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Euro digitale, nuovo passo avanti con il via libera alla posizione negoziale: i prossimi passaggi e la data finale iter

di Marcello Tansini pubblicato il
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L'euro digitale si prepara a ridefinire il panorama dei pagamenti in Europa: tra decisioni politiche, privacy, sicurezza, tutela del contante e ruolo della BCE, emergono opportunità e interrogativi per il futuro finanziario dell'UE.

L'accelerazione verso una moneta digitale pubblica all'interno dell'Unione Europea segna una svolta significativa nel panorama dei pagamenti e della circolazione monetaria. Con l'approvazione della posizione negoziale da parte del Consiglio UE, il progetto dell'euro digitale entra in una nuova fase, in cui la politica monetaria europea si prepara a integrare strumenti innovativi per rispondere alle esigenze della società e del mercato. 

Il percorso politico e legislativo dell'euro digitale: dalle discussioni tecniche all'accordo

L’iter che ha portato all’attuale avanzamento dell’euro digitale è stato lungo e articolato. Dopo l’iniziale proposta della Commissione europea nel 2023, numerosi gruppi di lavoro tecnici hanno esaminato i dettagli normativi, affrontando temi complessi come i limiti alle giacenze digitali e la protezione dei dati degli utenti. Il lavoro preparatorio ha coinvolto il gruppo dedicato ai servizi finanziari e all’Unione bancaria, che ha consolidato gli aspetti tecnici e fissato le basi per il passaggio alle trattative politiche.

L’accordo politico recentemente raggiunto dal Consiglio rappresenta la sintesi di un lungo confronto tra Stati membri, Consiglio ed Eurogruppo. Durante questa fase, è stato privilegiato un approccio trasparente e progressivo, volto a bilanciare innovazione e stabilità finanziaria. Il compromesso definito prevede che la Banca centrale europea avanzi proposte tecniche sui tetti massimi delle giacenze e che il Consiglio abbia sei mesi per esprimersi, assicurando così una gestione condivisa delle prerogative istituzionali.

La discussione è ora pronta a entrare nei cosiddetti "triloghi" con il Parlamento europeo, che rappresentano il passaggio decisivo per la definizione della versione finale del regolamento. Il dispositivo normativo comprende sia regole relative all’euro digitale che nuove norme di tutela del contante fisico, per assicurare coerenza e armonizzazione all’interno dell’area euro. La tempistica definita dalle presidenze UE prevede che l’intero quadro sia adottato nel 2026, consentendo l’avvio operativo dal 2029 e rispondendo così alle esigenze di ammodernamento senza trascurare il dibattito parlamentare e il confronto pubblico.

Caratteristiche e funzionamento dell'euro digitale: accessibilità, privacy e limiti alle giacenze

L’euro digitale è concepito come uno strumento di pagamento complementare al contante, utilizzabile sia da cittadini che da imprese in tutta l’area euro. La BCE ne garantisce l’autenticità e la sicurezza, essendo coinvolta direttamente nella gestione della nuova forma di moneta.

  • Accessibilità: Il sistema è progettato per essere disponibile online e offline, permettendo transazioni anche senza connessione internet. Questa caratteristica mira a includere chiunque, superando i limiti infrastrutturali e geografici.
  • Tutela della privacy: Una delle priorità espresse nei regolamenti è assicurare un elevato livello di riservatezza sia nelle operazioni online che in quelle offline. Nei pagamenti non connessi a internet, la protezione dei dati personali raggiunge livelli di anonimato analoghi a quelli del contante.
  • Limiti alle giacenze: Il testo legislativo prevede limiti alla quantità di euro digitali che possono essere detenuti da un singolo soggetto su conti digitali o portafogli. Questi limiti, periodicamente rivisti e fissati in coordinamento tra BCE e Consiglio, rispondono all’esigenza di evitare eccessive concentrazioni che potrebbero minacciare la stabilità delle banche commerciali.
La soluzione tecnica prevede che sia la Banca centrale europea a proporre il livello massimo detenibile, mentre spetta al Consiglio confermare o modificare tali soglie. I prestatori di servizi di pagamento saranno tenuti a offrire servizi essenziali senza costi per gli utenti finali (apertura, chiusura dei conti, operazioni di pagamento e trasferimenti tra euro digitale e depositi tradizionali presso lo stesso intermediario), lasciando spazio a tariffe solo per servizi a valore aggiunto. Inoltre, l’accesso equo alle infrastrutture tecnologiche sarà garantito anche per i fornitori di interfacce e servizi, evitando discriminazioni tecnologiche e colli di bottiglia legati ai dispositivi mobili.

Particolare attenzione è stata dedicata alla continuità operativa e alla neutralità tecnologica: la nuova architettura dovrà essere integrabile nei sistemi esistenti e accessibile anche in condizioni di emergenza, rafforzando così la resilienza del sistema dei pagamenti.

Implicazioni per l'autonomia strategica, la resilienza e la sicurezza economica dell'UE

L’introduzione dell’euro digitale si inserisce in una prospettiva di rafforzamento dell’autonomia strategica europea nel settore dei pagamenti. La dipendenza da infrastrutture extraeuropee, come circuiti e piattaforme di pagamento privati, rappresenta infatti un rischio per la sovranità monetaria dell’UE.

Le istituzioni europee, intervenute durante le fasi di confronto legislativo, hanno sottolineato la necessità di costruire un sistema più competitivo e sicuro, meno soggetto a interferenze internazionali e più resiliente in caso di crisi economiche o tecnologiche. Questo approccio comporta:

  • Aumento della sicurezza economica: Riduzione dei rischi relativi a interruzioni nei pagamenti digitali, attraverso la predisposizione di piani di resilienza atti a garantire la continuità delle transazioni anche durante blackout o eventi di cybersicurezza.
  • Potenziamento dell’autonomia europea: Il nuovo quadro normativo mira a evitare l’erosione del ruolo dell’euro come valuta internazionale e a proteggere la centralità delle istituzioni europee nel panorama globale.
  • Maggiore resilienza alle crisi: L’introduzione di limiti alle giacenze digitali e la coesistenza con il contante contribuiscono a prevenire fenomeni di corsa agli sportelli durante periodi di instabilità, tutelando sia il sistema bancario sia la fiducia dei cittadini.
Queste misure rafforzano la credibilità e la stabilità della moneta unica, favorendo la sicurezza degli scambi economici nell’intera area euro.

Tutela del contante fisico: regole aggiornate e coesistenza con l'euro digitale

Il nuovo assetto legislativo europeo non mira a sostituire il denaro fisico, ma a garantire la sua coesistenza equilibrata con la versione digitale. La disciplina rafforza lo status legale del contante nell’area euro, assicurando la libertà di scelta in merito ai metodi di pagamento.

  • Obbligo di accettazione: Le nuove regole impongono ai commercianti e fornitori di servizi l’accettazione del contante per la maggior parte delle transazioni, salvo specifiche eccezioni per pagamenti a distanza e presso punti vendita non presidiati.
  • Monitoraggio da parte degli Stati membri: Ogni paese dovrà vigilare sull’effettivo accesso e accettazione del contante fisico, adottando eventuali misure correttive e garantendo indicatori nazionali comuni.
  • Piani di resilienza: Si richiede inoltre la predisposizione di piani specifici per garantire la continuità dell’uso del contante anche in caso di interruzione dei sistemi digitali, rispondendo così alle preoccupazioni sul rischio di interruzione generalizzata dei pagamenti elettronici.
Viene dunque preservata la diversità nei mezzi di pagamento, offrendo ai cittadini la possibilità di accedere sia al contante sia agli strumenti digitali. Questa scelta risponde anche alla necessità di tutela delle fasce di popolazione meno inclini o capaci di utilizzare i canali digitali.

Ruolo e prospettive della BCE nella futura emissione: tempistiche e prossimi passi per il 2029

Il calendario ufficiale prevede che, a seguito dell’adozione della cornice regolamentare da parte dei colegislatori europei, la Banca centrale europea sia pronta a gestire una potenziale prima emissione dell’euro digitale nel 2029. L’istituzione di Francoforte si è mostrata favorevole al percorso di riforma, sottolineando la collaborazione interistituzionale che ha portato all’attuale risultato.

Dopo la definizione delle regole tecniche e legislative, il ruolo della BCE consisterà nell’assicurare:

  • Supporto tecnico-operativo alle altre istituzioni: nei prossimi anni verrà erogata assistenza agli Stati membri e agli operatori finanziari per l’adeguamento dei sistemi infrastrutturali.
  • Revisione periodica delle soglie di detenzione: la valutazione continua dei limiti consentirà di mantenere la stabilità finanziaria ed evitare effetti imprevisti sul mercato dei depositi bancari.
  • Dialogo e coordinamento con il Parlamento europeo e il Consiglio UE durante la fase applicativa, al fine di risolvere le criticità emergenti e favorire un’implementazione armonizzata.
Dopo la definitiva approvazione formale del regolamento, saranno necessari mesi di test e implementazione, oltre al coinvolgimento diretto degli intermediari del settore per assicurare l’adozione diffusa nell’intero ecosistema economico europeo.

Sfide ancora aperte: limiti di detenzione, equilibrio tra privacy e controlli, ruolo degli intermediari

Il quadro regolamentare, pur consolidato nei principi, lascia aperti alcuni nodi che saranno oggetto di ulteriore confronto tecnico e politico:

  • Definizione dei limiti di detenzione: occorre trovare il giusto equilibrio tra una soglia sufficientemente ampia da risultare attrattiva per gli utenti e una restrizione che scongiuri rischi sistemici per le banche.
  • Privacy vs. sicurezza: la protezione dei dati personali, specie nei pagamenti offline, dovrà essere costantemente bilanciata da esigenze di contrasto a fenomeni criminosi e riciclaggio. Il grado di anonimato ammesso resta un tema di attenzione sia per i legislatori che per i garanti della privacy.
  • Ruolo degli intermediari: la remunerazione degli operatori finanziari e la governance dell’infrastruttura digitale richiedono una definizione dettagliata, affinché accessibilità e continuità del servizio siano effettive anche nelle aree meno digitalizzate.
Sono quindi previsti aggiustamenti negoziali e consultazioni con stakeholder pubblici e privati, per rendere il sistema flessibile e adeguato alle esigenze del mercato.

Prospettive internazionali e ruolo geopolitico dell'euro digitale

L’esperienza europea si inserisce in un contesto globale caratterizzato dall’avanzata delle digital currencies di altre grandi economie e da un crescente interesse strategico per la sovranità nei sistemi di pagamento. La progettazione del sistema europeo punta a garantire compatibilità con altre infrastrutture valutarie digitali internazionali, aprendo anche a funzionalità multivaluta che potrebbero favorire le relazioni commerciali transfrontaliere.

  • Risposta alle stablecoin e alle valute digitali extra UE: limitare la dipendenza da sistemi regolati fuori dall’Europa rappresenta una risposta alle preoccupazioni geopolitiche sul ruolo internazionale dell’euro.
  • Tutela della sovranità monetaria: offrendo un’alternativa europea solida, l’Unione si pone l’obiettivo di mantenere la centralità dell’euro nei flussi di pagamento internazionali e di evitare il rischio di "dollarizzazione digitale".
Secondo gli esperti, la capacità di attrarre l’uso dell’euro digitale anche oltre i confini dell’area euro costituirà uno dei principali indicatori dell’efficacia geopolitica del progetto.


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