Come potrebbero cambiare ancora le aliquote Irpef il prossimo anno con la Manovra finanziaria 2025: le ipotesi in discussione
Quali potrebbero essere le modifiche Irpef della prossima Manovra Finanziaria 2025? Si va verso l'iniziale definizione delle misure che dovranno rientrare nella prossima Manovra Finanziaria del governo Meloni e si discute di questioni fondamentali come l'eventuale riforma delle pensioni, il taglio del cuneo fiscale, la proroga del bonus mamme lavoratrici e l'ulteriore revisione delle aliquote Irpef. Vediamo cosa potrebbe ancora cambiare in tal senso.
Se quest’anno 2024 sono passate da quattro a tre, il prossimo anno 2025 potrebbero ancora ridursi a due, con l’accorpamento di secondo e terzo scaglione.
Tale ipotesi, in realtà, al momento appare improbabile, perché mancano le risorse economiche. Si stimano costi per 4 miliardi di euro.
In alternativa, per alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio, si punta a modificare l’aliquota del 35%, che interessa coloro che rientrano nella fascia di reddito dai 35mila euro ai 50mila e che non usufruiscono del taglio del cuneo fiscale, e a rimodulare le detrazioni.
C’è, però, incertezza ancora sullo sgravio contributivo del 7% per i redditi fino a 25mila euro annui e del 6% per i redditi tra 25mila e 35mila euro annui, considerando che si tratta di una misura al momento in vigore fino al 31 dicembre e che non si sa se sarà ancora prorogata o meno.
Le modifiche in discussione potrebbero essere confermate se si trovassero le risorse necessarie. Se, però, non fossero disponibili, il prossimo anno o saranno ancora riconfermate le tre aliquote attuali o, addirittura, potrebbero tornare in vigore le quattro vecchie aliquote Irpef, con meno vantaggi per chi percepisce redditi medio-bassi.
Le aliquote Irpef attualmente in vigore sono tre:
E’ stata, dunque, allineata quasi per tutti, considerando che prima era fissata a 8.147 euro per i lavoratori dipendenti e a 8.500 per i pensionati, mentre è stata lasciata a 5.500 euro per i lavoratori autonomi.
Lavoratori dipendenti, pensionati e titolari di partita Iva che nel corso dell’anno percepiscono redditi inferiori alle soglie previste per legge restano fuori dall’obbligo di pagamento delle imposte.