rendimenti interessanti. Tuttavia, i recenti fallimenti di alcune compagnie assicurative hanno messo in discussione questa convinzione ed evidenziato criticità che ogni risparmiatore dovrebbe valutare attentamente prima di investire i propri risparmi.

Eventi come quelli che hanno coinvolto Fwu Life Insurance Lux S.A., Eurovita, Novis e altre realtà del settore hanno dimostrato che anche i prodotti finanziari più pubblicizzati come sicuri non sono esenti da rischi. La promessa di sicurezza spesso si scontra con la realtà di mercati complessi e condizioni economiche incerte, lasciando migliaia di risparmiatori in situazioni di grave difficoltà.

I recenti fallimenti nel settore assicurativo e l'impatto sui risparmiatori

Il settore assicurativo europeo è stato scosso da diverse crisi che hanno coinvolto migliaia di risparmiatori. Un caso emblematico è quello di Fwu Life Insurance Lux S.A., compagnia lussemburghese posta in liquidazione coatta. L'Autorità di vigilanza lussemburghese, il Commissariat aux Assurances (CAA), ha rilevato problemi di solvibilità e ha sospeso i pagamenti delle polizze, lasciando oltre 100.000 assicurati italiani nell'incertezza.

Nonostante le rassicurazioni iniziali, i titolari delle polizze si sono trovati con contratti bloccati e investimenti a rischio, evidenziando come anche compagnie con apparente solidità possano trovarsi in difficoltà. I clienti di Fwu, principalmente concentrati in Veneto, Lombardia, Lazio e Puglia, si sono ritrovati con circa 300 milioni di euro di controvalore in polizze vita congelate e impossibilitate al riscatto.

Un altro caso significativo nel panorama italiano è quello di Eurovita, compagnia specializzata in polizze vita, che è stata posta in amministrazione straordinaria dall'Ivass con il blocco temporaneo dei riscatti per stabilizzare la situazione. Questo episodio ha coinvolto centinaia di migliaia di risparmiatori e ha sollevato dubbi sulla gestione del rischio e sulla capacità delle compagnie di garantire i rendimenti promessi. La crisi di Eurovita è stata una delle più grandi mai affrontate dal settore assicurativo italiano.

Anche la compagnia slovacca Novis ha attraversato una crisi simile, ampliando il quadro di instabilità che ha colpito il settore assicurativo europeo negli ultimi tempi. Questi casi evidenziano un problema sistemico che va oltre le singole realtà aziendali.

Le false promesse e la realtà delle polizze vita

Le polizze vita sono spesso considerate sicure perché collegate a grandi gruppi assicurativi, ma i recenti eventi dimostrano che non sono immuni da fallimenti. Il rischio di insolvenza delle compagnie è legato a diversi fattori, tra cui:

  • Cattiva gestione finanziaria: strategie di investimento poco oculate possono compromettere la solidità patrimoniale
  • Sottocapitalizzazione: risorse insufficienti per far fronte agli impegni assunti
  • Condizioni economiche sfavorevoli: crisi di mercato che impattano negativamente sui rendimenti
Nel caso di Fwu Life, ad esempio, l'insufficienza dei requisiti patrimoniali richiesti ha messo in crisi l'intera struttura operativa, lasciando gli assicurati senza risposte concrete sui loro risparmi.

Un altro mito da sfatare riguarda l'idea che tutte le polizze vita siano protette da sistemi di garanzia. In Italia, esiste un Fondo di Garanzia per le polizze vita, ma la sua capacità di intervenire è limitata rispetto alla portata delle crisi. Sebbene questo fondo sia finanziato dalle stesse compagnie assicurative, non sempre può coprire interamente le perdite subite dagli assicurati, lasciando una parte del rischio a carico dei risparmiatori.

I diversi tipi di polizze vita e i loro rischi specifici

È essenziale comprendere che esistono diverse tipologie di polizze vita, ognuna con caratteristiche e livelli di rischio differenti:

Polizze Rivalutabili (Ramo I)

Si tratta di prodotti assicurativi che hanno avuto grande diffusione in passato. La loro caratteristica principale è che il contenuto finanziario è all'interno di una gestione separata che garantisce una rivalutazione del capitale anno su anno. Il capitale assicurato viene rivalutato periodicamente sulla base di un indice di riferimento o di un tasso di interesse.

Sebbene spesso presentate come prodotti sicuri, anche queste polizze comportano rischi. In particolare, i costi elevati di gestione possono erodere significativamente i rendimenti. Inoltre, in periodi di bassa inflazione, il rendimento reale (al netto dell'inflazione) può diventare negativo, causando una perdita di potere d'acquisto.

Polizze Multiramo

Queste polizze offrono la possibilità di scegliere tra diverse opzioni di investimento e copertura assicurativa all'interno dello stesso contratto. Tipicamente hanno una componente di gestione separata (rivalutabile e garantita) e una componente che investe in vari fondi di tipologie diverse.

La flessibilità di queste polizze permette di modificare la composizione dell'investimento nel corso del tempo, adattandolo alle esigenze che cambiano. Tuttavia, la componente che investe in fondi non ha la rivalutazione certa o garantita, esponendo una parte dell'investimento alle fluttuazioni di mercato.

Polizze Unit Linked (Ramo III)

Si caratterizzano per avere una componente finanziaria pura: sono progettate principalmente per investire capitale e generare una rivalutazione. Il rendimento viene influenzato direttamente dalle oscillazioni del mercato e dalla performance del fondo sottostante.

Queste polizze unit linked comportano rischi maggiori rispetto alle tipologie precedenti, poiché il valore dell'investimento dipende interamente dalla performance dei fondi sottostanti e può subire perdite significative. Un esempio concreto è quello di un cliente Mediolanum che aveva versato 114.000 euro in una unit-linked e ne ha recuperati solo 103.000, con una perdita nominale del 10% e reale del 22%.

La vera natura delle polizze vita, limiti alla protezione patrimoniale

Uno degli aspetti più controversi delle polizze vita riguarda la loro presunta impignorabilità. Molti promotori finanziari presentano questi strumenti come un modo sicuro per proteggere il patrimonio da eventuali creditori, ma la realtà è più complessa.

La Corte di Cassazione ha stabilito in numerose sentenze che, in presenza di illeciti dove il contraente della polizza è colpevole, le polizze vita sono pignorabili. Questo è particolarmente rilevante per imprenditori e professionisti, le cui responsabilità sono spesso molto estese.

In altri termini, le polizze vita non rappresentano una protezione assoluta del patrimonio, soprattutto in situazioni di responsabilità civile o penale. La giurisprudenza ha chiarito che in caso di azioni fraudolente o compiute in pregiudizio dei creditori, le somme investite possono essere oggetto di pignoramento.

Inoltre, va considerato che l'impignorabilità si applica solo al capitale maturato e non ai premi versati dal contraente. Ai sensi dell'art. 1923, comma 2 del codice civile, rispetto ai premi pagati restano valide le disposizioni relative alla revocazione degli atti compiuti in pregiudizio dei creditori.

Come valutare la solidità di una compagnia assicurativa

Alla luce dei recenti fallimenti nel settore assicurativo, diventa fondamentale saper valutare la solidità delle compagnie prima di sottoscrivere una polizza. Ecco alcuni indicatori chiave da considerare:

Il solvency ratio è uno degli indicatori più importanti per valutare la solidità di una compagnia assicurativa. Rappresenta il rapporto tra i fondi propri della compagnia e il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR). Un rapporto elevato indica una maggiore solidità finanziaria, anche se, come dimostra il caso Eurovita, un solvency ratio apparentemente adeguato non garantisce l'assoluta sicurezza in caso di shock di mercato.

È anche importante verificare la posizione finanziaria della compagnia tramite i report annuali e i rating assegnati dalle agenzie specializzate. Le compagnie con una lunga storia nel mercato e politiche di investimento prudenti tendono a offrire maggiori garanzie di stabilità.

La diversificazione degli investimenti è un'altra strategia utile per ridurre i rischi. Evitare di concentrare tutto il proprio capitale in un'unica compagnia può limitare l'esposizione a rischi specifici, come una crisi aziendale.

Infine, è fondamentale affidarsi a intermediari di fiducia e valutare attentamente le clausole contrattuali, verificando costi, penali in caso di riscatto e condizioni per ottenere prestazioni. La trasparenza e la chiarezza delle informazioni fornite sono indicatori della serietà dell'intermediario e della compagnia.

Le tutele normative e le misure di protezione per gli assicurati

In risposta alle crisi nel settore assicurativo, le autorità di vigilanza, come l'Ivass in Italia, hanno intensificato i controlli sulle compagnie assicurative e imposto requisiti più stringenti per garantire la solidità del settore. Tuttavia, il sistema normativo presenta ancora lacune.

Ad esempio, nel caso di Fwu Life, la supervisione è stata frammentata tra diverse autorità nazionali, complicando la gestione della crisi. La normativa europea, in particolare la Direttiva Solvency II, impone standard elevati in termini di requisiti patrimoniali e gestione del rischio, ma la supervisione transnazionale si è dimostrata complessa.

In caso di fallimento di una compagnia assicurativa, la normativa prevede alcune misure di protezione per gli assicurati:

  • Segregazione degli attivi: separazione tra le riserve tecniche, destinate a coprire gli obblighi verso gli assicurati, e gli altri beni dell'impresa
  • Priorità degli assicurati rispetto ad altri creditori durante la liquidazione dell'impresa
  • Possibilità di trasferimento del portafoglio a un'altra compagnia, come avvenuto nel caso Eurovita in Italia
Tuttavia, queste misure non sempre garantiscono il recupero integrale del capitale investito, soprattutto in caso di insufficienza degli attivi segregati o in assenza di compagnie disponibili a rilevare il portafoglio.

Le alternative più sicure alle polizze vita tradizionali

Esistono strumenti alternativi che possono offrire maggiore protezione e flessibilità rispetto alle polizze vita tradizionali. Tra questi, i fondi pensione meritano particolare attenzione.

I fondi pensione rientrano nella macrocategoria delle polizze vita ma hanno una caratteristica distintiva: sono pignorabili solo per un quinto del loro valore, anche in presenza di colpevolezza del contraente. Questo significa che, in caso di problemi legali o finanziari, si rischia di perdere al massimo il 20% del capitale investito, invece dell'intero ammontare.

Oltre a questa maggiore protezione, i fondi pensione offrono altri vantaggi significativi:

  • Esenzione da tasse di successione: la somma investita non è soggetta a imposte di successione, indipendentemente dall'importo
  • Flessibilità nella designazione dei beneficiari: possono essere designati anche soggetti esterni all'asse ereditario
  • Maggiore flessibilità nei pagamenti: possibilità di sospendere temporaneamente i versamenti in caso di difficoltà
Questi vantaggi rendono i fondi pensione una soluzione particolarmente adatta per chi cerca un equilibrio tra protezione patrimoniale e opportunità di investimento.

Consigli pratici per chi ha già investito in polizze vita

Se hai già investito in una polizza vita, ecco alcuni consigli pratici per proteggere i tuoi interessi:

Verifica la solidità della compagnia consultando periodicamente i dati finanziari pubblicati e i rating assegnati dalle agenzie specializzate. In caso di segnali di difficoltà, valuta attentamente le tue opzioni.

Esamina attentamente il contratto per comprendere le condizioni di riscatto, le penalità previste e le garanzie offerte. Alcuni contratti prevedono penali significative in caso di uscita anticipata, soprattutto nei primi anni.

Considera la diversificazione dei tuoi investimenti per non esporre tutto il tuo patrimonio allo stesso rischio. Distribuire gli investimenti tra diverse tipologie di strumenti e diverse compagnie può ridurre l'impatto di eventuali crisi.

Se la tua compagnia assicurativa mostra segnali di difficoltà, valuta la possibilità di sospendere i versamenti finché la situazione non si chiarisce. Nel caso di Fwu Life, ad esempio, le associazioni dei consumatori hanno consigliato ai clienti di sospendere il pagamento dei premi in scadenza.

Infine, se ritieni di essere stato male informato sui rischi della polizza, consulta un esperto legale per valutare possibili azioni nei confronti dell'intermediario che ha venduto il prodotto.

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