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In quali casi si potrà chiedere rateizzazione cartelle fiscali fino a 120 mesi? Non sarà per tutti e solo dal 2025

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Novità fiscali approvate 2024-2025

Per i debiti superiori a 120.000 euro o in caso di documentata difficoltà economico-finanziaria, il numero massimo di rate concedibile è elevato fino a 120.

Semaforo verde a una serie di modifiche al sistema di riscossione gestito dall'Agenzia delle entrate. Tra le principali novità c'è l'estensione del numero massimo di rate mensili per la dilazione dei pagamenti, che può ora arrivare fino a 120 rate.

Questo cambiamento mira a facilitare il pagamento delle somme dovute, offrendo ai contribuenti maggiori opportunità di regolarizzare la propria posizione finanziaria con piani di pagamento più sostenibili nel tempo. Entriamo nei dettagli per capire per quali cartelle si può chiedere la rateizzazione fino a 120 mesi:

  • Rateizzazione cartelle fiscali fino a 120 mesi, le modifiche approvate
  • Le altre novità delle regole in vigore dal 2025

Rateizzazione cartelle fiscali fino a 120 mesi, le modifiche approvate

Il decreto legislativo 110 del 29 luglio 2024 ha introdotto cambiamenti nel sistema di rateazione gestito dall'Agenzia delle entrate. Ecco l'incremento progressivo del numero massimo di rate mensili che può arrivare fino a 120 per i debiti inferiori o pari a 120.000 euro, senza necessità di documentare una situazione di difficoltà economico-finanziaria. Per le richieste di dilazione presentate dal primo gennaio 2025 è possibile ottenere:
  • fino a 84 rate mensili per le domande presentate negli anni 2025 e 2026;
  • fino a 96 rate mensili per le domande presentate negli anni 2027 e 2028;
  • fino a 108 rate mensili per le domande presentate a partire dal 2029.
Per i debiti superiori a 120.000 euro o in caso di documentata difficoltà economico-finanziaria, il numero massimo di rate concedibile è elevato fino a 120, indipendentemente dall'importo e dal periodo in cui viene presentata la richiesta.

Queste nuove disposizioni, più favorevoli per i contribuenti, entreranno in vigore solo per le istanze presentate a partire dal primo gennaio 2025, mentre le domande di dilazione presentate entro il 31 dicembre 2024 continueranno a essere gestite secondo le regole precedenti. Il decreto, ricordando anche il rischio pignoramento dopo la cartella esattoriale, introduce anche l'esclusione dalla dilazione per le risorse proprie tradizionali dell'Unione europea e modifica i criteri per determinare lo stato di insolvenza.

Le altre novità delle regole in vigore dal 2025

Definiti anche i criteri per valutare lo stato di insolvenza dei debitori. Per le persone fisiche e i titolari di ditte individuali che operano in regimi fiscali semplificati, la valutazione si baserà sull'Isee del nucleo familiare, rilasciato dall'Inps a seguito della presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica. Viene preso in considerazione anche l'ammontare del debito da rateizzare e quello residuo già eventualmente in corso di rateazione.

Per le altre categorie di contribuenti, come società o enti, la valutazione si baserà sull'indice di liquidità e sul rapporto tra il debito da rateizzare e quello residuo, oltre al valore della produzione. Un decreto del Ministero dell'Economia stabilirà i criteri che l'Agenzia delle entrate dovrà seguire per valutare le condizioni di difficoltà economica. Questo decreto indicherà anche le modalità di applicazione e documentazione dei parametri, oltre a definire gli eventi specifici in cui la temporanea situazione di difficoltà economica sarà automaticamente riconosciuta.