Da un maggior peso del voto in condotta ai giudizi semplificati per la scuola primaria e non solo: ecco cosa prevede il nuovo Ddl Valditara sulla scuola
La Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sulla scuola con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti. Le novità saranno introdotte novità a partire dall’anno scolastico in corso. Vediamo cosa prevedono nel dettaglio.
Viene, in particolare, previsto un risarcimento dei danni insieme al pagamento di una multa da euro 500 a 10mila euro nei casi di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola.
Il risarcimento andrà alla scuola per riparare al danno d’immagine subito e sarà impiegato per l’acquisto del materiale didattico.
Cambia anche la normativa per le sospensioni. In particolare, se la sospensione ha una durata fino a un massimo di due giorni, l’alunno sarà impiegato in attività scolastiche, che saranno assegnate dal consiglio di classe, di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare.
Al termine di tale percorso, bisognerà produrre un elaborato critico su quanto si è appreso.
Se la sospensione dura più di due giorni, lo studente sarà impiegato in attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del Mim.
Il voto in condotta (oggi e sempre molto simbolico) torna, invece, ad avere un peso significativo e sarà differenziato a seconda dei diversi gradi delle scuole.
Alla scuola primaria, la valutazione sul comportamento sarà espresse collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.
Alle medie sarà espresso in decini e farà media, mentre alle scuole superiori chi ottiene un’insufficienza sarà rimandato a settembre con l’obbligo di recupero e il voto inciderà anche sull’esame di maturità.
In generale, il voto in condotta si dovrà riferire a tutto l’anno scolastico e non più al quadrimestre e nella valutazione peseranno atti violenti o di aggressione nei confronti di docenti, studenti e tutto il personale scolastico.
Con il 5 in condotta, che potrà essere assegnato per comportamenti che costituiscono gravi e reiterate violazioni del regolamento di istituto, scatta la bocciatura. Se si prende 6 in condotta, alle superiori, si avrà un debito scolastico in educazione civica da recuperare a settembre. In questo caso, il consiglio di classe assegnerà agli studenti un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale.
La mancata presentazione dell’elaborato prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo o la valutazione non sufficiente comportano la non ammissione all’anno scolastico successivo.
Per gli studenti di quinto anno l’elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale dovrà essere trattato anche in sede di colloquio all’esame di Stato. Inoltre, il voto sul comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità.
Tornano, infine, i giudizi sintetici alla primaria che, come ha più volte spiegato il ministro, affiancheranno la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini.
La valutazione sarà, dunque, semplificata e affiancata da giudizi sintetici che torneranno ad essere espressi con aggettivi come Ottimo, Buono, Sufficiente e Insufficiente.