Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Le alternative ai conti deposito per investire la liquidità nel breve termine (3-6-12 mesi)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Investire liquidità medio termine

Le alternative 2024-2025 ai conti deposito per gestire la liquidità nel breve termine sono molteplici e variano in base a rendimenti, rischi e orizzonti temporali.

Quando si cerca di gestire la liquidità nel breve termine i conti deposito sono una soluzione sicura ma spesso poco redditizia, soprattutto in un periodo di tassi di interesse bassi o in calo. Per gli investitori che vogliono rendimenti leggermente più elevati senza compromettere troppo la sicurezza, ci sono diverse alternative da considerare.

Questi strumenti di investimento, che possono variare da fondi monetari a titoli di Stato a breve termine, come spiegato dal Sole 24 Ore, offrono flessibilità e potenziali guadagni superiori ai conti deposito, pur comportando qualche rischio aggiuntivo. Ecco una panoramica dettagliata delle principali alternative nel 2024-2025 per investire la liquidità a breve termine (3, 6 o 12 mesi):

  • ETF monetari e Fondi monetari
  • Titoli di Stato a breve termine
  • Pronti contro termine
  • Certificati di deposito
  • Obbligazioni corporate a breve termine

ETF Monetari e Fondi Monetari

Gli ETF monetari e i fondi monetari sono strumenti finanziari che investono in attività a breve termine, come depositi presso banche, pronti contro termine e obbligazioni a scadenza ravvicinata. Questi strumenti replicano in genere l'andamento del tasso sui depositi BCE o di altri benchmark a breve termine come l'Euro Short Term Rate (€STR). Questi investimenti offrono un rendimento basato sui tassi d'interesse a breve termine, e l’andamento del tasso BCE è rilevante per determinare il loro rendimento futuro.

Gli ETF monetari e i fondi monetari offrono una buona diversificazione, poiché investono in un paniere di strumenti a breve termine. I costi di gestione sono generalmente bassi, specialmente per gli ETF, che seguono una gestione passiva. Questi strumenti tendono a essere molto liquidi, consentendo agli investitori di entrare e uscire dall'investimento. Nonostante siano considerati investimenti sicuri, il rendimento degli ETF e dei fondi monetari può fluttuare in base ai movimenti dei tassi d'interesse. In periodi di tassi in discesa, i rendimenti possono ridursi rapidamente. Questi strumenti sono soggetti a una tassazione più alta (26%) rispetto ai titoli di Stato.

Titoli di Stato a breve termine

I titoli di Stato italiani, come i BOT e i BTP a breve termine, sono un'opzione sicura per gli investitori che vogliono parcheggiare la propria liquidità in un orizzonte temporale di pochi mesi o un anno. I BOT sono strumenti a breve scadenza, solitamente emessi a 3, 6 o 12 mesi, mentre i BTP possono avere una durata maggiore, ma alcuni titoli possono essere acquistati con scadenza entro 12 mesi.

I BOT e i BTP offrono un rendimento certo alla scadenza e permettono agli investitori di conoscere in anticipo il ritorno sull'investimento. Questi strumenti beneficiano di una tassazione agevolata del 12,5%, che rende i rendimenti netti più competitivi rispetto agli strumenti finanziari tassati al 26%. Il principale rischio dei BOT e dei BTP è legato all'andamento dei tassi di interesse. Se i tassi dovessero aumentare, i titoli acquistati potrebbero perdere valore sul mercato secondario. Per chi detiene il titolo fino a scadenza, il rischio di perdite è minimo. Un altro rischio è legato all’inflazione: in un contesto inflazionistico, il rendimento reale dei BOT potrebbe essere eroso

Pronti contro termine

I Pronti contro termine sono contratti di vendita di titoli in cui la banca si impegna a riacquistare i titoli a una data futura a un prezzo prefissato. I PCT sono spesso utilizzati per gestire la liquidità a breve termine poiché offrono un rendimento certo in un arco temporale breve, in genere di pochi mesi.

I PCT offrono rendimenti superiori ai conti deposito e una buona sicurezza poiché la banca è tenuta a riacquistare i titoli. Sono utili per mantenere liquidità con un rischio minimo e per chi necessita di uno strumento di investimento con una durata molto breve. Il rischio principale è legato alla solvibilità della controparte (la banca). Se la banca dovesse trovarsi in difficoltà, potrebbe non essere in grado di riacquistare i titoli, esponendo l’investitore a potenziali perdite

Certificati di deposito

I Certificati di deposito sono titoli emessi dalle banche che offrono un rendimento fisso per un determinato periodo di tempo, simile ai conti deposito, ma con la possibilità di ottenere tassi di interesse più elevati. La durata può variare da pochi mesi a diversi anni, ma per investimenti a breve termine, è possibile sceglierli con scadenza a 3, 6 o 12 mesi.

I Certificati di deposito offrono rendimenti garantiti e di solito superiori rispetto ai conti deposito. La scadenza è fissa e l’investitore sa esattamente quanto riceve al termine del periodo di deposito. Sono coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce i depositi fino a 100.000 euro per depositante. Il principale svantaggio è la mancanza di liquidità durante il periodo di investimento. Se l'investitore ha bisogno del capitale prima della scadenza, potrebbe non essere in grado di riscattare il Certificati di deposito senza penalità.

Obbligazioni corporate a breve termine

Le obbligazioni corporate a breve termine emesse da aziende solide sono un'alternativa per chi vuole diversificare il proprio portafoglio. Queste obbligazioni offrono rendimenti più elevati rispetto ai titoli di Stato, a fronte di un rischio leggermente maggiore.

Le obbligazioni corporate a breve termine possono offrire rendimenti superiori rispetto ai BOT o ai BTP, soprattutto se emesse da aziende con un buon rating creditizio. Alcune di queste obbligazioni offrono scadenze molto brevi (anche inferiori a un anno). Il rischio principale è legato alla solidità finanziaria dell’emittente. Se l’azienda emittente dovesse avere difficoltà finanziarie, l’obbligazione potrebbe perdere valore o, nel peggiore dei casi, non essere rimborsata.

Leggi anche