Quali sono i cambiamenti previsti dal Decreto Cittadinanza ufficiale per l’acquisizione dello status di italiano: le nuove regole
Cosa cambia con il nuovo Decreto cittadinanza ufficiale? E’ stato approvato in via definitiva e ufficiale alla Camera il Decreto Legge che cambia le regole per ottenere la cittadinanza italiana con lo ius sanguinis (diritto di sangue), vale a dire il principio giuridico per cui una persona può diventare italiana se è discendente di un cittadino o di una cittadina italiana. Vediamo quali sono i cambiamenti previsti dal nuovo provvedimento.
Potrà essere riconosciuto direttamente come italiano alla nascita solo chi ha almeno un genitore, un nonno o una nonna nati in Italia, se nascerà nel nostro Paese o se prima della nascita uno dei loro genitori già cittadino italiano ha abitato per almeno due anni continuativi in Italia.
Sarà riconosciuto come cittadino italiano anche chi ha già presentato una domanda documentata entro la mezzanotte del 27 marzo.
Non acquisisce direttamente la cittadinanza italiana chi è nato all'estero ed è contemporaneamente in possesso della cittadinanza di un altro Stato.
L’obiettivo della nuova legge è rafforzare il vincolo effettivo con l'Italia da parte dei figli nati all’estero da cittadini italiani.
I cambiamenti del nuovo Decreto interessano anche i minori stranieri, discendenti da padre o madre cittadini italiani per nascita, che diventano cittadini italiani se i genitori o il tutore dichiarano la volontà di acquisire la cittadinanza.
In questo caso, il minore deve poi risiedere legalmente e in via continuativa in Italia per almeno due anni. Stesso discorso vale per i minori apolidi.
Il provvedimento prevede anche la possibilità di riacquisto della cittadinanza per chi è nato in Italia o è stato residente per almeno due anni consecutivi e l'ha persa per l'acquisto della cittadinanza di un altro Stato.
In questo caso, si sottolinea, è previsto il pagamento di un contributo di 250 euro
Dopo l’approvazione del nuovo Decreto Cittadinanza, la questione sarà al centro anche del nuovo referendum a cui gli italiani sono chiamati a votare i prossimi 8 e 9 giugno.
Il testo chiede di cambiare uno dei requisiti necessari per diventare cittadini, cioè quello relativo agli anni di residenza continuativa. La proposta è di ridurli da dieci a cinque.