Quali sono le tasse che i professionisti devono pagare nel 2025, come cambiano e quando e come possono aumentare o diminuire: i chiarimenti
Le tasse nel 2025 aumentano o diminuiscono per i professionisti? Nel 2025 non ci sarà una riduzione delle tasse, come era stato annunciato dal governo.
Non c’è un taglio della seconda aliquota Irpef, non c’è un aumento della soglia della no tax area, per esenta del tutto determinati soggetti dal pagamento delle tasse, né ci sono ulteriori agevolazioni e sconti fiscali particolari. Eppure le tasse per i professionisti potrebbero cambiare.
Tutto dipende dall’attività svolta, dai redditi percepiti, dai guadagni, dal regime fiscale per cui si opta.
I professionisti, cioè coloro che sono titolari di Partite Iva e fanno parte di Ordini e Albi professionali, come ingegneri, architetti, geometri, ma anche avvocati, commercialisti, notai, ecc, hanno, infatti, per legge, la facoltà di scegliere se aderire al regime forfettario (con aliquota unica sostituiva e agevolata al 15%) o al regime Irpef ordinario.
Nel 2025 non cambia per i professionisti l’Irpef ordinaria, che resta confermata per tre scaglioni di reddito, senza alcuna novità rispetto al 2024.
E’, infatti, saltata la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro che avrebbe certamente comportato una netta riduzione delle tasse per i professionisti rientranti in tale fascia reddituale.
Cambiano, però, le detrazioni nel 2025, che incidono sull'aumento o la riduzione delle tasse dovute dai professionisti.
Per i redditi più alti è stato fissato un tetto alle spese detraibili, variabile in funzione del numero dei figli a carico. Per chi percepisce redditi oltre i 75 mila euro di reddito, la spesa detraibile massima è di 14 mila euro, che si riduce fino a 7 mila euro se non si hanno figli.
Oltre la soglia dei 100 mila euro di reddito, il tetto di spesa scende a 8 mila euro (se si hanno due figli), fino a 4 mila euro (senza figli a carico).
Sono escluse dal nuovo le spese sanitarie e per gli interessi dei mutui stipulati in passato. Ai professionisti spetta anche il pagamento di Iva, Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) e Ires (Imposta sul reddito delle società).
Relativamente all’Ires, dopo l’approvazione ufficiale della riforma fiscale, per i professionisti, nel 2025, cambiano i criteri di calcolo, che potrebbero incidere con aumenti o riduzioni della tassa da pagare.
Le modifiche prevedono, in particolare:
Sono stati, infine, previste modifiche per la deducibilità delle spese relative ad alcuni beni ed elementi immateriali e il regime di esclusione Iva, previsto per le operazioni straordinarie, anche per il caso di cessione relativa allo studio del professionista.