Negli ultimi anni, i tempi di attesa per visite ed esami medici nel contesto sanitario pubblico italiano sono diventati uno dei principali motivi di preoccupazione, sia tra i cittadini che tra gli addetti ai lavori.
Nel corso del 2023 e nei primi mesi del 2024, oltre il 50% delle richieste per accedere a prestazioni è risultato in ritardo rispetto ai tempi previsti dalla normativa, evidenziando una situazione diffusa anche tra i cittadini che avrebbero diritto alla priorità.
L’organizzazione delle prestazioni sanitarie pubbliche si basa sul sistema delle classi di priorità, che sono:
- U - Urgenza: entro 72 ore
- B - Breve: entro 10 giorni
- D - Differibile: entro 30 giorni (visite) o 60 giorni (esami)
- P - Programmabile: entro 120 giorni
A intensificare la raccolta dei dati sui tempi di attesa, nel 2024 il
Ministero della Salute e
Agenas hanno lanciato
la Piattaforma Nazionale Liste di Attesa (PNLA), consultabile pubblicamente e che consente la visualizzazione aggregata dei tempi medi richiesti per ottenere le prestazioni.
Statistiche nazionali: dati aggiornati sui tempi medi di attesa nel 2025
I dati raccolti dalla PNLA tra gennaio e maggio 2025 dimostra il persistere di un quadro critico:
- Il tempo medio di attesa nazionale per una visita specialistica si aggira tra i 105 e i 126 giorni, ben oltre le scadenze fissate dalla legge.
- Solo l’8% delle prestazioni viene garantito entro 10 giorni dalla prenotazione.
- Il 21% degli utenti segnala tempi superiori ai sei mesi; per alcune categorie di esame (come la colonscopia o determinati esami strumentali) si arriva anche a oltre 500 giorni.
I dati forniti dal ministero della Salute mostrano una distribuzione delle classi di priorità nelle prenotazioni: appena il 2% sono urgenti, il 15,9% a breve termine, circa il 40% sono differibili e il 42% programmabili.
Nel dettaglio, mentre le urgenze e le prestazioni brevi sono frequentemente svolte nei tempi, gran parte delle visite differibili o programmabili supera i limiti massimi previsti dalla normativa, specie per alcune specialità (oculistica, cardiologia, neurologia, dermatologia).
| Tipo Prestazione |
Tempo Medio (giorni) |
Tempo Massimo previsto |
| Visita oculistica (programmata) |
86 |
120 |
| Colonscopia (programmata) |
116 |
120 |
| Mammografia |
91 (range: 14-383) |
120 |
| Esami urgenti RM/Pelvico |
fino a 190 |
3 |
Le differenze regionali: criticità, disuguaglianze e specificità territoriali
I dati della PNLA e dei monitoraggi indipendenti evidenziano forti disuguaglianze territoriali. Nel 2025, la media di attesa per una visita varia notevolmente:
- Nord: 114 giorni
- Centro: 126 giorni
- Sud e Isole: 108 giorni
Questi numeri sono influenzati dal peso delle regioni più popolose e dai flussi di mobilità sanitaria. Al Nord si rileva una maggior efficienza gestionale in alcune regioni, ma anche disservizi in aree urbane affollate. Al Sud, invece, persistono croniche carenze strutturali, una minore offerta specialistica e una forte incidenza di mobilità passiva verso altre regioni. La
differenziazione interna tra aree urbane e periferiche incide sensibilmente sulla rapidità di accesso.
Tempi di attesa per prestazione: visite ed esami secondo classi di priorità
La lettura delle classi di priorità consente di misurare i reali gap nell’erogazione dei servizi:
- Prestazioni urgenti (U): in media garantite entro i tempi solo per alcune specialità (ad es. oncologia), ma gravi ritardi si osservano in cardiologia e diagnostica strumentale, con esempi di attese fino a 190 giorni (colonscopia urgente).
- Priorità breve (B): solo una piccola quota delle richieste rispetta il limite di 10 giorni. Alcune visite urologiche necessitano anche di 180 giorni, quelle vascolari di 127 giorni, e le oculistiche di 120 giorni. Solo oncologia (7 giorni), ginecologia (8) e fisiatria (8) rientrano nei parametri.
- Classi differibili (D): per visite di cardiologia e neurologia, si registrano casi di oltre 300 giorni di attesa, nonostante il termine fissato sia di 30.
- Programmabili (P): visite oculistiche fino a 468 giorni, pneumologia oltre 300, neurologia 300, mentre solo fisiatria, ginecologia e oncologia restano sotto soglia.
| Specialità |
Priorità |
Tempo massimo (giorni) |
Tempo medio reale (giorni) |
| Urologia |
B |
10 |
180 |
| Cardiologia |
D |
30 |
300 |
| Pneumologia |
P |
120 |
301 |
| Oculistica |
P |
120 |
468 |
Quando le attese non rispettano la legge: cause e conseguenze per i cittadini
Il non rispetto dei limiti di attesa legali espone la popolazione a rischi clinici e sociosanitari. Le cause principali individuate sono:
- Carenza di personale sanitario e blocco del turn-over
- Sottofinanziamento del sistema pubblico
- Disorganizzazione amministrativa a livello locale
- Prescrizioni inappropriate e medicina difensiva
- Blocchi e chiusura illegale delle agende di prenotazione
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