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Irpef, tagli anche sopra i 50mila euro con modifiche alle detrazioni fiscali. Chi e per quali importi ne avrebbe benefici

di Marianna Quatraro pubblicato il
Irpef tagli detrazioni fiscali

Chi trae maggiori vantaggi dalla nuova riduzione delle aliquote Irpef, cosa accade ai redditi superiori ai 50mila euro anche con la revisione delle detrazioni: le modifiche al vaglio

Il panorama fiscale italiano si prepara a una svolta significativa con la riforma attesa dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Da gennaio 2026, per effetto della nuova Manovra Finanziaria, si prospetta una riduzione della pressione fiscale su una vasta platea di contribuenti. Il progetto si inserisce nella strategia del Governo Meloni per favorire lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, per oltre dieci milioni di persone, alleggerendo gli oneri tributari, soprattutto nel cosiddetto ceto medio.

La principale novità riguarda la diminuzione dell’aliquota applicata ai redditi collocati tra 28.000 e 50.000 euro, con una riduzione dall’attuale 35% al 33%. Ampio spazio è poi riservato al tema delle detrazioni fiscali, con nuovi limiti e soglie.

Come cambiano le aliquote Irpef e chi interessa la riduzione sopra i 50mila euro

La revisione delle aliquote Irpef vede una modifica sostanziale nella fascia di reddito tra 28.000 e 50.000 euro, dove la tassazione scende dal 35% al 33%. Questo intervento, pensato per dare respiro al ceto medio, estende il beneficio anche ai redditi superiori a 50.000 euro, seppure in misura più contenuta e fino a specifici limiti soglia. In base a quanto spiegato:

  • I redditi fino a 28.000 euro non subiscono cambiamenti, avendo già beneficiato delle precedenti riforme.
  • Tra 28.000 e 50.000 euro, la riduzione di due punti percentuali si riflette sull’intero importo appartenente a questo scaglione, portando un risparmio proporzionale crescente.
  • I redditi oltre i 50.000 euro vedranno un effetto marginale ma comunque presente, grazie al meccanismo progressivo per scaglioni. Il risparmio massimo atteso si raggiunge a quota 50.000 euro, con uno sconto di 440 euro annui, mantenuto fino a circa 63.500 euro, poi in diminuzione a causa di meccanismi compensativi sulle detrazioni.
Per questi ultimi, si ipotizza l’adozione di franchigie o limiti sulle detrazioni per contenere i costi della misura senza escludere completamente la fascia di reddito superiore alla soglia.

Tagli Irpef fascia per fascia: vantaggi per dipendenti, autonomi e pensionati

I vantaggi del taglio Irpef cambiano a seconda delle fasce di reddito di appartenenza e differiscono in base alla categoria di contribuente. Gli importi di risparmio stimati sono il risultato di simulazioni effettuate da fonti ufficiali e intermediari del lavoro.

Reddito annuo (€) Risparmio annuo (€)
30.000 40
35.000 140
40.000 240
45.000 340
50.000 440
55.000 - 60.000 Fino a 1.440 (ipotizzato con allargamento della fascia)

Per i titolari di partita IVA, la discussione politica prevede l’ipotesi di estensione della flat tax fino a 100.000 euro di reddito, che permetterebbe di applicare un’aliquota del 15% ai lavoratori autonomi, ampliando ulteriormente la platea dei beneficiari. Per i pensionati, l’effetto resta legato esclusivamente alla riduzione dell’aliquota, poiché il cuneo fiscale non si applica a questa categoria, ma si valutano sgravi anche sulla tredicesima.

Modifiche alle detrazioni fiscali: limiti, nuove soglie e casi di restituzione

Il nuovo assetto delle detrazioni prevede meccanismi di controllo sui benefici concessi ai redditi elevati. In particolare, è confermata la tendenza a introdurre franchigie limitative per chi si posiziona oltre i 50.000 euro annui. Le possibili modifiche comprendono:

  • Abbassamento progressivo delle detrazioni per redditi superiori ai 50.000 euro, fino a un taglio massimo di 440 euro.
  • Nuove soglie di intervento che potrebbero configurarsi attorno ai 63.500 euro e, in alcuni casi, a quota 200.000 euro, soglia oltre la quale il beneficio va a esaurirsi o diviene simbolico.
  • Modulazione delle detrazioni in base ai carichi familiari tramite strumenti simili al quoziente familiare, incentivando la tutela di nuclei con più figli a carico.

Beneficiari: chi guadagna di più dalla nuova Irpef e chi resta escluso

L’analisi della platea interessata consente di inquadrare con precisione chi trae i maggiori vantaggi dal nuovo assetto fiscale. Beneficiano significativamente i contribuenti con redditi tra 35.000 e 50.000 euro, che costituiscono un quarto del totale. In questa fascia, il risparmio in termini reali può raggiungere i 440 euro annui, somma che permane stabile sino a circa 63.500 euro e, con eventuale estensione della fascia, fino a 1.440 euro per i redditi tra 55.000 e 60.000 euro.

Nonostante la portata dell’intervento, alcune categorie restano escluse o ottengono un beneficio marginale:

  • I redditi inferiori a 28.000 euro non ricevono vantaggi aggiuntivi, poiché già favoriti da precedenti riforme.
  • I contribuenti oltre i 200.000 euro possono accedere a riduzioni molto contenute o addirittura nulle, in virtù della progressiva sterilizzazione delle detrazioni.
  • I soggetti con spese detraibili rilevanti, o con situazioni familiari sfavorevoli, potrebbero vedere il proprio risparmio rimodulato in misura inferiore alla media prevista.

 

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