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Farmaci a prezzi più bassi e nuove cure prima in Italia dopo accordo Pfizer-Usa possibili

di Marcello Tansini pubblicato il
Nuove cure prima in Italia

L'accordo tra Pfizer e Stati Uniti promette farmaci a prezzi più bassi e l'accesso anticipato a nuove cure. I meccanismi dell'intesa, le sue implicazioni per pazienti e mercati, e le prospettive future del settore.

L’intesa raggiunta tra una delle principali aziende farmaceutiche mondiali, Pfizer, e il governo statunitense rappresenta un tentativo significativo di riequilibrare il sistema. Attraverso una trattativa che ha coinvolto direttamente l’amministrazione, è stato definito un percorso che prevede una riduzione dei prezzi dei medicinali per determinati programmi pubblici e l’introduzione di nuovi strumenti per agevolare l’acquisto da parte dei cittadini.

L’obiettivo è duplice: garantire una maggiore sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari pubblici, come Medicaid, e favorire l’accesso alle cure per le fasce di popolazione a basso reddito. Il tema “farmaci prezzi più bassi accordo PfizerUsa” emerge quindi come chiave nella ridefinizione delle politiche sanitarie e delle strategie commerciali globali nel settore farmaceutico.

I punti chiave dell'accordo Pfizer-USA: prezzo più basso e nuovi canali di vendita

L’intesa raggiunta tra Pfizer e il governo degli Stati Uniti prevede alcuni elementi di spicco che possono ridefinire il panorama farmaceutico americano. Tra questi figurano:

  • Applicazione del prezzo più favorevole della nazione: per la prima volta, un’azienda si impegna ad allineare il prezzo dei suoi farmaci per Medicaid a quello più basso applicato nei Paesi OCSE.
  • Nuovi canali per l’acquisto: è prevista la partecipazione di Pfizer a portali digitali che consentiranno l’acquisto diretto dei medicinali a prezzi scontati, mettendo in relazione diretta i produttori e i compratori senza intermediari tradizionali.
  • Produzione e investimenti: il colosso farmaceutico destinerà risorse notevoli allo sviluppo di nuovi impianti e alla produzione negli USA, rafforzando l’industria nazionale.
Questi punti rappresentano una risposta alle richieste pressanti di maggiore trasparenza e equità, toccando anche temi quali gli incentivi fiscali e le possibili esenzioni dai dazi per chi investe nel Paese.

Il ruolo di Medicaid e della politica della 'nazione più favorita'

Medicaid, il programma sanitario pubblico americano destinato alle persone e famiglie a basso reddito, occupa una posizione cardine nell’accordo. L’adozione della politica della “nazione più favorita” introduce un riferimento diretto ai prezzi praticati dai Paesi industrializzati e ridefinisce il potere negoziale dello Stato nei confronti delle multinazionali farmaceutiche. Secondo questa impostazione, il prezzo dei farmaci offerti da Pfizer attraverso Medicaid non potrà superare il livello più basso riscontrato tra i Paesi di riferimento come Canada, Regno Unito, Germania, Italia, Francia, Svizzera, Giappone e Danimarca.

L’iniziativa mira a colmare la distanza esistente tra i prezzi praticati negli Stati Uniti e quelli del resto del mondo industrializzato, con un impatto particolarmente marcato per i soggetti a maggiore vulnerabilità economica. Inoltre, questa svolta nell’approccio alla determinazione dei prezzi potrebbe costituire un modello replicabile, portando anche altri attori del settore a rivedere le proprie strategie di pricing al fine di favorire una competizione più equilibrata.

La misurabilità di tali benefici avrà effetti sia sui bilanci degli Stati federati, grazie alla riduzione della spesa pubblica sanitaria, sia sulla spesa privata sostenuta dai cittadini che, pur in presenza di coperture assicurative, affrontano costi elevati per la parte non coperta dalle polizze. Va inoltre sottolineato che, secondo gli osservatori, alcune compagnie hanno modificato i listini in altri mercati per compensare eventuali ricadute sulle entrate dovute ai nuovi meccanismi negoziali introdotti dal governo americano.

Il portale TrumpRx e il nuovo modello di acquisto diretto

Parallelamente alla revisione del pricing per Medicaid, l’accordo prevede la creazione di TrumpRx, una piattaforma digitale aperta a cittadini americani intenzionati ad acquistare farmaci a tariffe ridotte direttamente dai produttori. Questo portale mira ad accorciare la filiera di distribuzione semplificando l’accesso e la trasparenza sui prezzi proposti. Non costituisce una farmacia online, ma funge da intermediario digitale reindirizzando gli utenti verso i canali ufficiali delle aziende partecipanti.

La prospettiva offerta da questa innovazione si apre soprattutto ai pazienti che non dispongono di copertura assicurativa, o a coloro che necessitano di trattamenti non inclusi nelle loro polizze. In particolare, i medicinali coinvolti, come specificato nell’accordo, saranno offerti con sconti medi intorno al 50%. Tuttavia, non tutti i farmaci sono inclusi nel programma; l’impatto effettivo dipenderà dunque dalla quantità e dalla tipologia dei prodotti effettivamente inseriti in piattaforma e dalla diffusione del modello tra le altre industrie farmaceutiche.

Conseguenze e benefici per pazienti e sistemi sanitari

L’accordo fra Pfizer e amministrazione USA segna una svolta in termini di accessibilità e sostenibilità dei sistemi sanitari, non solo per chi beneficia dei programmi pubblici. Gli effetti diretti riguarderanno:

  • Alleggerimento dei costi per le casse degli Stati federati, che finanziano Medicaid e vedranno abbattere parte della spesa grazie alle condizioni agevolate di acquisto.
  • Miglioramento nell’accesso ai trattamenti per famiglie con basso reddito che, storicamente, hanno incontrato grandi difficoltà nell’ottenere determinati medicinali.
  • Effetti anche su pazienti senza copertura assicurativa: la possibilità di accedere a canali di acquisto diretti consente un risparmio significativo rispetto ai listini tradizionali, abbassando la soglia di spesa mensile necessaria.
Va però evidenziato che non tutte le categorie di pazienti trarranno lo stesso beneficio immediato: chi dispone di assicurazioni private dovrà verificare caso per caso la convenienza della nuova opzione rispetto alle condizioni previste dai propri contratti. Alcuni esperti suggeriscono che, almeno in una prima fase, i cambiamenti interesseranno solo una parte della popolazione, lasciando invariato il problema dei costi per i farmaci di più ampia diffusione.

D’altro canto, la riforma del sistema di pricing è destinata ad alimentare una più ampia riflessione sulle modalità di accesso e sulla sostenibilità delle scelte politiche in materia sanitaria.

Gli investimenti produttivi di Pfizer negli Stati Uniti e le nuove dinamiche globali

Nell’ambito dell’accordo, Pfizer si impegna a investire 70 miliardi di dollari nella realizzazione e ammodernamento di impianti produttivi negli Stati Uniti. Questo programma prevede la creazione di nuovi posti di lavoro, il rafforzamento della ricerca e sviluppo sul territorio nazionale e l’espansione dell’autonomia americana in un settore strategico come quello farmaceutico.

Questi investimenti rispondono anche all’esigenza, emersa negli ultimi anni, di ridurre la dipendenza produttiva dagli impianti situati all’estero – un aspetto reso particolarmente evidente durante la pandemia.

La strategia adottata dagli Stati Uniti con Pfizer, basata sulla combinazione di incentivi all’industria locale e sul rafforzamento della posizione negoziale pubblica, sta suscitando interesse a livello internazionale. Alcune società europee e svizzere guardano infatti a questo modello come a un possibile riferimento per negoziazioni future, mentre l’Unione europea valuta gli effetti potenziali sull’equilibrio competitivo nel settore farmaceutico.

Criticità, controversie e prospettive future per prezzo e accesso ai farmaci

L’accordo solleva anche diversi interrogativi e non mancano le critiche da parte di alcuni osservatori ed esperti di sanità:

  • Le dichiarazioni sull’entità degli sconti praticati, talvolta annunciate come prossime al 100%, sono state considerate ottimistiche e poco realistiche da molti analisti.
  • L’efficacia effettiva della vendita diretta tramite portale digitale rimane da valutare, considerando che molti cittadini statunitensi dispongono già di copertura tramite assicurazioni.
  • Alcune aziende potrebbero rivedere i listini verso l’alto in altri Paesi per compensare eventuali perdite di redditività negli USA, influenzando così i prezzi nei mercati internazionali.
  • L’industria farmaceutica ha espresso preoccupazioni sugli effetti di lungo termine della politica della "nazione più favorita" in termini di potenziale impatto sul capitale destinato all’innovazione e alla ricerca.
Nel medio periodo, sarà necessario monitorare l’efficacia di questo modello e la sua reale portata in termini di equità di accesso ai farmaci, considerando il possibile adattamento di analoghe strategie da parte di altre nazioni e la reazione dei mercati globali al cambiamento nell’approccio statunitense.