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Cosa stato detto negli incontri del 13-14 Novembre per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici e le prospettive aggiornate

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Ancora nulla di fatto per decisioni definitive per il rinnovo del Ccnl Metalmeccanici 2024-2027: i prossimi incontri gi in programma 19, 20 e 21 novembre. I nodi ancora da sciogliere

Nell’attuale scenario industriale italiano, il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i metalmeccanici rappresenta un momento di confronto decisivo tra le principali sigle sindacali e le associazioni datoriali. Questo passaggio coinvolge circa un milione e mezzo di lavoratori del comparto manifatturiero, incidendo direttamente su diritti, salari e condizioni operative.

Complice un contesto economico segnato da incertezze e richieste di aggiornamento normativo, la negoziazione mira a realizzare un equilibrio tra competitività aziendale e tutele sociali. Dai tavoli di confronto emerge con forza la necessità di trovare soluzioni che rispondano sia alle legittime aspettative salariali sia alle esigenze di flessibilità e sostenibilità poste dalle imprese. 

Gli incontri del 13 e 14 novembre 2025: resoconto e dinamiche delle trattative

Le giornate del 13 e 14 novembre 2025 sono state il seguito di un lungo ciclo di confronto, dopo i recenti incontri del 22 e 23 ottobre e del 30 e 31 ottobre, tra Federmeccanica, Assistal e le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm, chiamate a trovare un’intesa per il rinnovo del Ccnl nazionale dei metalmeccanici. Il confronto si è svolto sia in sessioni plenarie che in gruppi ristretti per affrontare con maggiore efficacia gli argomenti più sensibili. La discussione, mantenuta su toni determinati ma costruttivi, ha avuto come obiettivo prioritario la riduzione delle divergenze ancora esistenti su diversi capitoli di trattativa:

  • Salario: La questione salariale si conferma la più dibattuta. Le richieste sindacali vertono su un aumento superiore all’andamento dell’inflazione, con l’applicazione di indicatori specifici come l’IPCA e la clausola di salvaguardia per il potere d’acquisto.
  • Orario di lavoro: I rappresentanti dei lavoratori ripropongono la riduzione dell’orario settimanale a 35 ore senza decurtazione dello stipendio, proposta che incontra forti perplessità dalle imprese in termini di sostenibilità produttiva e impatto sui costi.
  • Welfare e formazione: Ulteriori approfondimenti sono stati dedicati alle misure di welfare aziendale e al rafforzamento delle policy sulla formazione continua, riconosciute come fattori chiave per l’aggiornamento professionale e la competitività del settore.
  • Salute e sicurezza: Ampio spazio anche al tema della salute, con richieste di standard più stringenti e nuove misure a tutela dei lavoratori nei diversi contesti produttivi.
Non sono mancati momenti di tensione, ma la volontà comune di non interrompere il dialogo e proseguire verso una soluzione condivisa resta palpabile. Sul fronte salariale, però, la trattativa si conferma ancora aperta, con margini di trattativa da ampliare nei prossimi appuntamenti. Il calendario prevede infatti nuovi incontri a fine mese, nella speranza di sciogliere i principali nodi rimasti e di avvicinarsi alla definizione di un testo condiviso tra le parti.

Le posizioni a confronto: sindacati e associazioni datoriali

Nel corso del negoziato si sono affermate differenze significative tra le posizioni delle organizzazioni sindacali e quelle delle associazioni datoriali. I sindacati mantengono una linea ferma sulla necessità di recuperare il valore reale delle retribuzioni e di introdurre strumenti che garantiscano stabilità e miglioramento delle condizioni lavorative.

La richiesta di aumenti salariali sostanziosi rimane una priorità non negoziabile. La parte sindacale insiste inoltre sul diritto alla formazione e sulla necessità di una maggiore partecipazione dei lavoratori ai processi aziendali.

Dalla parte datoriale, Federmeccanica e Assistal sottolineano, invece, i rischi di un aggravio eccessivo dei costi per le imprese, soprattutto in un quadro economico che, pur mostrando segnali di ripresa, resta instabile e sottoposto alle pressioni del mercato globale. Le associazioni chiedono flessibilità sull’organizzazione del lavoro e adattabilità degli strumenti contrattuali per tutelare la tenuta del sistema produttivo e la capacità di investimento.

Punti di parziale intesa sono stati individuati in relazione agli avanzamenti sulle politiche di sicurezza, sulla riorganizzazione di alcune procedure interne e sull’aggiornamento dei percorsi formativi. Tuttavia permangono distanze rilevanti sui temi economici e sull’orario di lavoro, che richiederanno ulteriori approfondimenti nella prossima fase del confronto.

Nodi irrisolti, criticità e prospettive per i prossimi incontri

Resta, dunque, ancora aperta la questione dei minimi retributivi e dei correttivi da applicare per tenere conto di eventuali variazioni inflattive non previste. Le imprese restano caute sulla possibilità di accogliere in modo integrale le richieste di aumento avanzate dai sindacati e propongono gradualità negli adeguamenti:

  • Permane la distanza anche su tempi e modalità per l’introduzione della settimana di 35 ore e sulle conseguenze per la filiera produttiva.
  • Anche sul fronte welfare e protezione dei lavoratori in caso di crisi aziendali restano divergenze su entità e struttura degli strumenti da mettere a disposizione.
  • Ulteriori criticità sono state segnalate in relazione al recepimento delle misure di conciliazione tra tempi di vita e lavoro, soprattutto per quanto riguarda le politiche di genere e la tutela delle fasce deboli, ma anche sul nuovo sistema di inquadramento professionale, le tutele nei processi di transizione digitale e green e la formazione continua obbligatoria.
Intanto, Federmeccanica e Assistal hanno confermato i prossimi incontri già fissati nelle giornate del 19, 20 e 21 novembre. In queste occasioni si discuterà delle proposte economiche e di un primo perimetro condiviso sulle modifiche normative.

La chiusura ufficiale delle trattative di rinnovo, che si auspica arriverà entro fine anno, dipenderà dalla capacità delle parti di convergere sulle richieste principali.