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E' boom di criptovalute e Bitcoin in Italia, ma la vera rivoluzione per tutti è l'euro digitale

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Categoria di criptovalute

L'euro digitale differisce sostanzialmente dai prodotti di credito e dai mezzi di investimento tradizionali così come dalle criptovalute, e si pone come una rivoluzione.

Il panorama della finanza digitale sta vivendo una profonda trasformazione, caratterizzata da un notevole interesse verso le valute virtuali. Nonostante alcuni periodi di instabilità per le criptovalute, con oscillazioni di valore e casi di frodi che hanno sollevato interrogativi sulla loro affidabilità come strumento d'investimento e innovazione nel settore finanziario, si sta contemporaneamente aprendo una strada verso forme alternative di moneta smaterializzata, tra cui spicca l'euro digitale.

La Commissione europea sta infatti elaborando un progetto di regolamento che conferirà alla Banca centrale europea l'autorità di gestire una moneta digitale europea. Questo nuovo formato dell'euro sarà amministrato in modo indipendente dalla BCE e risulterà direttamente accessibile mediante portafogli digitali, offrendo ai cittadini una modalità innovativa per la gestione del proprio denaro.

Sebbene condivida alcuni elementi con le criptovalute, l'euro digitale se ne differenzia sostanzialmente in termini di regolamentazione, aspetto fondamentale che ha portato molti esperti a definirlo una vera rivoluzione nel settore finanziario.

L'euro digitale, una rivoluzione nella finanza europea

L'euro digitale rappresenta una svolta significativa rispetto ai tradizionali prodotti di credito e strumenti d'investimento, così come dalle criptovalute decentralizzate. Si configura come un'innovazione rivoluzionaria sia per le modalità di utilizzo rispetto alla moneta fisica, sia perché garantirà una stabilità che lo differenzia nettamente dalle ampie fluttuazioni caratteristiche delle criptovalute.

Con l'introduzione dell'euro digitale, i cittadini europei avrebbero per la prima volta l'opportunità di depositare i propri fondi direttamente presso la BCE, bypassando il sistema bancario commerciale tradizionale. È importante sottolineare che l'intento non è quello di eliminare il contante, ma di complementarlo con una soluzione digitale. L'euro digitale combinerebbe l'efficienza di uno strumento di pagamento elettronico con la sicurezza di una valuta virtuale sottoposta al controllo della banca centrale.

Il funzionamento dell'euro digitale sarebbe simile a quello di valute virtuali come il Bitcoin: verrebbe emesso e trasferito utilizzando la tecnologia blockchain e conservato in wallet digitali. La differenza sostanziale rispetto alle criptovalute tradizionali risiede nel fatto che l'euro digitale sarebbe implementato e controllato centralmente, attraverso database gestiti dalla banca centrale, dalle istituzioni governative o da entità terze autorizzate, pur utilizzando registri blockchain pubblici distribuiti.

A differenza delle valute digitali decentralizzate, l'euro digitale manterrebbe una stretta connessione con l'autorità centrale, garantendo così maggiore stabilità e tutela per i consumatori.

Criptovalute e Bitcoin, l'espansione nel mercato italiano

Il fenomeno delle criptovalute in Italia ha registrato una crescita esponenziale, nonostante le incertezze del mercato. Il Bitcoin, in particolare, ha attirato l'attenzione di numerosi investitori italiani, sia privati che istituzionali, interessati alle potenzialità di questa tecnologia finanziaria.

A differenza delle valute legali emesse dalle banche centrali, gli asset digitali come Bitcoin ed Ethereum non sono controllati da un'entità centralizzata: il loro valore deriva esclusivamente dagli scambi e dalle transazioni effettuate sulla rete. Questa natura intrinsecamente speculativa rende questi strumenti particolarmente volatili e soggetti a rapide oscillazioni di valore.

Nonostante i rischi, molti italiani hanno iniziato ad esplorare questo nuovo territorio finanziario, attratti dalle possibilità di diversificazione del portafoglio e dalle potenzialità di rendimento, seppur accompagnate da un elevato livello di rischio.

Le sfide della regolamentazione blockchain

Rimangono tuttavia alcuni interrogativi in attesa di risposta. Le blockchain rappresentano la forma più avanzata di intelligenza distribuita che costituirà la base dell'Internet del futuro, comunemente definito metaverso. La questione relativa a chi controlli e governi effettivamente la blockchain è analoga all'interrogativo su chi controlli Internet: paradossalmente, tutti e nessuno contemporaneamente.

Questa caratteristica di decentralizzazione, se da un lato rappresenta uno dei punti di forza delle criptovalute, dall'altro pone sfide significative in termini di regolamentazione e supervisione, aspetti che l'euro digitale mira ad affrontare attraverso un approccio centralizzato.

Le stablecoin: un ponte tra criptovalute e monete tradizionali

Le stablecoin rappresentano una categoria particolare di criptovalute che si distinguono dalle altre per la loro stabilità, garantita da un asset sottostante che può essere una valuta tradizionale (come il dollaro o l'euro) o un paniere di titoli considerati sicuri.

Questa stabilità viene certificata da emittenti privati, ma è sempre presente un certo grado di rischio associato a questi strumenti finanziari digitali. In passato, alcune stablecoin erano garantite esclusivamente da algoritmi che promettevano di mantenere la stabilità di una criptovaluta attraverso un'altra, ma questo modello ha dimostrato le proprie debolezze strutturali.

Per rispondere a queste problematiche, la legislazione europea ha adottato il regolamento MiCA (Markets in Crypto-assets), finalizzato alla regolamentazione e classificazione di tutte le cripto-attività. Le stablecoin che promettono maggiore stabilità rispetto alle criptovalute tradizionali devono ottenere un'autorizzazione specifica, e le autorità competenti sono tenute a verificare che la garanzia sottostante sia effettivamente sufficiente a mantenere la stabilità promessa.

Anche gli emittenti di criptovalute devono registrarsi e fornire informazioni dettagliate sulle loro attività. Tuttavia, la regolamentazione delle criptovalute tradizionali risulta meno stringente rispetto alle stablecoin, poiché si intende preservare la libertà individuale di assumersi la responsabilità di investire in asset caratterizzati da un maggiore profilo di rischio.

Il futuro della finanza digitale in Italia: prospettive e opportunità

L'Italia si sta progressivamente allineando alle tendenze globali in materia di finanza digitale, con un interesse crescente sia da parte degli investitori che delle istituzioni. La diffusione delle criptovalute nel mercato italiano rappresenta solo l'inizio di una trasformazione più ampia che vedrà nell'euro digitale un protagonista fondamentale.

Le aziende italiane stanno iniziando ad esplorare le potenzialità della blockchain per migliorare l'efficienza dei processi, ridurre i costi di transazione e aumentare la trasparenza. Parallelamente, le istituzioni finanziarie tradizionali stanno valutando come integrare queste nuove tecnologie nei loro servizi.

L'introduzione dell'euro digitale potrebbe rappresentare un catalizzatore per l'adozione di soluzioni di pagamento digitale in Italia, paese ancora caratterizzato da un utilizzo significativo del contante rispetto ad altri stati europei. Questa innovazione offrirebbe ai consumatori italiani maggiore scelta e flessibilità nelle loro transazioni quotidiane, combinando i vantaggi della digitalizzazione con la sicurezza garantita dalla Banca Centrale Europea.

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