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Decreto flussi 2025, approvato il decreto legge. Le novità per gli stagionali, badanti, click-day e controlli su truffe

di Marianna Quatraro pubblicato il
Decreto flussi 2025

Da diversi nuovi click day, a modifiche per i visti delle badanti, a nuovi permessi di soggiorno speciali: cosa prevede il Decreto flussi 2025 approvato dal CdM

Cosa prevede il nuovo Decreto Flussi 2025? Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Decreto legge che riforma le regole per i flussi di lavoratori stranieri, introducendo anche un giro di vite sui controlli e un permesso di soggiorno speciale da dare in casi specifici. Vediamo le novità approvate.

  • Cosa prevede il nuovo Decreto flussi 2025 e come funziona il click day
  • Le modifiche per le badanti
  • Il nuovo permesso di soggiorno speciale di sei mesi annunciato dalla ministra Calderone

Cosa prevede il nuovo Decreto flussi 2025 e come funziona il click day

Il Decreto permette l’ingresso in Italia di cittadini e cittadine non comunitarie per motivi di lavoro, previa richiesta da parte dei datori di lavoro e si concentra sui controlli preventivi per il rilascio del nullaosta al lavoro e sulla conversione dei permessi di soggiorno senza impattare sulle quote.

Uno dei punti fondamentali del provvedimento riguarda i lavoratori stagionali a cui è scaduto il contratto e che diventano irregolari. Nel caso di sottoscrizione di un nuovo contratto, questi stranieri dovrebbero prima tornare nel proprio Paese per poi essere nuovamente richiamati in Italia.

Il nuovo decreto ha invece previsto la possibilità per il lavoratore di restare in Italia con un permesso per 60 giorni in attesa della sottoscrizione di un nuovo contratto.

A questo si aggiunge poi la facilitazione della conversione del permesso di lavoro a tempo determinato e indeterminato.

E’ stato anche modificato il sistema del click day, che non sarà eliminato come ipotizzato nelle scorse settimane. Saranno, invece, fissati diversi click day a seconda delle diverse tipologie di lavoratori e lavoratrici che fanno il loro ingresso in Italia e precompilazione delle domande.

A questo si aggiunge poi la possibilità di precompilare la domanda per manodopera straniera e il potenziamento della interoperabilità dei sistemi informatici, per cui tutti gli uffici interessati potranno aver accesso ai dati del Ministero dell’Interno, Agenzia delle EntrateINPS, ecc.

Il sistema telematico semplificato consentirà di sottoscrivere il contratto di soggiorno telematicamente consentendo il rispetto del termine di 8 giorni dall’entrata in Italia per la convocazione allo sportello unico dell’immigrazione.

I datori di lavoro che fanno richiesta di manodopera e non stipulano poi un regolare contratto di lavoro saranno puniti con una sospensione di 3 anni dalla possibilità di presentare nuove richieste.

Inoltre, scatta l’obbligo di verifiche preventive al rilascio nulla osta per i cittadini provenienti da Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka dove le irregolarità sono state le più pesanti.

Le modifiche per le badanti

Nel 2025, per garantire l’assistenza domiciliare, familiare, con particolare riferimento ai cosiddetti grandi anziani e ai disabili, sono stati previsti ulteriori 10mila visti per badanti in via sperimentale.

In tal caso, è previsto un tetto massimo di 3 richieste per datore di lavoro e la domanda dovrà essere presentata tramite l’intermediazione obbligatoria delle agenzie per il lavoro o di professionisti dell’area giuridico-economica per evitare che ci siano richieste anomale.

Il nuovo permesso di soggiorno speciale di sei mesi annunciato dalla ministra Calderone

Tra le importanti novità del Decreto flussi 2025 c’è anche un nuovo permesso soggiorno speciale per le vittime di capolarato annunciato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, che avrà la durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un anno e prorogabile in base alle esigenze di giustizia.

L’obiettivo della misura è eliminare le situazioni di sfruttamento e sofferenza psicologica per i lavoratori stranieri. Con lo stesso fine, la stessa ministra ha spiegato che il decreto prevede anche l’estensione proprio alle vittime di caporalato dell’assegno di inclusione