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Il Ministro Giorgetti apre alla riforma delle pensioni 2025, cercheremo di intervenire nella Legge di Bilancio

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Il ministro Giorgetti apre a eventuali novità per le pensioni nella prossima Legge di Bilancio, ma sempre in un quadro di sostenibilità finanziaria

Quali sono le nuove aperture del ministro Giorgetti ad una possibile riforma delle pensioni 2025 tanto attesa? La riforma del sistema pensionistico torna al centro del dibattito politico e, dopo le diverse proposte avanzate nelle scorse settimane da autorevoli enti e soggetti, ora interviene anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, spiegando che si cercherà di intervenire sulla questione della prossima Legge di Bilancio.

  • L’intervento del ministro Giorgetti sulla possibile riforma delle pensioni 2025 
  • Nel frattempo si susseguono diverse proposte di riforma delle pensioni


L’intervento del ministro Giorgetti sulla possibile riforma delle pensioni 2025

Il ministro dell'Economia, durante un recente intervento alla Camera, sulla questione delle pensioni ha spiegato che eventuali decisioni potranno essere definite presto, probabilmente nella prossima Legge di Bilancio, dopo la presentazione del piano strutturale di bilancio di medio termine in base alle nuove regole della governance europea e in quadro di sostenibilità complessiva della finanza pubblica.

Del resto, si va verso la scadenza delle misure di pensione anticipata prorogate già con la scorsa Legge di Bilancio per cui risulta sempre più necessario capire cosa si potrà fare per evitare il pieno ritorno alla Legge Fornero.

Al momento, però, non sembra esserci ancora alcuna certezza su quale sarà il futuro delle pensioni, per cui non resta che attendere i prossimi mesi, dopo l’estate, per capire come ci si muoverà e se effettivamente saranno definiti interventi reali e concreti sulle pensioni. 

Nel frattempo si susseguono diverse proposte di riforma delle pensioni

Nell’attesa di capire come si muoverà il governo in direzione di novità per le pensioni, sono diverse le nuove proposte in merito avanzate di recente, a partire da quella proposta dagli esperti dell'INPS e del Centro studi di Itinerari Previdenziali.

Il piano dovrebbe prevedere le seguenti modifiche alla legge Fornero:

  • aumento del requisito contributivo minimo da 20 a 25 anni;
  • introduzione di una finestra di 9-10 anni per il pensionamento, permettendo di smettere di lavorare dai 63 anni con 25 anni di contributi, ma con penalizzazioni dell'assegno pensionistico;
  • incentivi per chi decide di andare in pensione oltre i 67 anni, fino ai 72 anni.
Il piano garantirebbe l'erogazione di un assegno pensionistico pari a 1,5 volte il minimo, in modo da permettere di ricevere una pensione dignitosa anche in caso di uscita anticipata.

Anche il Cnel ha recentemente parlato della possibilità di aumentare di 5 anni il requisito contributivo per andare in pensione di vecchiaia, portando così ad un aumento da 20 a 25 anni dei contributi necessari per l’uscita.

Dal canto suo, l’Upb, Ufficio parlamentare di bilancio, ha proposto una revisione dei requisiti più flessibili per andare in pensione, ma solo a condizione di effettuare ricalcoli contributivi degli assegni, per garantire sostenibilità finanziaria della misura. 

Intanto sembra che l’esecutivo stia valutando la possibilità di introdurre la Quota 41, per permettere di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età, accettando, però, una riduzione del 20% dell'assegno pensionistico.