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I Btp e titoli di Stato da comprare ora, a Maggio e nella seconda parte del 2025 vista situazione economica

di Chiara Compagnucci pubblicato il
La nuova centralità del Btp

La domanda che molti si pongono è: quali titoli acquistare oggi, e con quale strategia guardare al secondo semestre dell'anno?

I Btp si riaffacciano sul mercato con nuove emissioni, cedole ritoccate verso il basso ma ancora interessanti, e formule pensate per intercettare tanto l'investitore prudente quanto quello strategico. In un contesto dove le banche centrali si stanno muovendo verso un ciclo di allentamento - con la Bce che ha già abbassato il tasso sui depositi al 2,75% e promette altri tagli nel corso dei prossimi mesi, il crollo dei dazi in corso e non ancora stabilizzato e il nervosismo sul mercato con i titoli di Stato con la Germania che ha aumentato la spesa per armamenti e altri Paesi potrebbero seguirla - la domanda che molti si pongono è: quali titoli acquistare oggi tra fine aprile e maggio 2025, e con quale strategia guardare al secondo semestre dell'anno? Vediamo nei dettagli:

  • La nuova centralità del Btp nel portafoglio del risparmiatore italiano
  • Nuovi strumenti per nuovi scenari e l'evoluzione del risparmio retail
  • Come comportarsi nella seconda metà del 2025

La nuova centralità del Btp nel portafoglio del risparmiatore italiano

Chi ha vissuto la fiammata inflazionistica sa bene quanto il rendimento reale sia tornato a essere una metrica nella valutazione di ogni investimento. I Btp a tasso fisso tornano protagonisti in virtù di una ritrovata attrattività, resa possibile dalla discesa progressiva dell'inflazione e dalla contestuale stabilità delle emissioni sovrane. I titoli emessi a inizio 2025 - in particolare il Btp Benchmark 2039 - offrono cedole annue fisse superiori al 3,8%, una soglia che, alla luce di un'inflazione scesa sotto il 2,5%, rappresenta un rendimento netto competitivo rispetto a qualsiasi altra forma di impiego a basso rischio.

È proprio il caso del nuovo Btp con scadenza febbraio 2039, che garantisce una cedola annua del 3,85% e un rendimento a scadenza lordo del 3,94%, a fronte di un prezzo di emissione appena inferiore alla pari. Questo titolo si rivolge a chi è in cerca di stabilità di flussi e può permettersi un orizzonte di investimento superiore ai dieci anni. In un contesto macroeconomico che vede la Bce impegnata a ridurre il costo del denaro, i titoli a lunga scadenza tendono a guadagnare valore sul mercato secondario.

Nuovi strumenti per nuovi scenari e l'evoluzione del risparmio retail

Se i Btp tradizionali conservano una loro eleganza austera, il Tesoro ha deciso di rinfrescare l'offerta con strumenti che parlano ai piccoli risparmiatori. A febbraio 2025 è arrivato il Btp Più, un titolo pensato per coniugare flessibilità, accessibilità e progressività del rendimento. Con una durata di otto anni, ma la possibilità di uscita anticipata dopo solo quattro, il Btp Più si presenta con un interessante schema step-up: cedole crescenti che partono da un lordo del 2,80% e raggiungono il 3,60% nell'ultima fase del periodo di detenzione.

Questa struttura risponde alla domanda di titoli capaci di adattarsi al ciclo economico e di proteggere il capitale in un mondo in cui l'inflazione si muove su coordinate incerte. La distribuzione delle cedole trimestrali è una novità per il mercato retail, che da anni richiede maggiore frequenza nei flussi di cassa, soprattutto da parte di pensionati o investitori con esigenze ricorrenti.

L'aspetto più interessante del Btp Più è la combinazione di premio fedeltà e flessibilità d'uscita, che lo rende un prodotto ibrido tra un classico titolo di Stato e una formula più moderna, quasi a metà strada con i certificati a capitale garantito. Il risparmiatore che lo detiene fino alla fine beneficia di un premio aggiuntivo legato alla fedeltà, che aumenta il rendimento finale.

Come comportarsi nella seconda metà del 2025

Guardando ai prossimi mesi, le decisioni di investimento in titoli pubblici dovranno essere prese con attenzione a tre variabili: la traiettoria dei tassi Bce, l'andamento dell'inflazione italiana e la volatilità del mercato obbligazionario internazionale. Secondo molti analisti, entro settembre 2025 il costo del denaro potrebbe scendere al 2% o addirittura sotto questa soglia con scenari favorevoli per chi detiene già Btp a lunga scadenza, che potrebbero apprezzarsi sul mercato secondario.

Chi vuole approfittare di questa dinamica può iniziare a costruire una posizione barbell, bilanciando Btp a breve termine (come quelli in scadenza tra il 2026 e il 2027, che oggi rendono intorno all'1,8% netto) con titoli più lunghi, capaci di fissare alti rendimenti per un arco pluriennale. Questa strategia consente sia di preservare la liquidità nel breve periodo sia di massimizzare i ritorni reali sul lungo.

Va infine sottolineato che l'attenzione del mercato si sta spostando anche sui Btp Italia, il cui ritorno potrebbe avvenire già in autunno. Dopo un 2023 record in termini di raccolta, il Tesoro potrebbe reintrodurre il formato con indicizzazione all'inflazione italiana.

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