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Nuove tratte e percorsi treni sul Sud Italia tra il 2026-2034: le città e zone collegate. Promessa una svolta storica

di Marcello Tansini pubblicato il
Treni Sud Italia

Dal 2026 al 2034 il Sud Italia vivrà una trasformazione epocale grazie a nuove linee ferroviarie ad alta velocità, investimenti storici e innovazioni tecnologiche che uniranno territori.

Un insieme di opere, incentivate da ambiziosi programmi nazionali ed europei, si pone l'obiettivo di creare una vera rete ferroviaria moderna Sud Italia, avvicinando territori storicamente distanti e migliorando i collegamenti tra le principali città meridionali, isole incluse. L'attenzione crescente alla qualità del servizio, all'integrazione con altri sistemi di trasporto e all'innovazione sta determinando opportunità senza precedenti per cittadini, imprese e lavoratori.

Le nuove infrastrutture su scala regionale e interregionale promettono di accorciare i tempi di percorrenza, favorire la mobilità sostenibile e rafforzare la connessione con il resto della penisola e dell'Europa, accompagnando il Sud verso una nuova centralità economica e sociale.

Investimenti e strategie nazionali: il ruolo del PNRR e di FS per il Mezzogiorno

Il progetto di rinnovamento e potenziamento del trasporto ferroviario nel Sud prende forma attraverso investimenti straordinari, sostenuti principalmente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalla programmazione strategica di Ferrovie dello Stato (FS). L'obiettivo dichiarato è trasformare la mobilità, riducendo distanze e ampliando le opportunità di sviluppo per territori storicamente meno connessi.

Tra il 2024 e il 2029, sono previsti oltre 100 miliardi di euro per opere infrastrutturali, di cui una quota significativa è destinata all'adeguamento e all'ammodernamento della rete ferrovia del Meridione. Solamente nel 2024, più di 10 miliardi saranno dedicati all'aggiornamento delle linee, con un incremento degli investimenti negli anni successivi, grazie soprattutto alle risorse straordinarie del PNRR.

Ferrovie dello Stato emerge come soggetto attuatore centrale, con l'affidamento diretto di oltre 25 miliardi di euro. Gran parte di questi fondi viene indirizzata verso progetti ad alta capacità e velocità che superano finalmente i confini napoletani, garantendo una coesione ferroviaria nazionale mai raggiunta prima. Le strategie attuali non si limitano solo alla realizzazione di nuove tratte, ma comprendono anche il rafforzamento della sicurezza e l'incremento della tecnologia nei sistemi di gestione e monitoraggio.

Questi interventi, integrati da iniziative sull'efficienza energetica e dalla progressiva digitalizzazione dei servizi, mirano a creare un ecosistema di trasporti sostenibile e competitivo, allineato ai parametri europei e funzionale alla crescita dell'intero tessuto socio-economico del Sud.

Nuove linee ad alta velocità: Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento della Sicilia

Il percorso di ammodernamento passa attraverso la realizzazione di infrastrutture ferroviarie d'eccellenza, pensate per velocizzare gli spostamenti interregionali e rendere la rete ferroviaria moderna Sud Italia un punto di riferimento europeo.

La linea Napoli-Bari rappresenta il cuore del sistema: a lavori conclusi, permetterà di viaggiare dal capoluogo campano a Bari in appena 2 ore e da Roma a Bari in 3 ore. Il progetto riguarda 145 km di nuovo tracciato con 15 gallerie, 25 viadotti e 20 stazioni/fermate complessive, garantendo una maggiore accessibilità per l'area metropolitana di Napoli e l'intera Puglia. Gli step previsti includono l'entrata in funzione delle nuove tratte Napoli-Cancello e Cancello-Frasso entro il 2025, mentre entro il 2026 la nuova linea raggiungerà Napoli Afragola, destinata a diventare un hub regionale e nazionale.

Parallelamente, la Salerno-Reggio Calabria evolve verso una rete ad alta capacità, con velocità fino a 300 km/h e infrastrutture all'avanguardia come il tratto Battipaglia-Romagnano. I lavori prevedono numerosi km di tracciato sotterraneo, nuove gallerie e viadotti che ridurranno i tempi di viaggio tra Campania e Calabria fino a un'ora. L'intervento interessa non solo il segmento principale, ma anche i suoi raccordi con le arterie esistenti.

In Sicilia, il programma guarda sia al raddoppio della Palermo-Messina sia alla nuova linea Palermo-Catania-Messina. Il potenziamento mira a superare i colli di bottiglia, offrendo tempi di percorrenza ridotti e una reale integrazione con la futura rete continentale grazie anche al progetto del Ponte sullo Stretto. In particolare, la modernizzazione della Palermo-Messina tirrenica consentirà collegamenti tra le due città anche in 1 ora e 30 minuti, valorizzando la competitività del trasporto ferroviario nell'isola.

Le nuove linee rientrano nelle strategie della rete TEN-T europea, che punta a triplicare i collegamenti AV e spostare sul ferro una quota sempre maggiore di traffico merci, contribuendo alla decarbonizzazione e al raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni.

Innovazione tecnologica e sostenibilità: il sistema ERTMS e l'elettrificazione della rete

L'aggiornamento della mobilità meridionale non si limita alla costruzione di nuove linee, ma coinvolge anche l'implementazione di tecnologie digitali e sistemi avanzati di gestione del traffico ferroviario. Un punto di forza è rappresentato dall'adozione dell'ERTMS (European Rail Transport Management System), uno standard internazionale che offre maggiore sicurezza, ottimizza la regolarità della circolazione e incrementa la capacità della rete.

Grazie a un investimento di 2,5 miliardi di euro, la copertura ERTMS in Italia interesserà circa 2.800 chilometri entro il 2026, coinvolgendo anche numerosi tratti al Sud, tra cui grandi opere di connessione interurbana nelle regioni insulari. Questa soluzione consente di monitorare in tempo reale la marcia dei treni, offrendo al personale di guida informazioni continue sulle condizioni della rete e attivando sistemi automatici di controllo nei casi di superamento dei parametri di sicurezza.
Oltre alla sicurezza, l'innovazione risponde anche ai requisiti di sostenibilità ambientale. La progressiva elettrificazione delle linee-oggi già al 73% sul territorio nazionale-punta a eliminare l'uso dei treni diesel, con benefici in termini di emissioni e risparmio energetico. L'obiettivo è completare l'elettrificazione delle linee secondarie, permettendo una mobilità completamente green e una migliore integrazione tra diverse modalità di trasporto.

Questo insieme di tecnologie permette non solo prestazioni più elevate e una gestione più efficiente, ma promuove anche l'interoperabilità tra diverse reti nazionali, in linea con i driver dell'Unione Europea.

Cantieri, riqualificazione delle stazioni e collegamenti strategici: focus sulla Puglia e sull'integrazione intermodale

Una caratteristica delle strategie messe in atto per il rinnovamento della rete ferroviaria moderna Sud Italia consiste nella contemporanea attenzione verso infrastrutture materiali e servizi integrati. Nel 2025, la Puglia si conferma protagonista con numerosi cantieri attivi, che includono interventi sulla linea Napoli-Bari e sul tratto Termoli-Lesina della direttrice adriatica Pescara-Bari.

Le opere in atto prevedono, tra le altre cose, la realizzazione di un secondo binario sul tratto Termoli-Lesina, incrementando la capacità della linea fino a 10 treni l'ora per senso di marcia e assicurando una riduzione significativa dei tempi di percorrenza. Importante anche l'avvio del nuovo collegamento ferroviario diretto tra Brindisi Centrale e l'Aeroporto del Salento, tramite una linea dedicata e la costruzione di una nuova stazione a servizio del traffico intermodale.

Le stazioni di Bari, Brindisi e Taranto sono oggetto di progetti di riqualificazione, che ne miglioreranno accessibilità, comfort e servizi ai passeggeri. L'obiettivo è garantire un'esperienza di viaggio innovativa e favorire il trasporto collettivo a scapito dei mezzi privati. Riqualificazioni già completate riguardano Giovinazzo e San Severo, a dimostrazione della rapidità degli interventi programmati.

La pianificazione delle attività-con interruzioni delle linee in periodi di minor traffico e campagne informative trasparenti-testimonia un'attenzione verso l'utenza e la riduzione dei disagi per pendolari e studenti. Questa sinergia tra infrastrutture e comunicazione rende la regione un esempio di buona pratica nel contesto nazionale.

Formazione, lavoro e inclusione sociale: il valore aggiunto dei grandi cantieri nel Sud

La realizzazione delle nuove infrastrutture ferroviarie nel Sud ha innescato effetti tangibili anche sotto il profilo occupazionale e sociale. I cantieri attivi sono veri e propri motori d'inclusione: si sviluppano collaborazioni tra imprese costruttrici, istituzioni e realtà territoriali, con importanti progetti di qualificazione professionale.

Un caso emblematico è il programma "Cantiere Lavoro Italia", che fornisce percorsi formativi in grado di rispondere alle esigenze del settore e di favorire il reinserimento di categorie svantaggiate - tra cui detenuti - nei processi produttivi. Nella sola tratta Napoli-Bari, lavorano oggi oltre 2.300 persone in diretto coinvolgimento, a cui si aggiungono le 2.500 imprese della filiera.

Attraverso questa scuola di mestiere, numerosi tecnici e operai sono stati formati per operare nella costruzione e nella manutenzione delle grandi opere ferroviarie, maturando competenze immediatamente spendibili nel mercato del lavoro locale. La sinergia tra innovazione infrastrutturale e politiche di inclusione contribuisce in modo diretto al riscatto personale e collettivo, rafforzando la coesione sociale e offrendo nuove prospettive ai giovani del territorio.

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