Una delle alternative al Btp Italia sono i titoli di Stato indicizzati all'inflazione europea, come i Btp€i, emessi anch'essi dal Tesoro italiano.
Se il Btp Italia è lo strumento più noto per agganciare i propri rendimenti all'inflazione, non è però la sola opzione. La complessità dello scenario economico, il ritorno della volatilità sui mercati globali, il costo del denaro ancora elevato e le incognite geopolitiche suggeriscono l'opportunità di diversificare i propri strumenti di copertura,con asset alternativi che possano offrire protezione in contesti differenti, e non solo nel caso di un'inflazione lineare e prevedibile. Ecco una panoramica:
Il meccanismo di funzionamento di queste obbligazioni prevede un tasso reale espresso al momento dell'emissione e l'adeguamento del capitale nominale a ogni periodo di rilevazione dell'inflazione. In questo modo, la protezione dall'erosione del potere d'acquisto è incorporata nel titolo stesso. Questi strumenti presentano anche una maggiore sensibilità al ciclo dei tassi d'interesse e offrono rendimenti reali più bassi in fase di collocamento per il loro profilo difensivo. A cui si aggiunge la necessità di tener conto del regime fiscale specifico e della duration più elevata,.
Tra le opzioni più interessanti per un investitore che cerca strumenti liquidi, scambiabili quotidianamente e a basso costo figurano gli Etf tematici legati all'inflazione. Alcuni replicano indici di obbligazioni indicizzate, come quelli su Tips o su panieri di inflation-linked bond globali, mentre altri offrono un'esposizione indiretta alle dinamiche inflattive attraverso settori tradizionalmente sensibili all'aumento dei prezzi, come energia, materie prime, utilities o beni di consumo primario.
Un'altra strategia consiste nel puntare su Etf sulle commodity, in particolare sull'oro, l'argento e il petrolio, che tendono a performare in ambienti inflattivi. In questo ambito si collocano fondi più sofisticati, come quelli a gestione attiva o dinamica, capaci di combinare diverse asset class con logiche di rotazione settoriale e protezione del capitale. Questi veicoli consentono una copertura più modulare e adattabile alle condizioni del mercato, ma richiedono una maggiore competenza nella selezione, oltre a un monitoraggio continuo delle performance e delle strategie adottate.
L'efficacia reale di questi strumenti come copertura dipende anche dalla composizione del portafoglio complessivo, dalla correlazione tra asset e dal comportamento dei mercati in fase di shock. In alcuni momenti, l'inflazione può essere accompagnata da calo dei mercati azionari e obbligazionari e rendono utile avere in portafoglio anche strategie decorrelate, come i fondi long-short, le gestioni absolute return o gli strumenti con opzioni incorporate.
Quando si parla di protezione dall'inflazione, è impossibile non citare i beni rifugio per eccellenza, ovvero oro e immobili. L'oro, in particolare, è da secoli percepito come una riserva di valore in grado di mantenere il proprio potere d'acquisto nel tempo, indipendentemente dalle dinamiche monetarie e bancarie. Nel 2025, il metallo prezioso continua a svolgere questa funzione. Gli investitori possono accedervi attraverso Etf fisici, certificati, conti oro o anche acquisti diretti di lingotti e monete, a seconda del profilo di rischio e delle preferenze in termini di conservazione e sicurezza.
Accanto all'oro, l'investimento immobiliare torna ad attrarre interesse come strumento di difesa contro l'inflazione. Un immobile locato in un'area ad alta domanda può generare entrate indicizzate ai prezzi, in quanto i canoni di affitto tendono a salire in ambienti inflattivi, soprattutto nei contratti a rinnovo periodico. Nel lungo termine, il valore dell'immobile può rivalutarsi, specialmente se accompagnato da dinamiche urbanistiche o infrastrutturali favorevoli. Ma rispetto agli strumenti finanziari, l'immobile è meno liquido, comporta oneri gestionali e presenta rischi legati alla fiscalità, all'occupazione e al ciclo immobiliare.