La Direttiva FESI 2025 rappresenta un passo rilevante nell’ambito della regolamentazione del trattamento economico accessorio per il personale delle Forze Armate e delle forze di polizia a ordinamento militare, per sostenere la valorizzazione della produttività e della specificità del servizio istituzionale prestato dal comparto militare.
Il Fondo nasce come strumento finalizzato a premiare l’impegno, la qualità e il merito del personale, adeguandosi a criteri di equità, trasparenza e conformità alle normative vigenti e stabilisce un sistema retributivo integrativo.
La dotazione finanziaria annua viene negoziata tra associazioni rappresentative firmatarie del contratto collettivo e l’amministrazione di riferimento e le risorse economiche sono distribuite in base ad accordi sottoscritti annualmente, che tengono conto di parametri oggettivi come giornate di servizio, tipologia di incarico e gradi ricoperti.
Tra i soggetti coinvolti figurano:
- Il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore;
- Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (APCSM);
- Organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo;
- Organi tecnici come CUSI e NoIPA per la gestione amministrativa e dei pagamenti.
Le principali novità della direttiva FESI 2025: modifiche approvate, importi stabiliti e categorie di beneficiari
Le
principali novità della Direttiva Fesi 2025 ufficialmente approvata sono le seguenti:
- Aumento degli importi base: incrementi netti compresi fra i 100 e i 200 euro su base annua rispetto agli anni precedenti per la maggior parte dei destinatari, con potenzialità di crescita grazie alle nuove risorse stanziate.
- Maggiorazioni semplificate: si passa a tre sole maggiorazioni percentuali legate a servizi prestati in determinate condizioni (per esempio, apicalità o lunghi periodi di servizio negli organi centrali).
- Bonus fissi sui gradi apicali: ulteriori premi monetari destinati a militari che abbiano raggiunto determinati gradi e requisiti di anzianità, in misura differenziata secondo la posizione ed è introdotta una nuova indennità giornaliera di 3 euro per chi svolge temporaneamente funzioni di comando.
- Contrattazione decentrata: è previsto il rafforzamento della contrattazione decentrata, con un aumento delle risorse disponibili.
- Incentivi per il reimpiego: è stato introdotto un nuovo incentivo specifico per il reimpiego nel servizio di traduzione dei detenuti.
- Redistribuzione equa: la nuova direttiva valorizza sia il personale con lunga carriera sia i militari più giovani, incrementando la quota per categorie e ruoli iniziali.
- Estensione delle giornate riconosciute: il computo assicura la valorizzazione di maternità, missioni, recuperi compensativi, permessi specifici e terapie, riducendo le esclusioni e adattandosi alla realtà operativa e familiare dell’apparato difensivo.
Il beneficio è escluso per determinate categorie, tra cui ufficiali superiori, volontari in ferma prefissata non in servizio permanente e allievi.
Aumenti, nuove indennità e revisione dei criteri di assegnazione
L’aggiornamento per il 2025 determina un aumento strutturale mensile grazie a risorse aggiuntive stanziate dal contratto collettivo e a una più equa distribuzione tra i titolari di differenti ruoli e qualifiche. Il meccanismo prevede una differenziazione precisa:
- +18% sulla quota base per qualifiche apicali, incluso il grado di Capitano;
- +20% per personale in servizio presso articolazioni centrali per oltre 140 giorni;
- +22% riservato a chi vanta almeno 25 anni di servizio transitando a ruoli superiori (es. Sergenti, Marescialli, Sottotenenti e Tenenti di lunga esperienza).
Bonus specifici in euro:
- 1° Graduato: +18 €
- Sergente Maggiore Capo: +22 €
- Luogotenente: +26 €
- Altro personale con oltre 17 anni di servizio, +18 €
Il sistema premia la presenza produttiva senza penalizzare in maniera generalizzata le assenze giustificate da particolari condizioni. Tuttavia, sussistono
esclusioni e decurtazioni per presenze inferiori alle soglie minime e sanzioni disciplinari. In particolare:
- Meno di 70 giornate utili: nessun riconoscimento.
- Tra 70 e 140 giorni: il compenso base è decurtato del 25%.
- Oltre 140 giorni: premi crescenti fino a +38% oltre le 200 giornate lavorate.
L'accordo prevede aumenti per i turni pomeridiani, bonus per chi garantisce continuità nei reparti di media sicurezza, e indennità per il personale impegnato in servizi di tutela e scorta.
Sono state, inoltre, incrementate le indennità per gli interventi operativi di GIO e GIR, oltre a quelle già previste nei Piani operativi regionali.
Giornate utili, esclusioni e cause di decurtazione del FESI
Il conteggio delle giornate utili rappresenta un elemento centrale per l’attribuzione del beneficio, allineandosi ai nuovi criteri di merito introdotti nel 2025. Soglie e progressività incentivano l’effettiva partecipazione al servizio, integrando situazioni fino ad ora escluse.
- Nel calcolo delle giornate entrano missioni (estero e in patria), congedi di maternità obbligatoria, recuperi compensativi, malattie da causa di servizio, permessi per allattamento, permessi studio, terapie salvavita e permessi 104.
- Restano escluse dal computo le licenze ordinarie, permessi per festività soppresse, gran parte dei congedi parentali e alcune forme di recupero festività. Gli effetti sulle buste paga sono significativi per chi non raggiunge il minimo di presenze previste dal regolamento annuale.
- La quota base non viene riconosciuta a chi totalizza meno di 70 giorni utili. Tra 70 e 139 giorni spetta un assegno ridotto, mentre dai 140 giorni in su vengono applicate le maggiorazioni percentuali e i bonus in euro, secondo la fascia di appartenenza.
Tabella: Progressività premi in base alle giornate utili
< 70 giorni |
Nessun FESI |
70–140 giorni |
-25% sulla quota base |
140–155 giorni |
+5% |
155–170 giorni |
+10% |
170–185 giorni |
+20% |
185–200 giorni |
+30% |
Oltre 200 giorni |
+38% |
Le esclusioni coinvolgono anche chi è stato destinatario di sospensioni precauzionali o di provvedimenti disciplinari di stato durante l’anno di riferimento.
Tempistiche e modalità di pagamento del FESI 2025
Stando a quanto stabilito, l’erogazione del compenso è prevista in questo mese di luglio 2025. Eventuali ritardi nell’invio dei dati possono determinare lo slittamento dell’accredito ai mesi successivi.
Leggi anche