Le prospettive per le nuove emissioni di Btp nel 2024 sono strettamente legate alle scadenze dei titoli esistenti e alle esigenze finanziarie del settore statale.
I Btp Valore sono strumenti finanziari che, fondamentalmente, seguono il medesimo principio dei titoli a capitale garantito, assicurando il rimborso dell'intero capitale investito. Il rendimento del Btp Valore è determinato dal tasso fisso della cedola e dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso. Più esattamente, per quello di febbraio è pari allo 3,25% per i primi 3 anni e al 4% dal quarto per il successivo triennio.
A differenza dei tradizionali Btp, il Btp Valore non prevede limiti o riparti di emissione, ma offre modalità di sottoscrizione semplificate.
Il Btp Valore di febbraio 2024 avrà una durata di sei anni, con scadenza nel 2030, e le cedole verranno pagate trimestralmente con tassi di rendimento prefissati che aumentano progressivamente nel tempo attraverso un meccanismo "step up" di 3+3 anni. Sarà incluso un premio finale di fedeltà aggiuntivo pari allo 0,7%. Ci interessa adesso capire:
La volatilità è strettamente legata al periodo di investimento e può variare nel tempo. È cruciale comprendere che i tassi di interesse influenzano direttamente il valore dei Btp. Se i tassi di interesse aumentano, il valore dei Btp esistenti tende a diminuire, mentre se i tassi di interesse diminuiscono, il loro valore aumenta.
Attenzione quindi al rischio emittente, Ci riferiamo alla possibilità che lo Stato italiano, nel caso specifico, possa andare in default. Sebbene si tratti di un rischio remoto, è un'eventualità che deve essere presa in considerazione. È un rischio da valutare con attenzione poiché potrebbe comportare la perdita totale o parziale del capitale investito.
Le prospettive per le nuove emissioni di Btp nel 2024, già annunciate dal Ministero dell'Economia, sono strettamente legate alle scadenze dei titoli esistenti e alle esigenze finanziarie del settore statale, le quali sono stimate a 130 miliardi di euro. Nel corso del 2023 sono state effettuate emissioni di titoli a medio-lungo termine per un totale leggermente inferiore ai 360 miliardi di euro, mentre le emissioni di Bot si sono attestate intorno ai 156 miliardi di euro.
Di conseguenza, considerando anche altri strumenti, l'ammontare complessivo dei titoli emessi è stato inferiore ai 516 miliardi di euro. È prevista una riduzione dei rendimenti a seguito del rallentamento dell'inflazione previsto per quest'anno. La gestione delle disponibilità liquide del Tesoro e il miglioramento delle condizioni di liquidità del mercato secondario rappresentano obiettivi chiave che influenzeranno le nuove emissioni nel corso dell'anno in corso.
Per un investitore che possiede già un portafoglio ben diversificato, l'aggiunta di un altro strumento simile potrebbe avere scarso senso, specialmente se ha già effettuato acquisti nel biennio 2022-2023. In questo contesto, l'eccessiva concentrazione di rischio potrebbe rappresentare una reale preoccupazione.
Per coloro che sono nuovi alla gestione patrimoniale o desiderano approfondire la conoscenza, è consigliabile leggere articoli esplicativi sull'efficace gestione dei fondi. Se l'investimento in Btp è comunque preso in considerazione, è fondamentale riflettere attentamente e ponderare la propria scelta, poiché un'eccessiva esposizione a un singolo titolo o a un unico paese può comportare rischi significativi.