La trimestrale di Stellantis offre uno sguardo sui risultati finanziari globali, le reazioni dei mercati, le sfide normative e industriali. Ci soffermiano anche con particolare attenzione alla situazione in Italia, soprattutto riguardo fabbriche, occupazione investimenti nel nostro Paese
La pubblicazione della trimestrale Stellantis relativa al terzo trimestre 2025 ha segnato il ritorno della crescita per il gruppo automobilistico italo-francese nei settori chiave. Con ricavi netti che hanno raggiunto i 37,2 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto ai dati dello scorso anno, la società mette in evidenza una tendenza positiva dopo un periodo prolungato di flessione. Le consegne complessive sono salite a circa 1,3 milioni di unità, trainate in particolare dal mercato nordamericano, dall’Europa allargata e dal Medio Oriente e Africa. Tuttavia, il quadro non è privo di elementi di incertezza: nonostante il miglioramento dei risultati, la reazione degli investitori è stata cauta, riflettendo dubbi sulle prospettive future del Gruppo tra sfide geopolitiche e pressioni regolatorie.
L’esercizio del terzo trimestre mostra un progresso importante per Stellantis, i cui ricavi sono saliti del 13% su base annua, superando le stime degli analisti e interrompendo sette trimestri consecutivi di rallentamento. L’incremento ha avuto origine soprattutto dal Nord America, dove si è visto un balzo delle consegne del 35%, favorito dal rilancio di modelli chiave e dal riposizionamento delle scorte presso i concessionari.
La strategia di diversificazione geografica continua quindi a essere un punto di forza, anche in presenza di pressioni valutare negative (circa -1,7 miliardi di euro) che hanno impattato i risultati. I volumi medi per unità restano più deboli rispetto alle attese, a causa di un contesto competitivo intenso e di una normalizzazione dei prezzi.
Nonostante i dati finanziari abbiano superato le previsioni, la reazione delle piazze azionarie italiane ed europee è stata immediata e negativa. Al termine della prima giornata utile dopo la pubblicazione, il titolo Stellantis è sceso dell'8,88% a Piazza Affari, toccando un minimo di 8,65 euro per azione. Il calo ha colpito anche Exor, la holding di riferimento.
Le ragioni di questa inversione, apparentemente paradossale, risiedono nella mancanza di chiarezza sulle prospettive future alla presentazione dei dati: la dirigenza non ha comunicato target stringenti su utile netto e margini, mantenendo la guidance solamente per la seconda metà del 2025 ma senza dettagli precisi. Il mercato teme inoltre l’impatto di oneri straordinari legati a cambiamenti nei processi di garanzia e a contesti geopolitici e normativi in evoluzione.
Oltre agli scenari macroeconomici internazionali, il gruppo si trova ad affrontare diverse incognite anche sul piano operativo e regolatorio. Il management ha comunicato che saranno probabilmente necessari oneri significativi nel secondo semestre dell’anno, connessi alle revisioni delle stime di garanzia e ai processi di ristrutturazione.
Il contesto italiano rimane centrale nelle strategie industriali e occupazionali del Gruppo. L’area rappresenta uno dei poli produttivi storici e un riferimento simbolico, ma oggi riflette anche le sfide di adattamento alla transizione industriale. In Italia, Stellantis ha implementato un piano di consolidamento e aggiornamento delle linee produttive, concentrandosi sulle divisioni a più alto valore aggiunto e promuovendo il rilancio di modelli chiave come la Fiat Grande Panda e la 500 Hybrid.
La riorganizzazione delle fabbriche impatta direttamente sui livelli occupazionali. I dati disponibili mostrano:
| Sito produttivo | Innovazioni/Modelli | Occupazione |
| Mirafiori | 500 Elettrica, Maserati | In linea con la transizione all’elettrico |
| Melfi | Segmento SUV, piattaforme multi-marchio | Investimenti in formazione e aggiornamento |
| Pomigliano | Fiat Panda, Alfa Romeo | Fasi di rilancio e stabilizzazione |
Le nuove strategie industriali coinvolgono anche partnership pubblico-private per la riconversione e l’elettrificazione, con la prospettiva di rafforzare investimenti in ricerca e sviluppo. Il tema dell’occupazione resta molto osservato: ai sindacati e alle istituzioni vengono richieste garanzie su stabilità e qualità del lavoro, mentre il management segnala la volontà di mantenere una presenza significativa nel Paese, compatibile con le esigenze di efficienza e competitività su scala globale.
Da valutare inoltre l’effetto degli incentivi governativi e dei provvedimenti normativi sulle filiere automotive, in particolare dopo le recenti consultazioni tra azienda e Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nel medio termine, il rilancio delle fabbriche italiane dipenderà dalla capacità di intercettare la domanda di veicoli elettrici e di rispondere alle sfide della decarbonizzazione.
Guardando avanti, il gruppo si focalizza su una serie di azioni strategiche per consolidare la propria competitività, puntando su sostenibilità finanziaria, diversificazione degli investimenti e innovazione di prodotto. Tra le versioni descritte dalla dirigenza figurano:
L’innovazione rappresenta uno dei fronti più significativi per la crescita di Stellantis negli anni a venire. Nell’ultimo trimestre, il Gruppo ha introdotto la piattaforma STLA AutoDrive 1.0, incentrata sulla guida autonoma di livello 3, che consente funzionalità avanzate a mani libere fino a 60 km/h e interventi di intelligenza artificiale applicata.
La strategia tecnologica si declina su più direttrici: