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Le migliori pennette nei supermercati e discount? Marche e prezzi per Altroconsumo

di Marianna Quatraro pubblicato il
Recensioni pennette supermercati Altroco

Le migliori penne da acquistare secondo Altroconsumo. Marche e tipologie per fare la scelta perfetta per i propri piatti

Le penne rigate sono uno dei formati di pasta più apprezzati in Italia, grazie alla loro capacità di trattenere condimenti e alla versatilità in cucina. Secondo l'analisi condotta da Altroconsumo, la qualità della pasta dipende da parametri come la tenuta in cottura, la composizione della semola di grano duro e l'assenza di contaminanti come micotossine e pesticidi. Un'attenzione particolare viene data anche alla trasparenza delle etichette, che devono fornire informazioni complete e accurate, tra cui l'origine del grano e i tempi di cottura. 

Classifica delle migliori marche di penne secondo Altroconsumo

La classifica stilata da Altroconsumo si basa su test rigorosi che hanno coinvolto 22 marchi analizzati secondo criteri di qualità, sicurezza alimentare e rapporto qualità-prezzo.

Al vertice della classifica si trovano a pari merito le Conad Sapori e Idee Penne Rigate e La Molisana Penne Rigate n. 20, entrambe con un punteggio di 79/100. Le Conad si distinguono inoltre per il miglior rapporto qualità-prezzo, con un costo medio di 1,07 €/500 g.

Al secondo posto con 77 punti troviamo le Garofalo Pasta di Gragnano IGP Penne Ziti Rigate n. 70, seguite dalle Agnesi Penne Rigate n. 19, che ottengono 74 punti e presentano una qualità considerata buona. Successivamente, con 73 punti, si classifica Rummo Penne Rigate n. 66, apprezzata per la consistenza e per l’assorbimento del condimento.

Il sesto posto nella classifica è occupato dalle celebri De Cecco Penne Rigate n. 41, che hanno ottenuto 70 punti grazie alla qualità della semola e alla loro tenuta in cottura. Tra la pasta con un punteggio appena inferiore, troviamo il Pastificio Liguori con 69 punti e Alce Nero Bio, che ottiene 66 punti ma ha un prezzo medio più elevato, di circa 2,13 €/500 g.

La graduatoria include anche pasta di grano duro dai prezzi più accessibili. Ad esempio, le Selex Penne Rigate n. 19 ottengono 64 punti e si distinguono come una delle opzioni più economiche, con un costo medio di 0,69 €/500 g. Al contrario, pasta prodotte con tecniche di lavorazione particolari come la trafila al bronzo, come le Barilla Al Bronzo, hanno invece un costo più elevato ma una qualità classificata come media con 61 punti.

Tra i prodotti più economici, sebbene con qualità inferiore, troviamo Combino (Lidl) Penne Rigate n. 73 che ottengono solo 54 punti, e Pasta Reale MD con 50 punti. In coda alla classifica si posizionano le Felicetti Originale Penne Rigate, che hanno ottenuto un punteggio insufficiente di 39 punti a causa di una combinazione di qualità inferiore e prezzi non competitivi.

Metodologia di valutazione, test di laboratorio e di cottura

La metodologia utilizzata per valutare le penne rigate include un mix di analisi in laboratorio e prove pratiche di cottura. Ogni campione è stato sottoposto a test per verificare parametri fondamentali come la qualità delle materie prime, la presenza di contaminanti e il comportamento durante la cottura.

Tra le analisi di laboratorio, particolare attenzione è stata data alla presenza di micotossine e pesticidi. Le micotossine, come DON e ocratossina A, sono sostanze pericolose prodotte da muffe presenti nei cereali. Sebbene le concentrazioni riscontrate siano risultate ben al di sotto dei limiti di legge, otto prodotti hanno ricevuto penalizzazioni rispetto alla rilevazione precedente. Per i pesticidi, sono stati testati oltre 500 residui chimici, verificando che i campioni rispettassero le normative in vigore.

Furosina e proteine sono stati altri parametri analizzati. La furosina, un indicatore di una possibile essiccazione ad alte temperature, può influire negativamente sulla qualità del prodotto. D’altra parte, il contenuto proteico della semola è essenziale per garantire consistenza ed elasticità alla pasta.

Nelle prove di cottura, sono stati considerati diversi aspetti pratici. I test includevano l’aspetto visivo della pasta cruda, la sua tenuta in cottura, la resistenza alla rottura e la capacità di trattenere il condimento. Durante la masticazione, gli esperti hanno valutato la consistenza della pasta e il bilanciamento tra morbidezza e fermezza.

Il processo di valutazione ha attribuito il peso maggiore, pari al 40%, sia alle analisi di laboratorio sia alle prove di cottura. Il restante 10% è stato assegnato a criteri come la qualità delle etichette e il tipo di confezionamento.

Analisi delle etichette e trasparenza sui prodotti

Le etichette della pasta sono state esaminate per verificare la presenza di informazioni obbligatorie e dettagli utili per i consumatori. Sono stati considerati parametri come la trasparenza sulla provenienza del grano, il tempo di cottura consigliato e la dichiarazione nutrizionale.

Informazioni come la denominazione di vendita, il peso netto e l’elenco degli ingredienti sono stati controllati per garantire che rispettassero le normative vigenti. Un’attenzione particolare è stata posta sulla provenienza del grano: meno del 50% dei prodotti testati utilizza esclusivamente grano italiano, un dato significativo per i consumatori più attenti alla qualità e origine delle materie prime.

La dichiarazione nutrizionale ha permesso di analizzare il contenuto di proteine e di fibre, parametri fondamentali per una pasta di qualità. Le paste integrali, in particolare, hanno mostrato livelli significativamente più alti di fibre, spesso superiori al doppio rispetto alle penne classiche. Tuttavia, è emerso che non tutti i produttori forniscono informazioni dettagliate aggiuntive che potrebbero aiutare il consumatore, come la tipologia esatta di semola utilizzata.

La verifica delle istruzioni di cottura ha confermato che la maggior parte delle etichette fornisce indicazioni affidabili sul tempo di cottura, utile per mantenere la pasta “al dente”. Tuttavia, alcuni marchi non hanno incluso tutte le informazioni secondarie che potrebbero influire sull’esperienza del consumatore, come i consigli di utilizzo specifici per alcuni tipi di condimento.

Altre informazioni valutate includono il tipo di confezionamento, importante per la conservazione del prodotto. Ad esempio, le penne trafilate al bronzo spesso si distinguono per confezioni curate che indicano il metodo di essiccazione e processi produttivi specifici.

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