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Divieto di cellulare nelle scuole superiori per il 2025-2026. Come funziona, regole, sanzioni, eccezioni ed uso tablet

di Marianna Quatraro pubblicato il
cellulari divieto scuola superiore 2025-

Per l'anno scolastico 2025-2026, viene esteso il divieto di cellulari e smartphone nelle scuole superiori. Le regole, le sanzioni e alcuni casi particolari previsti nonchč l'uso dei tablet

La recente circolare emanata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, pubblicata il 16 giugno 2025, introduce una stretta sull’uso degli smartphone nelle scuole di secondo grado italiane.

L’obiettivo è promuovere ambienti più inclusivi e concentrati, uniformando una regolamentazione che era stata già introdotta nel primo ciclo d’istruzione.

  • A partire dall’anno scolastico 2025-2026, sarà vietato l’uso del telefono cellulare durante tutto l’orario scolastico, sia per fini personali che didattici, ad eccezione di casi espressamente previsti.
  • Il nuovo patto di corresponsabilità educativa e i regolamenti scolastici saranno aggiornati per adattarsi a queste disposizioni.

I dettagli della circolare ministeriale e novità rispetto al passato

La circolare ministeriale del giugno 2025 rappresenta un significativo aggiornamento rispetto alle precedenti disposizioni:
  • Estende il divieto di cellulari a tutto il secondo ciclo scolastico, estendendo la misura originariamente destinata solo alle scuole dell’infanzia, primarie e medie.
  • Viene vietato l’uso dello smartphone per ogni finalità, compresa quella didattica ordinaria.
  • Si prevedono alcune eccezioni, dettagliate nella sezione successiva, e ampio margine d’autonomia organizzativa alle scuole.
  • Il provvedimento richiama studi ufficiali e linee guida internazionali, recependo il dibattito attuale in ambito europeo e mondiale sulla regolamentazione tecnologica tra gli adolescenti.

Regolamenti scolastici: come cambieranno le regole interne e il patto di corresponsabilità educativa

Le istituzioni scolastiche sono incaricate di aggiornare i loro regolamenti e i patti di corresponsabilità educativa per:
  • Vietare formalmente l’uso dei telefoni cellulari negli orari scolastici, anche per attività didattiche, salvo nelle eccezioni specificate.
  • Definire sanzioni chiare per chi contravviene alle nuove regole, uniformando la disciplina tra i vari indirizzi di studio.
  • Promuovere un patto di corresponsabilità condiviso tra scuola, studenti e famiglie, che renda partecipe ogni attore nell’impegno a garantire un ambiente orientato all’apprendimento e al rispetto.

Sanzioni e misure organizzative: come verrà fatto rispettare il divieto

I dirigenti scolastici avranno la responsabilità di stabilire, all’interno dell’autonomia operativa delle istituzioni, misure organizzative e disciplinari efficaci:
  • Imposizione di sanzioni in caso di infrazione, proporzionate e con carattere educativo più che punitivo.
  • Possibile consegna del telefono all’ingresso oppure obbligo di spegnimento, a discrezione dell’istituto.
  • Divieto assoluto di utilizzo durante l’intera giornata, compresi gli intervalli.

Le eccezioni previste: disabilità, bisogni specifici e indirizzi tecnici

Il divieto generale ammette alcune deroghe definite dalla stessa normativa ministeriale:
  • Alunni con disabilità o DSA (disturbi specifici di apprendimento): uso dello smartphone come strumento compensativo, come indicato in appositi piani educativi individualizzati (PEI o PDP).
  • Motivate necessità personali riconosciute dalla scuola.
  • Indirizzi tecnici di informatica e telecomunicazioni: assenso all’uso del cellulare solo se essenziale per l’attività didattica programmata.

Uso consentito di tablet e dispositivi digitali alternativi a supporto della didattica

A differenza dei cellulari, tablet, computer e lavagne interattive restano consentiti, purché utilizzati esclusivamente come strumenti didattici e sotto supervisione del personale docente. Le scuole potranno continuare a programmare:
  • Lezioni innovative con supporto digitale
  • Didattica laboratoriale e apprendimento mediato dall’ICT
  • Percorsi di alfabetizzazione digitale e attività sull’uso critico della tecnologia

Motivazioni scientifiche e dati sui rischi dell’abuso di smartphone che hanno portato alla decisione ministeriale

Diversi enti scientifici internazionali hanno sottolineato gli effetti negativi dell’uso eccessivo degli smartphone a scuola:
  • Secondo l’OCSE, l’utilizzo massiccio di dispositivi personali è correlato a rendimento scolastico inferiore e una minor concentrazione durante le lezioni.
  • L’OMS ritiene che l’incapacità di controllare il tempo trascorso sugli smartphone possa portare a sintomi di dipendenza comportamentale, isolando socialmente gli studenti e peggiorando la qualità delle relazioni.
  • L’Istituto Superiore di Sanità stima che oltre il 25% degli adolescenti mostri forme di dipendenza, con impatti su sonno, attenzione e salute psicologica. Un recente studio ha riscontrato che il 43% degli studenti tra i 12 e i 17 anni si considera dipendente dal proprio dispositivo mobile.
Questi fattori hanno determinato la necessità di un quadro regolamentare più stringente che garantisca ambienti di apprendimento protetti e valorizzanti.

Il confronto con l’Europa: norme e tendenze negli altri paesi europei

Sul tema delle limitazioni ai dispositivi mobili, diversi stati UE hanno sviluppato regolamentazioni simili a quelle adottate dall’Italia:

Francia Divieto dal 2018, con deroghe solo su piani personalizzati e per attività decise dagli insegnanti
Paesi Bassi Vietato usare i cellulari dal 2024, salvo per scopi educativi validati
Svezia Uso regolato da singoli istituti, con tendenze verso restrizioni più severe
Spagna In alcune regioni il divieto è totale durante l’intera giornata scolastica

Vantaggi e criticità del divieto: le opinioni di esperti, insegnanti e studenti

Il provvedimento raccoglie consenso ma solleva anche elementi di dibattito:

  • Alcuni esperti di salute mentale sostengono che la misura può limitare isolamento sociale, ansia e dipendenze digitali, offrendo all’ambiente scolastico una dimensione di benessere maggiore.
  • Chi è critico tra i docenti sottolinea il rischio che il divieto, se non accompagnato da un’educazione digitale adeguata, possa provocare un uso incontrollato fuori dal contesto scolastico o aggravare fenomeni di diseducazione alla tecnologia.
  • Gli studenti appaiono divisi: alcuni ne riconoscono l’utilità per una maggiore concentrazione, altri temono mancanza di autonomia o strumenti per la didattica digitale avanzata.
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