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Cosa fare in caso di alcol test, i consigli su come comportarsi in base a sentenze e Codice della strada

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Alcol test, i diritti del conducente

Secondo il Codice della Strada, chi guida un veicolo obbligato a sottoporsi all'alcol test se richiesto.

Quando un automobilista viene fermato per un controllo e gli viene richiesto di sottoporsi all'alcol test, la prima regola da tenere a mente, secondo il Codice della strada aggiornato a fine 2024 approvato dal governo Meloni, è questa: rifiutarsi non è una via di fuga, ma anzi espone a conseguenze penali severe. Il comportamento da adottare in questi casi deve essere consapevole e informato, perché i margini d'errore procedurale ci sono, ma possono essere valutati e contestati soltanto se si conoscono bene le regole. Le sentenze della Corte di Cassazione, insieme alle disposizioni del Codice della strada e del Codice di procedura penale, chiariscono molti aspetti oscuri, ma impongono attenzione a ogni dettaglio:

  • L'obbligo di sottoporsi all'alcol test, cosa prevede la legge
  • Alcol test, i diritti del conducente, come difendersi

L'obbligo di sottoporsi all'alcol test, cosa prevede la legge

Secondo l'articolo 186 del Codice della Strada, chi guida un veicolo è obbligato a sottoporsi all'alcol test se richiesto dalle forze dell'ordine. Non importa se si tratta di un semplice controllo di routine o se si è rimasti coinvolti in un incidente: la richiesta è legittima. In caso di rifiuto, il comportamento viene trattato come se si fosse stati colti con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, cioè il livello più elevato previsto. Scatta automaticamente nel regime sanzionatorio più grave, con pesanti ripercussioni penali e amministrative.

La giurisprudenza è uniforme nel considerare il rifiuto come reato di guida in stato di ebbrezza aggravata. Le pene sono severe: si rischia l'arresto fino a un anno, una multa che può superare i 6.000 euro, la sospensione della patente per almeno un anno, e nei casi in cui il veicolo sia di proprietà del conducente, anche la confisca del mezzo. Se poi il conducente è coinvolto in un sinistro, le sanzioni si raddoppiano senza possibilità di riduzione.

Quando si verifica un incidente e il conducente viene trasportato in ospedale, le autorità hanno il potere di richiedere agli operatori sanitari il prelievo del sangue per accertare il tasso alcolemico. Secondo la sentenza 12134 del 31 marzo 2021 della Corte di Cassazione, il prelievo può avvenire anche senza consenso, se giustificato da esigenze probatorie e se richiesto dalla polizia giudiziaria. Diversamente senza incidente e senza necessità di cure mediche, la mancanza di consenso rende il prelievo nullo, come ribadito dalla sentenza 11458 del 12 febbraio 2021.

Alcol test, i diritti del conducente, come difendersi

Quando viene chiesto al conducente di sottoporsi all'alcol test, le forze dell'ordine devono informarlo della possibilità di farsi assistere da un difensore di fiducia. Lo stabilisce l'articolo 114 delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura penale. Se il verbale non contiene questa indicazione, l'intero accertamento può essere dichiarato nullo. Il test alcolemico è considerato un atto irripetibile e tecnico, quindi protetto da garanzie difensive previste per gli indagati.

Ogni fase dell'intervento deve essere documentata. Il verbale deve riportare l'avviso del diritto alla difesa, il modello dell'etilometro, la presenza di testimoni, e l'indicazione del tempo tra le due misurazioni, che devono avvenire a distanza di almeno cinque minuti l'una dall'altra. Una prassi incompleta o ambigua può costituire un vizio di procedura, utile in sede di difesa per invalidare la prova.

Un altro aspetto tecnico riguarda l'apparecchiatura utilizzata. L'etilometro deve essere omologato e tarato entro l'anno precedente al test. Se la taratura è scaduta, il valore rilevato perde validità legale. Diverse sentenze hanno riconosciuto la non utilizzabilità dei risultati quando lo strumento impiegato non era stato revisionato correttamente, in base al principio di affidabilità tecnica delle prove.

Non sempre l'alcol test viene effettuato con strumenti elettronici. In alcuni casi, in assenza di etilometro o in presenza di sintomi manifesti, le forze dell'ordine possono procedere a una contestazione sulla base di riscontri visivi e comportamentali. Occhi lucidi, alito vinoso, instabilità nei movimenti o difficoltà nel linguaggio sono elementi indiziari sufficienti a fondare un verbale. Ma senza una prova tecnica, non si può applicare la sanzione massima prevista per il reato, ma solo quella amministrativa per guida sotto l'effetto di alcol, con tassi presunti inferiori a 0,8 g/l.

Se non si rilevano sintomi evidenti e non vi è stato alcun incidente, il conducente non può essere costretto a recarsi in caserma per effettuare l'alcol test. La Corte di Cassazione ha più volte sottolineato che un trasferimento forzato può avvenire solo se l'autorità dispone di motivazioni concrete e se la caserma dista meno di 30 km dal luogo del controllo. In caso contrario, il trasferimento è illegittimo e tutte le prove raccolte possono essere considerate inutilizzabili.

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