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Sorpassi pericolosi e sorpassometro: tecnologia, sanzioni e possibilità di ricorso

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Sanzioni e possibilità di ricorso

Il sorpassometro rappresenta un'evoluzione tecnologica per monitorare i sorpassi pericolosi, tra rilevazione, sanzioni, ricorsi, normative e impatto sulla sicurezza: analisi completa di vantaggi e criticità.

Sorpassi pericolosi e manovre azzardate costituiscono da tempo una delle principali cause di incidentalità sulle strade italiane. La crescente attenzione alla sicurezza stradale ha portato all'adozione di strumenti sempre più sofisticati per la rilevazione delle infrazioni, tra cui il sorpassometro. Questa tecnologia, la cui diffusione è in rapido aumento, rappresenta un notevole passo avanti rispetto ai metodi tradizionali di controllo, focalizzandosi sull'individuazione dei sorpassi vietati mediante sistemi automatici.

Attraverso sensori e telecamere intelligenti, il sorpassometro consente di registrare con precisione ogni violazione, anche in condizioni difficili, garantendo così una maggiore tracciabilità delle condotte pericolose. L'evoluzione normativa e tecnica del settore ha permesso una sempre più ampia applicazione di questi dispositivi, ponendo le basi per una cultura della sicurezza fondata su tecnologie affidabili e su criteri oggettivi d'accertamento delle infrazioni.

Tecnologia del sorpassometro: sensori e telecamere intelligenti

L'innovazione più significativa introdotta dai sorpassometri risiede nel binomio sensori-stradali e telecamere intelligenti. I modelli attuali, come la versione SV3, utilizzano spire elettromagnetiche inserite sotto l'asfalto, capaci di identificare il passaggio di veicoli sulla linea di mezzeria. Al rilevamento della possibile violazione, viene attivata una telecamera ad alta definizione, spesso posizionata in altura per assicurare un ampio campo visivo, anche in condizioni di luce scarsa o maltempo. Il funzionamento è presto detto:

  • Sensori nel manto stradale: individuano con precisione l'invasione della corsia opposta.
  • Telecamere intelligenti: registrano video brevi (circa 15 secondi) che documentano chiaramente tutta l'azione, dalla fase antecedente il sorpasso fino al rientro nella propria corsia.
  • Elaborazione automatica: attraverso software evoluti, il sistema raccoglie informazioni quali la targa, la data e l'ora della violazione, inviando tutto in tempo reale alle autorità competenti.
L'integrazione tra hardware sofisticati e software di analisi in tempo reale consente di ottenere una documentazione oggettiva, rafforzando la solidità probatoria delle infrazioni rilevate. Questo approccio riduce i margini di errore umano e assicura uno standard elevato di affidabilità nell'individuazione dei sorpassi vietati.

Il meccanismo operativo del sorpassometro si basa su tre fasi principali: individuazione, registrazione e trasmissione dei dati. Quando il sistema rileva l'avvenuto superamento della linea continua, attiva la telecamera che genera una breve ripresa video, solitamente accompagnata da riferimenti temporali e dalla lettura automatica della targa del veicolo coinvolto. I dati acquisiti vengono trasmessi, tramite collegamento GPRS o fibra ottica, al comando di Polizia Locale, dove un operatore valuta la validità della segnalazione prima di convalidare il verbale.

A differenza dei dispositivi destinati al controllo della velocità, il sorpassometro concentra l'analisi sul comportamento alla guida, e in particolare:

  • Registra soltanto sorpassi non consentiti o attraversamenti indebiti della linea continua;
  • Garantisce la conservazione del diritto di difesa: ogni infrazione è documentata tramite video, rendendo più trasparente il processo sanzionatorio;
  • Non necessita di fermare il conducente sul posto, in quanto la legge permette la contestazione differita secondo l'art. 201 del Codice della Strada che può avvenire anche giorni dopo la violazione.
In questo modo viene garantita un'elevata attendibilità dell'accertamento e si consente un controllo costante su tratti stradali considerati a rischio.

Sanzioni previste per i sorpassi vietati e manovre pericolose

Le sanzioni derivanti dagli accertamenti tramite sorpassometro sono determinanti nella prevenzione delle condotte pericolose. Ai sensi dell'art. 148 del Codice della Strada, la normativa distingue tra differenti livelli di gravità:

Violazione

Sanzione monetaria

Punti patente

Altre misure

Sorpasso vietato

da 167 a 665 €

-10 punti

Sorpasso pericoloso in curve, dossi, incroci

da 327 a 1.308 €

-10 punti

Sospensione patente (recidiva)

Infrazione commessa tra le 22:00 e le 7:00

aumento di 1/3

Atraversamento linea continua senza sorpasso

più lieve

-2 punti

  • Neopatentati: in caso di recidiva, è prevista la sospensione della patente da 1 a 3 mesi;
  • Recidiva: sanzione aggravata se la stessa violazione si ripete entro due anni;
  • Orario notturno: le sanzioni aumentano sensibilmente per infrazioni commesse di notte.
Tali misure rispondono all'esigenza di tutelare con severità la sicurezza collettiva, in particolare in contesti maggiormente esposti a rischi di incidenti gravi.

Possibilità di ricorso contro le sanzioni del sorpassometro

Le sanzioni elevate attraverso il sorpassometro non sono esenti da contestazioni. Il Codice della Strada prevede la facoltà di ricorrere:

Le principali motivazioni di ricorso includono:
  • Vizi formali: come errori nella notifica o mancata tempestività del verbale;
  • Segnaletica inadeguata: la presenza del dispositivo deve essere preannunciata da appositi cartelli ben visibili. In assenza, il verbale può essere annullato;
  • Omologazione mancante: secondo un orientamento rafforzato dalla giurisprudenza, la mancata presentazione del certificato di omologazione specifico può portare all'annullamento della sanzione, in analogia con quanto già avviene per gli autovelox.
La dimostrabilità della violazione mediante video rende più trasparente la procedura sanzionatoria ma, al contempo, richiama la necessità del rispetto rigoroso dei requisiti di legge e di tutte le prescrizioni tecniche.

Dove vengono installati i sorpassometri e criteri di autorizzazione

L'installazione dei sorpassometri in Italia avviene soltanto previa autorizzazione formale del Prefetto e dopo un'analisi dettagliata dei dati relativi all'incidentalità del tratto stradale. I criteri principali che giustificano l'adozione includono:

  • Alto tasso di incidenti: i dispositivi sono installati esclusivamente in aree ad alto rischio, come curve cieche, incroci e rettilinei con scarsa visibilità.
  • Autorizzazione pubblica: la concessione deve risultare da un decreto formalmente pubblicato, verificabile da ogni cittadino.
  • Collocazione strategica: l'obiettivo dell'installazione è prevenire infrazioni in luoghi dove la segnaletica stradale non basta a garantire la sicurezza.
La trasparenza è garantita dalla consultabilità pubblica dei decreti prefettizi. Esistono inoltre strumenti normativi che disciplinano le modalità di installazione e i requisiti tecnici che i dispositivi devono rispettare in ambito nazionale.

La disciplina che autorizza e regola i sorpassometri si fonda su specifici decreti ministeriali che, dal 2008 ad oggi, hanno permesso il continuo aggiornamento tecnologico del settore. Le tappe principali comprendono:

  • Decreto 2008: prima approvazione di modelli di rilevazione automatica per sorpassi vietati;
  • Aggiornamento 2011: ammissione del modello SV2 con nuove funzionalità;
  • Decreto n. 603 dell'11 dicembre 2024: estensione della legittimità all'impiego dei sorpassometri SV3 anche su strade extraurbane con limiti fino a 90 km/h.
Permane una forte attenzione, sia giurisprudenziale che normativa, sulla distinzione tra semplice approvazione ministeriale e rigorosa omologazione tecnica del dispositivo. L'assenza di quest'ultima può rappresentare un significativo nodo giuridico in fase di impugnazione delle sanzioni.