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Ferie statali non godute: come ottenere risarcimento. Quasi tutte le cause sono state vinte dai lavoratori

di Marcello Tansini pubblicato il
Ferie statali non godute risarcimento

Come fare ad ottenere il risarcimento per ferie non godute se si č un dipendente pubblico: le regole e la procedura

Nel contesto del pubblico impiego, il tema delle ferie non godute e delle relative indennità sostitutive ha assunto crescente rilevanza alla luce dell’elevato numero di contenziosi registrati negli ultimi anni. Più di recente, sentenze favorevoli ai lavoratori statali hanno determinato un cambio di orientamento nella giurisprudenza, sancendo nuovi diritti e rafforzando la tutela retributiva per le ferie non sfruttate.

Nei primi mesi del 2025, le statistiche mostrano che il 97% delle cause in materia è stato vinto dai dipendenti pubblici, con indennizzi che complessivamente superano i 3 milioni di euro. 

Perché il diritto all’indennità sulle ferie non godute è riconosciuto dalla legge 

Secondo quanto sancito dalla Costituzione italiana, la fruizione delle ferie è un diritto irrinunciabile teso a garantire il benessere psico-fisico dei lavoratori, viene stabilita la durata minima e le modalità di fruizione, consentendo una pianificazione concordata delle assenze per riposo, fatte salve le esigenze di servizio, e definita la necessità delle ferie retribuite, limitando la possibilità di convertirle in compenso economico esclusivamente alla cessazione del rapporto di lavoro.

Secondo la legge in vigore:

  • L’indennità sostitutiva delle ferie matura solo quando il mancato godimento non sia imputabile al lavoratore
  • La Corte di Cassazione, in più pronunce, ha sottolineato che l’onere della prova della corretta informazione e gestione delle ferie ricade sul datore di lavoro
  • La giurisprudenza più recente ha rafforzato la responsabilità del datore di lavoro nell’assicurare le condizioni per il godimento effettivo delle ferie
Dal punto di vista contrattuale, i CCNL del pubblico impiego disciplinano il diritto alle ferie a lavoro, prevedendo tempistiche minime e precisando quando il lavoratore può accedere alla monetizzazione. 

Chi può richiedere la monetizzazione delle ferie non godute e in quali circostanze

Il diritto a ottenere un indennizzo sulle ferie residue riguarda principalmente i dipendenti della Pubblica Amministrazione che interrompano il rapporto di lavoro per diverse motivazioni. Sono comprese varie categorie:

  • Personale statale, regionale, comunale, sanitario, scolastico e forze armate
  • Dirigenti e funzionari che abbiano cessato il servizio per pensionamento, dimissioni, trasferimento o licenziamento
  • Lavoratori a termine e dipendenti precari, laddove le condizioni contrattuali consentano il riconoscimento economico delle ferie residue
È condizione necessaria che la mancata fruizione delle ferie non dipenda da scelta personale, bensì da cause non riconducibili alla volontà del lavoratore (come esigenze di servizio, carenze organizzative documentate o episodi di sospensione forzata dell’attività).

Non è essenziale dimostrare di aver chiesto formalmente le ferie o che la loro domanda sia stata rigettata; spetta invece all’amministrazione provare di aver realmente posto il dipendente nella condizione di utilizzare i giorni spettanti.

Nel caso di dirigenti e responsabili, anche laddove sussista un certo grado di autonomia gestionale, permane il diritto alla monetizzazione se l’ente non dimostra diligente informazione e sollecitazione all’utilizzo delle ferie.

Quanto spetta: criteri di calcolo dell’indennità e casi pratici

Il calcolo dell’indennizzo per ferie maturate e non godute si fonda su parametri oggettivi. La retribuzione giornaliera, su base lorda, viene moltiplicata per il numero effettivo di giornate residue al termine del servizio. Sono considerate tutte le voci accessorie e retributive incluse nella busta paga.

Categoria Importo riconosciuto Note
Dirigenti medici Fino a 72.000 euro Per numerosi giorni di ferie accumulati
Funzionari pubblici Fino a 50.000 euro Importi documentati in sentenze recenti
Docenti precari Oltre 12.000 euro Accumulo pluriannuale
Valore medio per causa Circa 7.000 euro Media delle sentenze analizzate

L’ammontare definitivo dipende da due fattori principali:

  • Il salario base, le indennità accessorie e i trattamenti integrativi del periodo di maturazione
  • Il totale delle giornate di ferie residue, risultante dall’estratto presenza e dalla documentazione amministrativa
I calcoli includono tutte le voci accessorie che compongono la retribuzione utile, tra cui indennità di funzione, bonus legati alla produttività o compensi per incarichi particolari, ove previsti dalla contrattazione o dal profilo professionale. 

La procedura per ottenere il risarcimento: documenti, tempistiche e prescrizione

La domanda per ottenere il risarcimento per le ferie residue non godute degli statali prevede una serie di adempimenti formali e la conservazione di documenti importanti. Tra i passaggi essenziali per l’avvio della procedura:

  • Ricostruzione del rapporto di lavoro tramite contratti, certificazioni, cedolini paga e attestazioni ferie residue
  • Conservazione delle comunicazioni scambiate con la Pubblica Amministrazione o con il datore di lavoro, inclusi avvisi scritti in tema di ferie
  • Richiesta formale di liquidazione delle ferie residue al termine del rapporto, nei tempi previsti
  • Eventuale assistenza di un legale o di un’organizzazione sindacale per la stesura e l’invio della domanda giudiziale o stragiudiziale
Per quanto riguarda le tempistiche, il diritto all’indennità sorge alla cessazione del rapporto di lavoro. La prescrizione ordinaria per il credito maturato è di dieci anni. Occorre, dunque, agire tempestivamente per non perdere la possibilità di valorizzare le ferie residue maturate nei periodi precedenti. 

La lavoratrice o il lavoratore deve essere in grado di dimostrare il saldo ferie attraverso la documentazione tenuta dall’ente datore di lavoro, mentre spetta a quest’ultimo provare di aver messo realmente in condizione il dipendente di fruire pienamente di quanto spettante.

Ruolo e responsabilità del datore di lavoro nella gestione delle ferie non godute

Le amministrazioni e i datori di lavoro pubblici hanno l’onere di programmare, informare e vigilare attivamente sulla fruizione del monte ferie da parte dei propri dipendenti. Le norme richiedono una pianificazione che tenga conto delle esigenze organizzative ma anche dell’interesse – giuridicamente protetto – del prestatore d’opera.

  • L’art. 2109 c.c. attribuisce al datore la responsabilità di stabilire, secondo equità e previa consultazione del personale, i periodi di assenza retribuita per ferie
  • L’omessa o tardiva informazione sulle ferie residue può comportare la perdita della possibilità di opporsi alla richiesta di indennità
  • L’amministrazione deve provare di aver adottato tutte le misure per consentire il corretto smaltimento delle ferie (inviti formali, comunicazioni, pianificazioni chiare)
La mancata osservanza di tali obblighi espone l’ente sia a sanzioni amministrative sia a significative richieste risarcitorie da parte dei lavoratori (ad esempio sanzioni fino a 5.400 euro in caso di reiterata violazione, sospensione del DURC per carenze estese).

D’altro canto, l’amministrazione può ricorrere alla pianificazione forzata delle ferie laddove sussista un rifiuto ingiustificato da parte del dipendente, fermo restando il rispetto di condizioni e tempistiche prefissate.

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