Quali sono le indennità e le misure riconosciute ai lavoratori dipendenti a cui scade il Ccnl ma che non viene rinnovato entro le scadenze fissate: i chiarimenti
Quali indennità spettano ai dipendenti privati o statali a cui scade il contratto nazionale Ccnl ma non viene rinnovato entro i termini fissati? Sono tanti i contratti nazionali di lavoro Ccnl che scadono e non vengono rinnovati nei tempi fissati.
Gli accordi contrattuali devono essere regolarmente aggiornati ogni tot anni, solitamente tre o cinque, e adeguati all’inflazione, ma spesso le trattative tra sindacati e aziende restano bloccate a lungo e per diversi motivi.
I ritardi nel rinnovo di un Ccnl producono diversi effetti per i dipendenti, sia privati che statali, implicando il riconoscimento di specifiche indennità e bonus. Vediamo nel dettaglio quali sono e quando vengono, in particolare, riconosciuti.
Per evitare conseguenze negative sugli stessi dipendenti, esistono delle indennità specifiche che, per legge, vengono riconosciute proprio per i mancati rinnovi dei contrattuali entro i tempi previsti.
C’è, per esempio, l’indennità di copertura economica, che è considerata un acconto su futuri aumenti salariali calcolata in una percentuale fissata, e che può cambiare tra i diversi Ccnl che la prevedono, rispetto alle retribuzioni dei dipendenti per i diversi Livelli di inquadramento.
C’è anche l’indennità di vacanza contrattuale, che viene pagata quando scade un Ccnl e non viene rinnovato entro i termini stabiliti e spetta secondo specifici calcoli in proporzione, per il periodo che intercorre tra la data di scadenza di un Contratto Nazionale di Lavoro (CCNL) e il suo effettivo rinnovo.
Se, però, le trattative di rinnovo si prolungano molto, ai lavoratori, sia pubblici che privati, possono essere riconosciute anche delle una tantum bonus, previo accordi sindacali.
Quando gli accordi contrattuali vengono raggiunti e si definiscono gli aumenti spettanti per ogni specifico Ccnl, soprattutto se si raggiungono in ritardo rispetto alle scadenze fissate, i dipendenti hanno diritto ad avere gli arretrati spettanti, in base a quanto deciso tra sindacati e governo, se quest'ultimo interviene nella trattativa, o con le associazioni datoriali o aziendali.
Gli arretrati spettano anche se i dipendenti hanno già ricevuto precedenti indennità o bonus
Il calcolo degli arretrati avviene sulla base degli aumenti stabiliti, a seconda degli stipendi diversi dei dipendenti in base alle retribuzioni tabellari e considerando il periodo di tempo in cui i lavoratori avrebbero dovuto avere gli stipendi già più alti ma non li hanno ricevuti per effetto del blocco del rinnovo contrattuale.
Per esempio, un Ccnl scaduto a fine 2023 e in attesa di rinnovo entro fine di quest’anno, prevederà arretrati da calcolare per un anno intero.