La recente circolare emanata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, pubblicata il 16 giugno 2025, introduce una stretta sull’uso degli smartphone nelle scuole di secondo grado italiane.
L’obiettivo è promuovere ambienti più inclusivi e concentrati, uniformando una regolamentazione che era stata già introdotta nel primo ciclo d’istruzione.
- A partire dall’anno scolastico 2025-2026, sarà vietato l’uso del telefono cellulare durante tutto l’orario scolastico, sia per fini personali che didattici, ad eccezione di casi espressamente previsti.
- Il nuovo patto di corresponsabilità educativa e i regolamenti scolastici saranno aggiornati per adattarsi a queste disposizioni.
I dettagli della circolare ministeriale e novità rispetto al passato
La circolare ministeriale del giugno 2025 rappresenta un significativo aggiornamento rispetto alle precedenti disposizioni:
- Estende il divieto di cellulari a tutto il secondo ciclo scolastico, estendendo la misura originariamente destinata solo alle scuole dell’infanzia, primarie e medie.
- Viene vietato l’uso dello smartphone per ogni finalità, compresa quella didattica ordinaria.
- Si prevedono alcune eccezioni, dettagliate nella sezione successiva, e ampio margine d’autonomia organizzativa alle scuole.
- Il provvedimento richiama studi ufficiali e linee guida internazionali, recependo il dibattito attuale in ambito europeo e mondiale sulla regolamentazione tecnologica tra gli adolescenti.
Regolamenti scolastici: come cambieranno le regole interne e il patto di corresponsabilità educativa
Le istituzioni scolastiche sono incaricate di aggiornare i loro regolamenti e i patti di corresponsabilità educativa per:
- Vietare formalmente l’uso dei telefoni cellulari negli orari scolastici, anche per attività didattiche, salvo nelle eccezioni specificate.
- Definire sanzioni chiare per chi contravviene alle nuove regole, uniformando la disciplina tra i vari indirizzi di studio.
- Promuovere un patto di corresponsabilità condiviso tra scuola, studenti e famiglie, che renda partecipe ogni attore nell’impegno a garantire un ambiente orientato all’apprendimento e al rispetto.
Sanzioni e misure organizzative: come verrà fatto rispettare il divieto
I dirigenti scolastici avranno la responsabilità di stabilire, all’interno dell’autonomia operativa delle istituzioni,
misure organizzative e disciplinari efficaci:
- Imposizione di sanzioni in caso di infrazione, proporzionate e con carattere educativo più che punitivo.
- Possibile consegna del telefono all’ingresso oppure obbligo di spegnimento, a discrezione dell’istituto.
- Divieto assoluto di utilizzo durante l’intera giornata, compresi gli intervalli.
Le eccezioni previste: disabilità, bisogni specifici e indirizzi tecnici
Il divieto generale ammette alcune deroghe definite dalla stessa normativa ministeriale:
- Alunni con disabilità o DSA (disturbi specifici di apprendimento): uso dello smartphone come strumento compensativo, come indicato in appositi piani educativi individualizzati (PEI o PDP).
- Motivate necessità personali riconosciute dalla scuola.
- Indirizzi tecnici di informatica e telecomunicazioni: assenso all’uso del cellulare solo se essenziale per l’attività didattica programmata.
Uso consentito di tablet e dispositivi digitali alternativi a supporto della didattica
A differenza dei cellulari,
tablet, computer e lavagne interattive restano consentiti, purché utilizzati esclusivamente come strumenti didattici e sotto supervisione del personale docente. Le scuole potranno continuare a programmare:
- Lezioni innovative con supporto digitale
- Didattica laboratoriale e apprendimento mediato dall’ICT
- Percorsi di alfabetizzazione digitale e attività sull’uso critico della tecnologia
Motivazioni scientifiche e dati sui rischi dell’abuso di smartphone che hanno portato alla decisione ministeriale
Diversi enti scientifici internazionali hanno sottolineato gli effetti negativi dell’uso eccessivo degli smartphone a scuola:
- Secondo l’OCSE, l’utilizzo massiccio di dispositivi personali è correlato a rendimento scolastico inferiore e una minor concentrazione durante le lezioni.
- L’OMS ritiene che l’incapacità di controllare il tempo trascorso sugli smartphone possa portare a sintomi di dipendenza comportamentale, isolando socialmente gli studenti e peggiorando la qualità delle relazioni.
- L’Istituto Superiore di Sanità stima che oltre il 25% degli adolescenti mostri forme di dipendenza, con impatti su sonno, attenzione e salute psicologica. Un recente studio ha riscontrato che il 43% degli studenti tra i 12 e i 17 anni si considera dipendente dal proprio dispositivo mobile.
Questi fattori hanno determinato la necessità di un quadro regolamentare più stringente che garantisca ambienti di apprendimento protetti e valorizzanti.
Il confronto con l’Europa: norme e tendenze negli altri paesi europei
Sul tema delle limitazioni ai dispositivi mobili, diversi stati UE hanno sviluppato regolamentazioni simili a quelle adottate dall’Italia:
Francia |
Divieto dal 2018, con deroghe solo su piani personalizzati e per attività decise dagli insegnanti |
Paesi Bassi |
Vietato usare i cellulari dal 2024, salvo per scopi educativi validati |
Svezia |
Uso regolato da singoli istituti, con tendenze verso restrizioni più severe |
Spagna |
In alcune regioni il divieto è totale durante l’intera giornata scolastica |
Vantaggi e criticità del divieto: le opinioni di esperti, insegnanti e studenti
Il provvedimento raccoglie consenso ma solleva anche elementi di dibattito:
- Alcuni esperti di salute mentale sostengono che la misura può limitare isolamento sociale, ansia e dipendenze digitali, offrendo all’ambiente scolastico una dimensione di benessere maggiore.
- Chi è critico tra i docenti sottolinea il rischio che il divieto, se non accompagnato da un’educazione digitale adeguata, possa provocare un uso incontrollato fuori dal contesto scolastico o aggravare fenomeni di diseducazione alla tecnologia.
- Gli studenti appaiono divisi: alcuni ne riconoscono l’utilità per una maggiore concentrazione, altri temono mancanza di autonomia o strumenti per la didattica digitale avanzata.
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