Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Investire sulle obbligazioni a settembre-dicembre 2024 e il 2025? E' conveniente ma solo su alcune tipologie per gestori e banche

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Perché investire nelle obbligazioni

La scelta delle obbligazioni richiede una comprensione approfondita dei fattori geografici, del rischio creditizio e della duration.

Le obbligazioni sono uno strumento per diversificare il portafoglio di investimento. I titoli di Stato, noti per il loro basso rischio, sono spesso scelti in una strategia difensiva per proteggere il capitale. Esistono però altre tipologie di obbligazioni che, pur comportando un rischio maggiore, possono generare rendimenti interessanti.

Tra queste, le obbligazioni high yield, emesse da società con rating creditizi inferiori, offrono rendimenti elevati in cambio di un rischio di insolvenza più alto. Gli investitori che scelgono questi titoli devono essere consapevoli della maggiore volatilità e della sensibilità ai movimenti del mercato azionario.

Anche il debito dei mercati emergenti si colloca in una fascia di rischio più elevata. Questi titoli offrono rendimenti superiori rispetto alle obbligazioni emesse da paesi con economie più stabili, ma comportano il pericolo di instabilità politica, economica e valutaria. Nonostante questi rischi, per gli investitori disposti ad accettare un po' più di incertezza, queste obbligazioni possono rappresentare un'opportunità di rendimento in un contesto di tassi d'interesse globalmente bassi. Vediamo da vicino:

  • Perché investire nelle obbligazioni tra settembre-dicembre 2024 e il 2025
  • Gestori e banche a confronto su quali obbligazioni investire

Perché investire nelle obbligazioni tra settembre-dicembre 2024 e il 2025

Negli ultimi tempi, l'obbligazionario governativo è tornato a essere un tema centrale per gli investitori, in particolare grazie alla recente fase di rialzo dei tassi d'interesse promossa dalle principali banche centrali, che sembra avvicinarsi alla conclusione. Dopo due anni di politiche monetarie restrittive per combattere l'inflazione, ci troviamo ora in un contesto caratterizzato da tassi di interesse più elevati e politiche monetarie più normali. Questo ha ripristinato la tradizionale correlazione inversa tra obbligazioni governative e mercato azionario, soprattutto nei momenti di turbolenza sui mercati.

Ad agosto, il mercato ha vissuto una fase di volatilità che ha visto le obbligazioni governative attenuare parzialmente le perdite degli asset più rischiosi, confermando il loro ruolo di rifugio nei momenti di tensione. Nonostante le difficoltà registrate nella prima metà del 2024, le obbligazioni governative hanno riacquistato importanza nelle strategie di investimento a lungo termine.

In definitiva, sebbene il futuro del mercato obbligazionario sia difficile da prevedere, gli attuali livelli delle cedole rendono questo asset class una componente rilevante per chi cerca una diversificazione bilanciata.

Gestori e banche a confronto su quali obbligazioni investire

Jeremy Cunningham, Investment Director per il reddito fisso di Capital Group, sottolinea come, durante le fasi di ribasso del mercato, l'attenzione degli investitori si sposti più sulla capacità di sopravvivenza delle aziende che sul loro potenziale di crescita futura. Questo cambiamento di focus porta spesso a un rialzo delle obbligazioni prima di una ripresa dei mercati azionari. Le obbligazioni high yield, ad esempio, offrono rendimenti elevati, ma comportano un maggiore rischio di insolvenza da parte degli emittenti. Anche il debito dei mercati emergenti tende a offrire rendimenti superiori, accompagnati da rischi più elevati.

Cunningham ha analizzato una combinazione di indici azionari globali e obbligazionari high yield ed emergenti su un periodo di vent'anni. La sua analisi mostra che è possibile ottenere rendimenti elevati con una volatilità inferiore rispetto a un portafoglio esclusivamente azionario, evidenziando l'importanza delle obbligazioni governative e societarie dei mercati emergenti, così come delle obbligazioni ad alto rendimento, per chi cerca di generare un reddito consistente.

Nicolò Bragazza, associate portfolio manager di Morningstar Investment Management, spiega che queste obbligazioni offrono rendimenti generalmente più alti rispetto ai titoli di Stato tradizionali o alle obbligazioni societarie di alta qualità. Questo rendimento aggiuntivo si riflette nel cosiddetto spread di credito, che misura la differenza di rendimento tra le obbligazioni ad alto rischio e quelle più sicure.

Bragazza avverte anche che le obbligazioni high yield sono molto sensibili al ciclo economico e il loro valore può diminuire in periodi di alta tensione sui mercati. Sono obbligazioni meno adatte a chi cerca diversificazione rispetto al mercato azionario e soprattutto a chi ha come obiettivo principale la crescita del capitale nel lungo termine.

Secondo Justin Jewell, responsabile del comparto European High Yield Leveraged Finance di RBC BlueBay, i rendimenti attesi per il settore high yield si aggirano oggi intorno all'8-9%, quasi il doppio rispetto a qualche anno fa. L'aumento dei rendimenti porta con sé il rischio di un incremento dei tassi di default, previsti in rialzo nei prossimi anni a causa dei costi del capitale più elevati.

Un altro aspetto da considerare è la duration delle obbligazioni governative, che misura il tempo necessario per recuperare il capitale investito attraverso i flussi di cassa. La duration influisce sulla sensibilità delle obbligazioni ai cambiamenti nei tassi di interesse: obbligazioni con durata lunga sono più sensibili a variazioni dei tassi, comportando rischi e opportunità che gli investitori devono valutare, soprattutto se intendono vendere prima della scadenza.