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Cosa rischio a livello lavorativo se faccio uso di alcool o droga sia dentro che fuori orario di lavoro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Conseguenze droga sul lavoro

Fare uso di droga puņ avere gravi conseguenze sul lavoro, tra cui licenziamento, sanzioni disciplinari e problemi legali. I rischi e le normative

L'uso di sostanze stupefacenti e alcool sul luogo di lavoro rappresenta un tema rilevante, legato sia alla tutela della salute del lavoratore sia alla sicurezza dell'ambiente professionale. Secondo le normative vigenti, i comportamenti a rischio possono compromettere le prestazioni lavorative e arrecare danni a terzi. Particolare attenzione viene posta su mansioni critiche, come il settore dei trasporti o l'operatività su macchinari pericolosi, dove l'assunzione di droghe o alcool può causare gravi incidenti. Il rispetto della regolamentazione non solo tutela i lavoratori ma mira a ridurre i potenziali pericoli derivanti da situazioni di alterazione psicofisica.

Le normative italiane in materia di alcool e droghe sul lavoro

Le normative italiane regolano rigorosamente l'uso di alcool e sostanze stupefacenti sul luogo di lavoro per garantire la sicurezza e la salute di tutti. Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) rappresenta il riferimento principale, prevedendo obblighi di sorveglianza sanitaria per i lavoratori che svolgono mansioni a rischio. Tali obblighi includono l'accertamento di assenza di condizioni di alcol dipendenza o tossicodipendenza.

Per quanto riguarda l'alcool, la Legge n. 125/2001 vieta categoricamente il consumo durante l'orario lavorativo per alcune attività specifiche, tra cui il settore dei trasporti e la guida di mezzi pesanti.

In relazione alle droghe, l'Accordo Stato-Regioni del 30 ottobre 2007 individua le mansioni che richiedono controlli obbligatori per verificare l'assenza di abuso di sostanze stupefacenti o psicotrope. I datori di lavoro devono collaborare con il medico competente per l'implementazione di test tossicologici periodici. Inoltre, il D.P.R. 309/1990 regola ulteriormente l'accertamento nell'ambito delle attività ad alto rischio.

Questi strumenti normativi consentono di instaurare procedure volte a garantire che il lavoratore sia idoneo a svolgere compiti potenzialmente pericolosi, sempre nel rispetto della privacy secondo il GDPR.

Categorie lavorative a rischio e obblighi di sorveglianza sanitaria

Alcune categorie lavorative sono particolarmente esposte ai rischi legati all’uso di alcool e droghe, richiedendo specifici obblighi di sorveglianza sanitaria. Tra queste categorie rientrano i lavoratori che svolgono mansioni considerate ad alto rischio per la sicurezza e la salute, come:

  • Autisti di mezzi pesanti o di trasporto pubblico, dove la prontezza di riflessi e lucidità è determinante.
  • Operatori di macchinari industriali e attrezzature pesanti, come gru ed escavatori.
  • Lavoratori in alta quota, come tecnici edili o montatori di ponteggi.
  • Personale che manipola materiali pericolosi, come sostanze chimiche o esplosive.
  • Operatori sanitari, soprattutto coloro che operano in chirurgia o in situazioni di emergenza.
Ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni del 30 ottobre 2007, queste mansioni richiedono verifiche periodiche sull’assenza di assunzione di sostanze stupefacenti e alcool, eseguite sotto la supervisione del medico competente. Gli accertamenti sono effettuati tramite test tossicologici che rispettano le procedure stabilite dal D.Lgs. 81/2008 e altre normative vigenti, con il fine di garantire l’idoneità alla mansione.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di segnalare al medico competente i lavoratori soggetti a tali controlli, assicurando così un ambiente di lavoro sicuro e conforme ai regolamenti. La privacy dei dipendenti viene sempre garantita durante questi accertamenti.

Procedure per i controlli e sanzioni per il mancato rispetto delle regole

Secondo l’Accordo Stato-Regioni del 30 ottobre 2007, il medico competente è responsabile dell’effettuazione dei test tossicologici, che comprendono screening basati su analisi delle urine o del capello. Tali accertamenti devono essere condotti in modo non invasivo e nel pieno rispetto della privacy.

In caso di positività, il lavoratore viene dichiarato temporaneamente inidoneo alla mansione a rischio e deve essere indirizzato al SERT o a strutture dedicate per ulteriori accertamenti. Il percorso di disintossicazione può includere controlli regolari che consentono di valutare l’idoneità futura al lavoro.

Il mancato rispetto delle normative comporta sanzioni severe. Per il datore di lavoro che non provveda a effettuare i controlli obbligatori, le conseguenze possono includere:

  • Una multa fino a 25.000 euro;
  • Possibili arresti da 2 a 4 mesi per mancata sospensione del lavoratore risultato positivo ai test.
Per i lavoratori che si rifiutino di sottoporsi ai test tossicologici, le sanzioni possono comprendere:
  • Sospensione immediata dall’attività lavorativa;
  • L’arresto fino a 15 giorni e una multa fino a 309 euro;
  • Provvedimenti disciplinari inclusi il licenziamento, a seconda della policy aziendale.
Ogni controllo deve essere eseguito secondo le regole previste dalla legislazione, garantendo sia l’efficienza del processo sia il rispetto della dignità del lavoratore.

Le conseguenze dell'uso di droghe sul lavoro, problemi di sicurezza e produttività

L'assunzione di droghe sul luogo di lavoro può generare conseguenze critiche, sia sul piano della sicurezza sia su quello della produttività. Sul fronte della sicurezza, l'alterazione delle capacità psicofisiche del lavoratore aumenta il rischio di incidenti, infortuni e danni a terzi, soprattutto in settori dove vi è l'uso di macchinari complessi o la guida di veicoli.

Dal punto di vista produttivo, emerge una riduzione delle prestazioni lavorative. Errori frequenti, calo della concentrazione, ritardi e assenteismo sono sintomi comuni che portano a una minore efficienza complessiva. Inoltre, il clima aziendale può risentirne negativamente a causa di tensioni generate dall'impatto sugli altri dipendenti, che potrebbero trovarsi a lavorare in contesti meno sicuri e più stressanti.

Secondo l'Accordo Stato-Regioni, l'inadeguatezza dei lavoratori sotto l'effetto di sostanze non si limita solo a mansioni manuali ma anche a ruoli decisionali o altamente specializzati. Un dipendente in stato di alterazione può compromettere interi processi produttivi o causare perdite economiche.

Il costo indiretto dell'uso di droghe comprende anche possibili danni legali e reputazionali per l'azienda, oltre a spese connesse alla gestione di incidenti e problematiche connesse alla sicurezza.

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