Il prossimo anno 2026 rappresenta un cambiamento significativo per la fiscalità del lavoro dipendente, in particolare con l’introduzione di regole più convenienti sugli emolumenti richiesti oltre l’orario ordinario.
L’obiettivo della novità presentata nella nuova Manovra Finanziaria è alleggerire l’imposizione fiscale su straordinari, lavoro festivo e notturno, per migliorare la liquidità dei redditi medio-bassi. Con l’applicazione di aliquote ridotte e limiti ben definiti, la misura mira a incentivare maggiore flessibilità nell’offerta lavorativa, sostenendo al contempo la capacità di spesa delle famiglie.
Come funziona la flat tax al 15% su straordinari, festivi e notturni
La novità centrale della manovra è rappresentata dalla tassazione forfettaria del 15% applicata alle maggiorazioni riconosciute per lavoro straordinario, festivo e notturno. L’imposta sostitutiva copre anche le indennità di turno e quelle spettanti in caso di attività svolta durante il riposo settimanale.
Il meccanismo, valido esclusivamente per l’anno fiscale 2026, interviene in sostituzione sia dell’Irpef sia delle addizionali regionali e comunali, offrendo così un vantaggio netto rispetto alla normativa ordinaria. La misura prevede:
- Ambito oggettivo: la flat tax al 15% interessa unicamente le retribuzioni aggiuntive per turni straordinari, come anche per lavoro nei giorni festivi e nelle ore notturne, inclusi i relativi compensi accessori previsti dai contratti collettivi.
- Automatismo: non è richiesta domanda da parte del lavoratore: il datore di lavoro verifica il rispetto dei limiti reddituali e applica la tassazione agevolata alla fonte.
- Compatibilità: la misura si aggiunge al taglio dell’Irpef per i redditi da 28.000 a 50.000 euro, ma non si cumula con la detassazione della tredicesima (esclusa dalla Manovra 2026).
- Beneficio massimo: l’agevolazione può arrivare fino a 1.500 euro di imponibile annuo per ciascun beneficiario (e fino a 800 euro per i dipendenti pubblici), oltre tale soglia si applica la tassazione ordinaria.
- Modalità di calcolo: sull’importo spettante per le voci agevolate, viene applicata direttamente la flat tax, determinando così un incremento netto rilevante rispetto all’anno precedente.
Chi può beneficiare della tassazione agevolata: requisiti, limiti e platea interessata
L’agevolazione della flat tax per il
lavoro straordinario è riservata a una platea di lavoratori individuata sulla base di ben precisi criteri reddituali e contrattuali. Il beneficio riguarda esclusivamente
i lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico che, nell’anno precedente, non hanno superato il limite stabilito dalla norma e che rispondono alle seguenti condizioni:
- Limite di reddito: solo chi, nel 2025, ha conseguito un reddito da lavoro dipendente fino a 40.000 euro può usufruire della flat tax al 15% per gli straordinari detassati nel 2026.
- Importo massimo agevolato: la quota di reddito oggetto di aliquota ridotta è fissata a 1.500 euro per dipendenti privati e 800 per dipendenti pubblici, calcolati complessivamente sulle maggiorazioni per lavoro straordinario, festivo e notturno.
- Inclusione di indennità compatibili: rientrano nel conteggio anche le indennità di turno e compensi riconosciuti per attività svolte durante la giornata di riposo settimanale.
Restano
esclusi dalla misura:
- i lavoratori autonomi, collaboratori e titolari di redditi assimilati a lavoro dipendente diversi da quelli previsti espressamente;
- i percettori di redditi oltre il limite indicato;
- i titolari di premi di produttività o altri elementi non contemplati;
- nel comparto pubblico, alcune categorie già coperte da trattamenti specifici (come forze di polizia o armate con regimi ad hoc).
Regole operative: tetti massimi, esclusioni e calcolo del beneficio
Per garantire trasparenza e corretta applicazione,
la norma prevede automatismi, controlli preventivi e limiti rigorosi alle somme agevolabili. Si devono controllare:
- Soglia massima annuale: la flat tax del 15% può essere applicata su un massimo di 1.500 euro di imponibile, da intendersi come somma lorda delle maggiorazioni spettanti su base annua.
- Esclusioni puntuali: le agevolazioni non valgono per ulteriori voci della retribuzione, fra cui tredicesima mensilità, premi di risultato e contributi welfare. Resta estraneo al beneficio anche quanto riconosciuto sotto forma di benefit non monetari.
- Calcolo in busta paga: la detassazione avviene automaticamente a cura del datore di lavoro, che verifica il rispetto dei limiti e del reddito complessivo del dipendente.
| Regola |
Dettaglio |
| Tetto importi agevolabili |
1.500 euro annui |
| Aliquota applicata |
15% |
| Reddito massimo per l’accesso |
40.000 euro lordi |
| Modalità di fruizione |
Automatica in busta paga |
| Periodi interessati |
Sola annualità 2026 |
Impatto sulla busta paga: esempi e simulazioni con diversi redditi
L’effetto pratico della detassazione degli straordinari al 15% nel 2026 si misura concretamente nell’incremento del netto percepito dai lavoratori. L'aliquota ridotta permette di trattenere una quota maggiore delle maggiorazioni riconosciute, specie per chi opera su turni o svolge attività supplementari nelle aziende. Di seguito alcune tipologie di beneficiari e le relative simulazioni:
| Reddito annuo lordo |
Maggiorazioni (straordinari, festivi, notturni) |
Tassazione preced. (23-33%) |
Flat tax 2026 (15%) |
Beneficio netto stimato |
| 24.000 euro |
800 euro |
da 184 a 264 euro |
120 euro |
64-144 euro |
| 35.000 euro |
1.500 euro |
da 330 a 495 euro |
225 euro |
105–270 euro |
| 38.000 euro |
1.500 euro |
330-495 euro |
225 euro |
105-270 euro |
- Un lavoratore con reddito annuo di 24.000 euro e 800 euro di straordinari percepisce circa 64-144 euro in più rispetto all’anno precedente.
- Un dipendente da 35.000 euro che raggiunge il tetto massimo di 1.500 euro con turnazioni può ottenere fino a 270 euro di beneficio aggiuntivo.
- L’impatto cresce soprattutto nei settori dove il ricorso agli straordinari rappresenta una quota significativa della remunerazione.
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