Come proseguono le trattative per il rinnovo del Ccnl Statli Enti Locali 2022-2024, gli aumenti retributivi e gli altri miglioramenti richiesti: i prossimi incontri a settembre
L’attesa per il rinnovo contrattuale del personale dipendente degli enti locali nel triennio 2022-2024 si inserisce in un contesto di trasformazioni normative e richieste salariali sempre più pressanti. L'adeguamento delle condizioni economiche e giuridiche del comparto rappresenta un tema di primaria rilevanza per oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori, che da mesi seguono con attenzione l’evoluzione delle trattative.
Seguendo il procedimento negoziale, emerge che il confronto ha attraversato diverse fasi di stallo e riapertura, evidenziando una distanza significativa tra le richieste delle organizzazioni sindacali e le proposte avanzate dall’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
L’ultimo ciclo di incontri ha evidenziato, tra le organizzazioni sindacali, posizioni non omogenee: Fp Cgil, Uil Fpl e Nursing Up hanno sottolineato l’insufficienza delle risorse, lamentando l’assenza di risposte concrete alle richieste di incremento stipendiale, tutela giuridica e diritti esigibili per il personale.
Dal loro punto di vista, sono prioritarie misure che valorizzino il lavoro svolto negli enti decentrati, il riconoscimento della professionalità e la definizione di un quadro normativo all’altezza delle sfide attuali. In tal senso, le sigle citate hanno più volte ribadito la necessità di investimenti mirati e di una netta inversione di tendenza rispetto agli anni di contrazione delle spese per il personale.
D'altra parte, la Cisl Fp e la Fials hanno assunto un ruolo più pragmatico, dichiarando la disponibilità alla firma dell’accordo in presenza delle attuali condizioni economiche e normative pur sottolineando la priorità di evitare la paralisi dei servizi e della valorizzazione delle tutele già definite nei capitoli negoziali.
È importante ricordare che, nel corso dei mesi precedenti, alcune questioni specifiche sono state oggetto di approfondimento tecnico, in particolare in relazione ai criteri per le progressioni economiche, la valorizzazione dell’esperienza professionale anche oltre ai titoli accademici e approcci sperimentali per tutelare il personale in situazioni di disagio o rischio occupazionale.
L’aspetto economico riveste un ruolo di primo piano nella trattativa negoziale. Le risorse finanziarie stanziate, in base agli ultimi documenti pubblici e alla comunicazione ufficiale dell’Aran, ammontano a oltre 1,7 miliardi di euro.
Tali somme sono destinate principalmente all’adeguamento degli stipendi con aumenti medi calcolati in circa il 6,8% rispetto agli importi attualmente in vigore, pari a circa 172 euro mensili lordi sulle tredici mensilità. Si segnala inoltre la presenza di fondi specifici, tra cui:
In prospettiva, è già stato calendarizzato un nuovo stanziamento per il biennio 2025-2027 che prevede una quota superiore ai 1,9 miliardi di euro, riconoscendo un aumento medio stimato prossimo al 7%.
Accanto ai miglioramenti salariali, la fase negoziale ha portato all’introduzione e al rafforzamento di tutele normative destinate a proteggere il personale da eventuali problemi lavorativi e a valorizzarne la crescita professionale. Tra gli elementi più significativi figurano:
La fase istruttoria del nuovo contratto si è anche occupata di migliorare il funzionamento delle graduatorie, la trasparenza nella mobilità del personale e l’applicazione di criteri oggettivi nella distribuzione delle risorse accessorie.
Il percorso delle trattative per il rinnovo del Ccnl Enti Locali e prossimi incontri è scandito da un fitto calendario di appuntamenti. Dopo l’ultimo incontro di luglio, che non ha prodotto la chiusura definitiva del tavolo, l’Aran ha riconvocato le parti per settembre, con una serie di incontri che dovrebbero entrare nel merito delle questioni ancora aperte. Le aspettative sono elevate soprattutto su due punti: