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Diniego 730 2025, perchè e su cosa si riceve il rifiuto dall'Agenzia delle Entrate e cosa si deve fare

di Marianna Quatraro pubblicato il
Diniego 730 2025

Quali sono i casi in cui si riceve il diniego per il 730 2025 e come comportarsi per regolarizzare rimborsi e pagamenti dovuti

Il 730 2025 è il modello di dichiarazione relativo ai redditi conseguiti nel 2024, che viene inviato all’Agenzia delle Entrate da Caf e professionisti abilitati.

Entro 10 giorni dalla ricezione del modello, le Entrate comunicano i dati del 730 al sostituto di imposta, che può essere il datore di lavoro o l’ente pensionistico indicato dal contribuente nella dichiarazione, in modo che possa provvedere al conguaglio delle imposte (debiti e crediti).


Generalmente, il conguaglio avviene con il primo stipendio o la prima pensione utile, ma può anche accadere che il sostituto non effettui il conguaglio rifiutando il 730. Ed è in questo caso che si verifica il cosiddetto diniego. Vediamo di seguito nel dettaglio cosa accede e cosa fare.

  • Quali sono i motivi del diniego del 720 2025
  • Cosa fare se accade

Quali sono i motivi del diniego del 720 2025

I contribuenti possono ricevere una email di diniego riferita al 730 2025 se il sostituto d’imposta indicato nel modello precompilato non deve effettuare alcun rimborso nè trattenute.

Ciò non significa che sia errata la dichiarazione dei redditi, che invece risulta presentata in maniera regolare, ma che bisogna seguire precise istruzioni per ottenere eventuali rimborsi spettanti o per versare eventuali ulteriori somme dovute.

Di norma, comunque, il diniego avviene o quando il sostituto non ha mai avuto rapporti di lavoro con il contribuente o nei casi in cui il rapporto di lavoro è cessato prima della data di presentazione del 730, per cui il precedente datore di lavoro non è più tenuto al conguaglio delle imposte.

Cosa fare se accade

Quando si riceve una email di diniego dalle Entrate per il 730 2025, anche se la dichiarazione dei redditi risulta regolarmente presentata, bisogna seguire determinati passaggi per effettuare le operazioni di rimborsi o pagamenti in più.

Bisogna innanzitutto trasmettere all’Agenzia delle Entrate un modello 730 integrativo indicando il sostituto d’imposta tenuto a effettuare le operazioni di conguaglio o, in caso di assenza, barrando l’apposita casella.

In questo ultimo caso, è la stessa Agenzia delle Entrate che effettua il rimborso Irpef, ma in tempi più lunghi, a partire da dicembre e non il mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione come generalmente accade.

Dunque, il contribuente che riceve il diniego del 730 da parte del sostituto di imposta indicato in sede di dichiarazione dei redditi, deve compilare modello integrativo cambiando il sostituto o con un nuovo datore di lavoro, o con l’Inps, per esempio se si percepisce la Naspi; o con l’Agenzia delle Entrate, se non si ha un nuovo datore di lavoro e non si percepiscono altri trattamenti dalla previdenza sociale.

Il modello integrativo viene poi nuovamente inviato all’Agenzia delle Entrate in via telematica per poi ottenere i rimborsi.

Se la dichiarazione dei redditi risulta a debito, invece di attendere il rimborso, il contribuente deve effettuare il dovuto pagamento tramite il modello F24.

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