Migliaia di italiani sono stati coinvolti in una sofisticata truffa dei lingotti d'oro, un sistema che prometteva guadagni elevati sfruttando uno schema Ponzi.
Migliaia di risparmiatori hanno visto svanire i propri risparmi, attirando l'attenzione degli organi di vigilanza finanziaria, dei media e delle associazioni per la tutela dei consumatori. Con oltre 5.000 casi stimati su tutto il territorio nazionale e perdite complessive che superano gli 80 milioni di euro, questa vicenda rappresenta uno degli episodi più rilevanti di truffa legata agli investimenti degli ultimi anni in Italia.
L'operato di società come la Global Group Consulting ha avuto una notevole influenza per la portata del fenomeno e per la professionalità apparente dei promotori. Secondo le ricostruzioni della Guardia di Finanza, il modello proposto prevedeva rendimenti elevati e sicurezza, elementi decisivi che hanno convinto anche risparmiatori prudenti o esperti. Le dimensioni del fenomeno si sono concretizzate con numerosi casi in diverse regioni italiane, in particolare Lombardia e Veneto, a testimonianza del radicamento del sistema sul territorio nazionale.
Il sistema adottato rientra nella tipologia dello schema Ponzi, meccanismo fraudolento assai noto in ambito finanziario. La truffa lingotti oro si basava su una catena di promesse di rendimenti fissi mensili che arrivavano anche al 4% - equivalenti a un 48% annuo - insostenibili per investimenti reali nel settore dei metalli preziosi. Gli organizzatori convincevano i nuovi investitori che il denaro versato sarebbe stato impiegato nell'acquisto di oro fisico o attrezzature sanitarie ad alta tecnologia, destinati ad essere rivenduti con enormi profitti nei mercati emergenti, prospettando così margini anche del 300%.
In realtà, la maggior parte del capitale raccolto veniva utilizzata semplicemente per pagare le rendite promesse ai clienti entrati precedentemente nel sistema, mentre solo una minima parte - secondo le indagini non superiore al 15% - era impiegata nell'acquisto di lingotti d'oro fisico. Al fine di rassicurare gli investitori sulla solidità dell'investimento, la società offriva lingotti a garanzia che, in molti casi, dovevano restare in deposito presso la stessa azienda, rendendo impossibile ogni vera rivendicazione individuale:
L'analisi della truffa lingotti oro è stata oggetto di una complessa attività investigativa condotta dalla Procura di Milano in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza. Il caso è emerso a seguito di segnalazioni e denunce da parte di alcune delle vittime, le quali si erano insospettite di fronte all'assenza di documentazione trasparente e alla difficoltà di avere riscontro su quanto sarebbe stato accumulato.
L'inchiesta ha portato a numerose perquisizioni e all'arresto di diversi soggetti ritenuti coinvolti nella gestione del sistema fraudolento. Le autorità hanno disposto il sequestro preventivo di beni fino a 23 milioni di euro, fra cui diversi lingotti rinvenuti anche durante controlli stradali. Nel corso delle indagini sono state raccolte prove sull'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria.
Le indagini, partite nel 2024 ma con fatti risalenti almeno al 2019, hanno permesso di ricostruire la fitta rete di promotori e l'organigramma della società, nonché di sgominare l'intera struttura operativa. Un'ulteriore criticità emersa riguarda il rischio di mancata tutela per molte delle vittime, che spesso hanno investito fuori da veri istituti vigilati come Consob o Banca d'Italia.
La società Global Group Consulting rivestiva la funzione di regia centrale nel sistema fraudolento messo a punto per perpetrare la truffa. Con sedi a Milano e in Veneto, la società vantava un'apparenza di solidità, supportata dalla presenza di uffici di prestigio, una comunicazione istituzionale studiata e la costante organizzazione di eventi di settore.
I promotori finanziari hanno rappresentato il motore della propagazione dello schema, grazie alle loro competenze relazionali e all'abilità nel proporre l'offerta come esclusiva e vantaggiosa. Spesso utilizzavano anche canali digitali e social network per raggiungere un pubblico sempre più ampio e variegato. Alcuni operatori agivano direttamente anche nel contesto locale, convincendo parenti e amici ad aderire all'investimento, così da rafforzare la percezione di affidabilità attraverso rapporti personali.
La complicità tra società e promotori era finalizzata ad alimentare la fiducia, aspetto chiave per il funzionamento dello schema Ponzi. Lavorando in sinergia, questi soggetti non solo prospettavano elevati rendimenti, ma rassicuravano in merito alla sicurezza dell'investimento e alla copertura patrimoniale tramite i lingotti, elementi che si sono poi rivelati fittizi o gestiti in modo non trasparente.
La diffusione della truffa lingotti oro si è fondata su una serie di comunicative e operative ben studiate per conquistare la fiducia dei risparmiatori. Le principali modalità con cui venivano avvicinati gli investitori sono state:
Gli effetti negativi della truffa lingotti oro si sono manifestati con pesanti perdite economiche per migliaia di famiglie italiane. Molte delle vittime hanno affidato cifre rilevanti, attratte dall'apparente sicurezza dell'investimento e dalla promessa di rendimenti non reperibili sul mercato tradizionale. I danni subiti ammontano, nel complesso, a decine di milioni di euro e in molti casi costituiscono una quota significativa del patrimonio personale dei risparmiatori coinvolti:
Stato della restituzione dei fondi sequestrati |
Parzialmente in corso |
Azioni giudiziarie in essere |
Class action e richieste di risarcimento civile |
Coinvolgimento associazioni consumatori |
Adiconsum e altre realtà attive regionalmente e a livello nazionale |
È importante, tuttavia, essere consapevoli che la restituzione integrale degli importi truffati non può essere garantita, anche alla luce della complessità della vicenda giudiziaria e dell'entità del danno subito dalle vittime, che in larga parte non potrà essere recuperato nella sua totalità.