Come cambiano le detrazioni per i figli a carico con la nuova Manovra 2025: la normativa vigente e le modifiche previste
Fino a quando vengono riconosciute le detrazioni per i figli a carico con le modifiche previste dalla Manovra Finanziaria 2025? Cambiano le detrazioni per i figli a carico con la Manovra 2025 che fissa un nuovo limite di età per usufruirne.
Ciò significa che se i figli superano i 30 anni di età e continuano a vivere con i genitori, essendo di fatto fiscalmente a loro carico e senza un lavoro, non si potrà comunque più usufruire delle relative detrazioni.
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato che la detrazione da 950 euro spetterà per i figli a carico di età compresa tra 21 e 30 anni e tale limite di età non sarà valido solo per i figli che hanno una disabilità accertata.
Il governo punta su questa misura per spingere i ragazzi a diventare indipendenti, lasciando la casa e iniziando una vita da soli. Secondo quanto precisato dalla premier Giorgia Meloni, i soldi risparmiati da tale taglio saranno poi usati per finanziare il bonus per i nuovi nati.
Oggi le detrazioni per i figli a carico vengono riconosciute se si soddisfano specifiche condizioni reddituali ma senza alcun limite di età del figlio.
In particolare, si considerano a carico i figli di età pari o inferiore a 24 anni e con un reddito di massimo 4mila euro; o di età superiore ai 24 anni con un reddito massimo di poco meno di 3.000 euro.
Precisiamo, infine, che le detrazioni per i figli non vengono riconosciute a chi ha un’età inferiore ai 21 anni perché sono state assorbite dall'assegno unico che viene mensilmente erogato alle famiglie italiane con un importo variabile a seconda del valore Isee del nucleo familiare nonché della composizione dello stesso.