La Piattaforma Nazionale di Telemedicina è stata progettata per supportare diverse tipologie di prestazioni sanitarie che spaziano dalla televisita al telemonitoraggio.
L'Italia compie un grande passo avanti nella digitalizzazione della sanità con l’attivazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina. Questo strumento, finanziato con 1,5 miliardi di euro dal PNRR, nasce con l’intento di rivoluzionare l’accesso ai servizi sanitari, migliorare la gestione dei pazienti e ridurre la pressione sugli ospedali. L’obiettivo è quello di portare l’assistenza medica più vicino ai cittadini, in particolare alle persone anziane, ai pazienti cronici e ai residenti in aree rurali o isolate, per i quali recarsi presso una struttura sanitaria è un problema.
Secondo le previsioni del Ministero della Salute, entro il 2025 saranno assistiti almeno 300.000 pazienti attraverso i servizi di telemedicina, un numero destinato a crescere fino a 1 milione entro il 2026. Vogliamo approfondire:
Il servizio di televisita consentirà ai pazienti di interagire con il medico direttamente da casa per consulti, follow-up e prescrizioni digitali, senza la necessità di recarsi fisicamente in ambulatorio. Il teleconsulto permetterà ai professionisti sanitari di confrontarsi tra loro in tempo reale, condividendo diagnosi e strategie terapeutiche per garantire una presa in carico più completa del paziente.
Attraverso il telemonitoraggio, i parametri vitali e lo stato di salute dei pazienti con patologie croniche saranno controllati a distanza grazie a dispositivi digitali e consentire un intervento tempestivo in caso di anomalie. Il servizio di teleassistenza permetterà agli operatori sanitari di fornire supporto personalizzato ai pazienti, guidandoli nella gestione delle terapie e garantendo un’assistenza continua.
A beneficiare di questi servizi saranno sia i cittadini che gli operatori sanitari, con un coinvolgimento diretto di oltre 400.000 professionisti, tra cui medici di base, specialisti, infermieri e pediatri di libera scelta. I servizi di telemedicina saranno accessibili attraverso circa 90.000 postazioni distribuite sul territorio, tra farmacie rurali, studi medici e strutture sanitarie territoriali.
Un elemento della piattaforma è l’integrazione con l’Ecosistema Dati Sanitari, che permetterà la condivisione sicura delle informazioni mediche tra strutture diverse. Cartelle cliniche elettroniche, prescrizioni, referti diagnostici e anamnesi potranno essere consultati in tempo reale da qualsiasi ente sanitario autorizzato.
La struttura della Piattaforma Nazionale di Telemedicina prevede un doppio livello di gestione, che combina il coordinamento centrale con un controllo operativo a livello regionale. A livello nazionale, la gestione della piattaforma è affidata ad Agenas, che avrà il compito di monitorare l’efficacia del sistema, garantire l’uniformità dei servizi tra le diverse regioni e supervisionare l’integrazione con gli altri strumenti digitali della sanità italiana. A livello regionale le Infrastrutture Regionali di Telemedicina saranno responsabili dell’erogazione concreta dei servizi ai cittadini, adattando il modello alle esigenze locali e assicurando la piena operatività del sistema su tutto il territorio.
Questa suddivisione è stata pensata per garantire un’equa distribuzione delle risorse, evitando il rischio di creare un divario digitale tra le diverse aree del Paese. Rimangono alcune criticità, tra cui ritardi nell’attivazione delle strutture territoriali previste dal Pnrr e la carenza di personale medico specializzato nella gestione delle nuove tecnologie. L’attuale piano prevede che la piattaforma raggiunga la piena operatività entro dicembre 2025, dopo una fase di avvio e consolidamento che servirà a testare l’efficacia del sistema e ad apportare eventuali correzioni.