Con la sua struttura patrimoniale, alla gestione del rischio e alla presenza di azionisti globali, Unicredit si posiziona tra le banche più sicure.
Unicredit, fondata nel 1998 dalla fusione di diverse banche italiane, è oggi una delle maggiori banche europee e un protagonista chiave nel sistema bancario globale.
Con una strategia di espansione internazionale e la capacità di adattarsi alle esigenze dei mercati, Unicredit ha consolidato la sua posizione come istituto di primo piano, con una presenza in 13 Paesi e oltre 26 milioni di clienti. Il gruppo offre servizi finanziari e bancari, rivolti sia a privati che a imprese, inclusi prodotti come conti correnti, mutui, prestiti, gestione patrimoniale e servizi di investment banking.
Negli ultimi anni, Unicredit ha rafforzato il suo impegno verso la sostenibilità e l'innovazione tecnologica, puntando a un miglioramento dell'efficienza operativa e della relazione con i clienti. Vediamo in questo articolo:
Tra i principali azionisti troviamo BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, che detiene una partecipazione pari a circa il 7% del capitale della banca.
Oltre a BlackRock, altri grandi investitori istituzionali come Capital Research and Management e Allianz sono tra i maggiori azionisti. Circa l’85% delle azioni è detenuto da investitori internazionali.
Dal punto di vista operativo, Unicredit è organizzata in diverse divisioni. Tra queste, Unicredit Banca, che si occupa di clienti retail e piccole imprese, Unicredit Private Banking, specializzata nella gestione dei patrimoni, e Unicredit Corporate & Investment Banking (CIB), che si rivolge a grandi imprese e clienti istituzionali. Questa struttura permette alla banca di offrire servizi per ogni segmento di clientela, con un focus sull'innovazione e la digitalizzazione.
In Italia, Unicredit è uno dei pilastri del sistema bancario, con una rete capillare di filiali e sportelli automatici, oltre a una presenza sempre più importante nel settore del banking online
Unicredit è considerata una banca solida e affidabile, soprattutto per la sua stabilità finanziaria e la capacità di affrontare le sfide del mercato. Uno degli indicatori chiave per valutare la sicurezza di una banca è il CET1 ratio (Common Equity Tier 1), che misura la solidità patrimoniale dell'istituto rapportando il capitale ordinario alle attività ponderate per il rischio. Nel caso di Unicredit, il CET1 ratio si attesta al 15,9%, un valore che la colloca tra le banche più sicure in Italia e in Europa.
Un altro indicatore di affidabilità è il Pillar 2 Requirement (P2R), parametro che misura il fabbisogno di capitale aggiuntivo di una banca per coprire rischi imprevisti. Con un P2R del 2%, Unicredit si posiziona al pari di altre banche solide come Mediobanca e Intesa Sanpaolo, garantendo una gestione prudente dei rischi.
Il basso costo dei Credit Default Swap (CDS), che per Unicredit si attesta a 65 punti base, indica che il mercato dei derivati percepisce un basso rischio di default della banca, confermandone l'affidabilità.
Negli ultimi anni Unicredit ha anche partecipato agli stress test condotti dalla Banca Centrale Europea, superando con successo le prove di resistenza finanziaria. Questi test sono progettati per valutare la capacità delle banche di resistere a scenari economici avversi, e Unicredit ha dimostrato di poter far fronte a eventuali shock finanziari senza compromettere la sua solidità patrimoniale.