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Ferrovie, le nuove tratte e potenziamenti dei treni nelle diverse regioni previsti dal piano investimenti 2025-2035

di Marcello Tansini pubblicato il
Piano investimenti Ferrovie

Il piano investimenti ferroviari 2025-2035 ridefinisce il trasporto su rotaia in Italia: dalle opere strategiche nazionali ai potenziamenti regionali, tra obiettivi di efficienza, inclusività e futuro della mobilità.

Una trasformazione infrastrutturale di ampio respiro sta interessando il sistema ferroviario italiano, con un vasto programma di investimenti che dal 2025 al 2035 mira a rinnovare, ampliare e rendere più efficiente l'intera rete nazionale. Il piano, con una dotazione finanziaria di circa 300 miliardi di euro, è stato progettato per rilanciare la competitività dei trasporti su ferro nel contesto della mobilità integrata europea e nazionale.

Questo intervento tocca sia le grandi direttrici ad alta velocità sia le tratte regionali, spesso trascurate, ponendo attenzione a qualità, sicurezza e sostenibilità. La portata e la pianificazione di questi lavori rispondono alle esigenze di cittadini e imprese, tracciando il profilo di una nuova stagione per la logistica, la coesione territoriale e la vita quotidiana degli utenti.

Lo scenario degli investimenti: cifre, tempi e priorità nazionali

Secondo i dati ufficiali, sono stati pianificati 298,6 miliardi di euro con un primo traguardo visibile già entro il 2026. Oltre il 53% delle risorse sarà concentrato in sei regioni chiave, mentre molte opere ricevono il finanziamento attraverso fondi europei (come il PNRR) e piani industriali a medio termine. In quest'ottica, vengono affrontati gli adeguamenti dei principali corridoi europei TEN-T e delle direttrici nazionali:

Regione

Investimento previsto (mld €)

Calabria

34,5

Piemonte

29,6

Lombardia

26,5

Sicilia

24

Campania

23,4

Lazio

22,6

L'ambizione centrale è garantire, tramite una gestione rigorosa delle risorse e la collaborazione tra Ministero delle Infrastrutture, enti locali e aziende del settore, l'adeguamento della rete ferroviaria agli standard di sicurezza, interoperabilità e accessibilità richiesti a livello europeo, sostenendo crescita economica, integrazione territoriale e decarbonizzazione.

Le grandi opere strategiche: Alta Velocità, Terzo Valico, Ponte sullo Stretto e i nodi principali

L'asse portante del piano si sviluppa attraverso grandi opere che rivestono importanza sia nazionale che internazionale. Il potenziamento dell'Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) interessa le principali direttrici nord-sud e i collegamenti est-ovest strategici per merci e passeggeri. Tra i progetti più rilevanti spiccano la Salerno-Reggio Calabria, la Napoli-Bari e la Palermo-Messina-Catania, tutte in avanzato stato di finanziamento e in fase esecutiva:

  • Terzo Valico dei Giovi: nodo cruciale per la connettività tra Liguria e Piemonte, assorbe investimenti per oltre 10,6 miliardi, dei quali la quasi totalità già coperti.
  • Galleria di Base del Brennero: rafforza la posizione dell'Italia nei flussi commerciali tra Nord e Sud Europa (oltre 5,2 miliardi stanziati per la parte italiana).
  • Ponte sullo Stretto: elemento strategico per il collegamento stabile e veloce tra Sicilia e Calabria, propedeutico a una piena integrazione AV/AC tra le regioni meridionali e il resto d'Europa.
  • Nodi metropolitani e interscambio: la riqualificazione del nodo di Firenze (2,73 miliardi) e i completamenti a Genova sono volti a decongestionare il traffico ferroviario e a garantire tempi certi sulle lunghe percorrenze.
Queste opere, oltre ad aumentare capacità e frequenza dei servizi, consentiranno una logistica più efficiente, promuovendo lo shift modale da gomma a ferro e agevolando la riduzione dell'impatto ambientale. Le motivazioni di policy e la copertura finanziaria poggiano sia su fondi nazionali che su finanziamenti comunitari, con il plauso di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale, che evidenzia l'effetto positivo sulla valorizzazione del sistema trasportistico.

Interventi nelle regioni chiave: Calabria, Campania, Sicilia, Piemonte, Lombardia e Lazio

In termini di impatto e suddivisione delle risorse, il piano mostra un'attenzione verso alcune regioni strategiche, identificate sulla base delle esigenze di ammodernamento, della complessità delle reti esistenti e del potenziale di crescita dei flussi di traffico:

  • In Calabria, l'impegno di 34,5 miliardi di euro si concentra sia sul rinnovo delle infrastrutture regionali che sull'accessibilità ai nuovi servizi ad alta capacità.
  • Campania, oltre a partecipare in modo decisivo ai progetti AV Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria, evidenzia una spinta notevole verso la modernizzazione delle tratte urbane e periurbane.
  • La Sicilia si distingue per investimenti nei collegamenti Palermo-Catania e il rilancio del traffico merci e passeggeri tramite potenziamenti e adeguamenti infrastrutturali, con la prospettiva di integrazione tramite il Ponte sullo Stretto.
  • Il Piemonte orienta i fondi su grandi snodi logistici e progetti come il Passante di Torino e i potenziamenti verso la Francia e la Liguria.
  • In Lombardia, gli interventi riguardano soprattutto il miglioramento della connettività metropolitana e i raccordi con la linea AV Milano-Verona e verso la Svizzera.
  • Il Lazio beneficia di risorse per l'upgrade dei nodi di interscambio e nuove tratte, con focus su Roma e sulla intermodalità.
Ciascuna regione è destinataria di progetti specifici – esemplificati nella tabella sottostante – che prevedono sia la realizzazione di nuove infrastrutture sia la riqualificazione di quelle esistenti, rispondendo ai bisogni di pendolari, merci e mobilità turistica:

Regione

Interventi chiave

Calabria

AV/AC Salerno-Reggio Calabria, rinnovo stazioni regionali

Campania

AV Napoli-Bari, raccordi urbani, upgrade stazioni

Sicilia

Palermo-Catania, elettrificazione e potenziamento tratte costiere

Piemonte

Passante Torino, collegamenti Francia-Liguria

Lombardia

AV Milano-Verona, raddoppio linee suburbane

Lazio

Nodo Roma-Pescara, nuovi poli intermodali

Potenziamenti locali e progetti di rilievo regionale: focus su linee e collegamenti dal grande potenziale

Oltre alle grandi direttrici, il piano prevede un'articolata serie di progetti locali importanti per lo sviluppo dei territori e l'inclusione sociale. Tra questi vanno citati:

  • Il miglioramento della linea Adriatica in Emilia-Romagna (3,5 miliardi), destinato ad aumentare la capacità e la sicurezza nelle tratte costiere e di collegamento fra nord e sud.
  • L'elettrificazione delle tratte sarde come la Cagliari-Oristano (attivazione prevista nel 2027), un intervento atteso per ridurre gap territoriali e favorire una mobilità più sostenibile.
  • Potenziamenti regionali nel Nord-Est, tra cui la Venezia-Trieste, con ricadute su traffico merci internazionale e accessibilità per aree produttive e portuali.
  • Implementazione di snodi di interscambio e passanti ferroviari (ad esempio il Pigneto a Roma e il nodo Falconara nelle Marche), per favorire l'integrazione tra diversi sistemi di trasporto e la mobilità pendolare.
Una quota degli investimenti mira inoltre a riqualificare stazioni, eliminare barriere architettoniche, facilitare l'accesso per i disabili e incrementare le frequenze nei collegamenti suburbani. Questi interventi puntano a una maggiore equità territoriale e a valorizzare potenzialità inespresse nei collegamenti regionali, rendendo il sistema ferroviario più capillare e resiliente a livello locale.

Impatto sugli utenti: disagi temporanei, benefici futuri e inclusività del trasporto ferroviario

Il calendario dei cantieri attivi comporterà inevitabili disagi a breve termine per i viaggiatori a causa della presenza diffusa di lavori in concomitanza con livelli storici di traffico. Tale fase viene descritta dai vertici del Ministero come una “ristrutturazione con ospiti”, a sottolineare lo sforzo di mantenere operativo il servizio pur in presenza di interventi spesso invasivi. Tuttavia, i benefici attesi sono destinati a configurare una netta evoluzione dell'esperienza utente:

  • Tempi di percorrenza ridotti e un'offerta più ampia di orari e frequenze grazie all'aumento della capacità delle infrastrutture.
  • Maggiore puntualità e affidabilità, con una logistica ottimizzata per merci e passeggeri.
  • Inclusività assicurata da nuovi standard di accessibilità e sicurezza per famiglie, disabili e anziani.
  • Accesso facilitato a servizi intermodali, anche attraverso la digitalizzazione dei servizi e la riorganizzazione dei nodi urbani.
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