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Farmaci ed effetti collaterali, allarme per 105 medicine di uso consumo da autorevole rivista medica Prescrire

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Prescrire rivista medica

Allarme dalla rivista Prescrire: 105 farmaci di uso comune segnalati per gravi effetti collaterali. Quali evitare

La rivista medica francese Prescrire ha recentemente diffuso un elenco di farmaci che potrebbero comportare rischi significativi rispetto ai benefici attesi. L'indagine evidenzia come alcuni di questi farmaci siano comunemente utilizzati, incluso in Italia, sia in ambito ospedaliero che domiciliare. I criteri di selezione adottati si basano su rigorose analisi cliniche, atte a determinare l'equilibrio tra efficacia terapeutica ed effetti avversi potenziali. Tale rapporto annuale funge da guida per medici e pazienti nella scelta terapeutica, sottolineando l'importanza dell'informazione e della consapevolezza sanitaria.

La blacklist dei farmaci, 105 medicinali da evitare

Nell'ultimo aggiornamento di Prescrire, appaiono 105 farmaci inclusi nella cosiddetta blacklist, segnalando medicinali da rivalutare in termini di sicurezza ed efficacia. Tra questi, vi sono noti antinfiammatori e sciroppi per la tosse, oltre a preparati usati nei disturbi gastrointestinali. La classificazione mira a proteggere i pazienti, suggerendo alternative più sicure e stimolando un uso consapevole dei trattamenti farmacologici. L'elenco ha una risonanza significativa anche al di fuori della Francia, coinvolgendo diversi contesti sanitari.

Criteri di valutazione di Prescrire

I criteri di valutazione adottati da Prescrire sono fondati su un approccio rigoroso basato su evidenze cliniche e documentazioni scientifiche. Ogni medicinale è soggetto a un esame dettagliato che considera tanto gli effetti collaterali quanto l'efficacia terapeutica. L'obiettivo primario è la salvaguardia del paziente, bilanciando i benefici contro i potenziali rischi

Prescrire analizza dati provenienti da studi clinici, rapporti di farmacovigilanza, e letteratura scientifica aggiornata, senza influenze esterne, garantendo così una prospettiva obiettiva e imparziale. I medicinali inseriti nella blacklist sono spesso quelli per i quali sono stati identificati rischi superiori ai benefici usufruibili, sia a causa della frequenza degli eventi avversi che per la gravità degli stessi. Inoltre, il team di valutazione esamina la consistenza dell’efficacia dei farmaci, controllando che i benefici clinici siano sostenuti da prove robuste e non semplicemente da risultati marginali.

Viene posta particolare attenzione su classi di farmaci di largo consumo, per cui un uso inappropriato o prolungato potrebbe portare a esiti negativi significativi sulla salute pubblica. I risultati derivanti da questa analisi sono poi diffusi per sensibilizzare tanto i professionisti sanitari quanto i pazienti sull'importanza di un uso razionale e informato dei medicinali.

Categorie terapeutiche coinvolte

La blacklist di Prescrire copre una vasta gamma di categorie terapeutiche, ciascuna con specifici rischi associati che giustificano la necessità di cautela. Una delle categorie più rilevanti è quella degli antinfiammatori non steroidei (FANS), noti per i potenziali effetti collaterali come problematiche gastrointestinali e cardiovascolari. Tra questi, il Diclofenac e l'Aceclofenac sono stati evidenziati per l'incrementato rischio di eventi avversi rispetto ad altri FANS più sicuri come l'ibuprofene.

Vi sono anche farmaci utilizzati in ginecologia ed endocrinologia, dove alcune terapie ormonali, come certi contraccettivi orali, presentano un rischio maggiore di trombosi o altri disordini vascolari, specialmente tra popolazioni di pazienti con comorbilità preesistenti. Nel campo dell'oncologia, alcuni trattamenti come il Bevacizumab sono stati sottoposti a revisione per i loro potenziali effetti tossici, indicando un'esigenza di soluzioni più sicure e mirate.

Nella sezione dei farmaci da banco, come sciroppi per la tosse e preparati a base di argille per disturbi gastrointestinali come il Smectite, è emersa la preoccupazione riguardo all'efficacia clinica non sempre dimostrata, associata a effetti collaterali evitabili. Anche gli psicofarmaci trovano posto in questa lista, con attenzione particolare a farmaci come il Paroxetine, nota per i rischi di dipendenza e gli effetti neuropsichiatrici avversi. Infine, i farmaci cardiovascolari come il Ivabradine sono verificati per eventuali disturbi associati a un uso prolungato o a interazioni con altre terapie concomitanti.

Nel complesso, l'ampia varietà delle categorie coinvolte sottolinea la necessità di una vigilanza continua nel monitorare questi farmaci, anche quando siano di uso comune, e di promuovere una maggiore sensibilizzazione sulla sicurezza dei trattamenti terapeutici. 

Effetti collaterali e rischi associati

Gli effetti collaterali dei farmaci presenti nella blacklist variano in base alla classe terapeutica, evidenziando rischi che possono influire significativamente sulla qualità della vita dei pazienti. Tra i più comuni, i FANS sono associati a rischi gastrointestinali come ulcere e sanguinamenti, oltre a complicanze cardiovascolari. Questi effetto avversi possono aumentare con l'uso prolungato o in presenza di patologie concomitanti.

In ginecologia ed endocrinologia, le terapie ormonali possono causare effetti collaterali vascolari, inclusi eventi tromboembolici, soprattutto in pazienti predisposti. Nell'oncologia, alcuni farmaci includono tra i rischi possibili danneggiamenti delle cellule sane, incrementando effetti tossici che superano i potenziali benefici nella cura del cancro.

Farmaci da banco e prodotti per disturbi comuni possono sembrare innocui, ma la loro efficacia spesso non giustifica i potenziali rischi, come reazioni allergiche cutanee o fotosensibilizzazione, specialmente nei prodotti topici. Gli psicofarmaci, invece, possono portare a dipendenza e alterazioni cognitive, mentre i farmaci cardiovascolari possono instaurare interazioni negative in coloro che seguono terapie multi-farmaco.

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