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Quanto c'è di vero che il caffè al bar potrebbe arrivare a breve a 2 euro?

di Marianna Quatraro pubblicato il
Prezzo caffè bar 2025

Rincari dei prezzi del caffè al bar sempre più probabili. L'aumento potrebbe portare il classico espresso a 2 euro. Cause e possibili scenari

Il prezzo del caffè al bar si avvicina sempre più a 2 euro, una previsione che fino a pochi anni fa sembrava improbabile. L’aumento, previsto entro il 2025, è legato a fattori come il cambiamento climatico, la crescita dei costi delle materie prime e le pressioni del mercato globale. In particolare, l’Arabica e la Robusta, le due varietà principali di caffè, hanno registrato rincari storici, con riflessi diretti sui prezzi al consumo. Questa situazione sta già modificando le abitudini di molti consumatori italiani, influenzando significativamente il rito quotidiano della colazione al bar.

Le cause principali dell'aumento del prezzo del caffè

Le cause principali dell’aumento del prezzo del caffè sono molteplici e interconnesse. Tra i fattori principali spicca il cambiamento climatico, che ha colpito duramente le zone di produzione principali come Brasile e Vietnam. Eventi climatici estremi, quali siccità prolungate e piogge torrenziali, hanno ridotto i raccolti e compromesso la qualità del caffè, causando una scarsità globale della materia prima.

Inoltre, le tensioni geopolitiche e le crisi logistiche, come il rallentamento nei trasporti attraverso il Canale di Suez, hanno aumentato i costi di importazione per i principali mercati di consumo. Questi problemi si riflettono soprattutto nell’incremento dei prezzi delle varietà Arabica e Robusta, già spinte ai massimi livelli dagli anni '70.

Anche la speculazione finanziaria ha avuto un ruolo significativo, gli operatori di mercato approfittano infatti della riduzione della disponibilità di materia prima per ottenere maggiori profitti. Questo meccanismo ha ulteriormente alzato il prezzo all'ingrosso, con un impatto diretto sui consumatori finali.

A gravare sui costi, troviamo anche problemi legati ai costi energetici, che rendono la lavorazione, la torrefazione e la distribuzione del caffè sempre più onerose. Torrefazioni artigianali e grandi aziende del settore segnalano aumenti pari anche al 70% sulle spese operative totali. Infine, vanno considerati i rincari nel canale horeca, dove attività come bar e ristoranti devono affrontare crescenti costi di affitto e utenze, che si riflettono nei prezzi al consumo.

Questi elementi, combinati, contribuiscono a una situazione in cui il prezzo del caffè nei mercati globali e a livello locale è destinato a crescere ulteriormente nel prossimo futuro.

Le conseguenze economiche e le prospettive future

Le conseguenze economiche dell’aumento del prezzo del caffè si manifestano su più livelli, colpendo consumatori, commercianti e intere filiere produttive. Sul fronte dei consumatori, l’aumento della tazzina al bar, che potrebbe raggiungere i 2 euro, sta modificando le abitudini quotidiane, con alcuni che riducono la frequenza al bar o optano per soluzioni alternative come il caffè preparato a casa.

Per i gestori dei bar e dei ristoranti, i margini di guadagno si stanno riducendo. I costi in crescita non riguardano solo la materia prima, ma anche le utenze, il personale e i canoni di locazione, rendendo difficile mantenere prezzi competitivi. Molti esercenti esitano però ad aumentare i prezzi per paura di perdere clientela, creando un circolo vizioso che riduce ulteriormente la redditività del settore.

La filiera di produzione del caffè, in particolare le torrefazioni artigianali, sta affrontando una crisi senza precedenti. I costi di approvvigionamento sono raddoppiati. Questa situazione spinge i produttori a cercare soluzioni innovative, come l’introduzione di varietà più resistenti al clima, che però richiedono investimenti significativi e tempi lunghi per essere implementate.

Tra le prospettive future, si prevede un’ulteriore razionalizzazione della produzione globale, con una possibile concentrazione degli attori nel mercato. Paesi come il Vietnam e il Brasile, pur soffrendo notevoli perdite di raccolto, continueranno a ricoprire un ruolo strategico nella distribuzione delle varietà principali. Tuttavia, i cambiamenti climatici potrebbero spingere coltivatori e imprenditori a cercare nuove aree geografiche per la coltivazione, come previsto da ricerche scientifiche su altitudini più elevate.

Infine, lo scenario economico evidenzia il rischio di un aumento delle disuguaglianze, dove grandi produttori riescono ad adattarsi meglio rispetto ai piccoli, minacciando così la biodiversità e le economie locali.

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