Nei casi più gravi, Bankitalia predilige l'aggregazione tra istituti bancari come via d'uscita dalla crisi.
In apparenza stabili, ma sotto costante osservazione. Le banche di piccole dimensioni, non rilevanti a livello sistemico come i grandi gruppi vigilati direttamente dalla Banca centrale europea, sono al centro di un'intensa attività ispettiva da parte della Banca d'Italia, che ha rafforzato il presidio sulle cosiddette less significant institutions. L'approccio di Via Nazionale è di evitare che criticità circoscritte si trasformino in focolai di crisi, replicando lo scenario vissuto tra il 2010 e il 2015 con casi come Banca Etruria, CariFerrara e Banca Marche, è diventata una priorità. Vediamo meglio:
In alcuni casi, i board sono composti da figure prive delle competenze tecniche necessarie per comprendere i rischi assunti, in particolare quelli finanziari o legati alla trasformazione digitale. Durante il periodo dei tassi bassi, questo ha favorito l'ingresso in business ad alto rendimento ma altrettanto elevata volatilità. L'assenza di una visione di lungo periodo ha spinto alcuni cda verso decisioni opportunistiche, spesso sollecitate da fondi azionisti desiderosi di ritorni immediati.
Il controllo esercitato da un singolo soggetto o da un gruppo ristretto di soci, che può arrivare a compromettere l'autonomia degli organi interni, rappresenta un campanello d'allarme per la Vigilanza. Bankitalia ha più volte richiamato la necessità di rinnovare gli organi aziendali, promuovere la rotazione dei vertici e garantire una reale indipendenza dei consiglieri. In assenza, l'istituto può decidere interventi graduali, fino ad arrivare alla sospensione temporanea degli organi o al commissariamento.
Nel dicembre 2022, la Popolare Valconca è stata commissariata per inadeguatezza patrimoniale e prospettive di redditività critiche. Poco dopo, nel 2023, è toccato a Smart Bank per aver promesso tassi dell'8% su depositi pluriennali senza avere una copertura sostenibile, esponendosi al rischio tassi in maniera insostenibile. Più recente è il caso della Banca Progetto, commissariata a seguito di un'indagine della procura di Milano su presunti finanziamenti concessi a società legate alla criminalità organizzata. In questo caso, il problema non era tanto l'adeguatezza dei mezzi patrimoniali, quanto la scarsa attenzione nella selezione della clientela, favorita anche dall'esistenza di garanzie pubbliche.
ANon sempre Bankitalia arriva a soluzioni drastiche. In alcuni casi, come per la Banca di Credito Popolare di Torre del Greco e la Banca Privata Leasing di Reggio Emilia, è stato adottato un approccio graduale. Dopo le ispezioni, sono stati inviati funzionari in affiancamento e fornite raccomandazioni su rischi specifici: esposizione eccessiva ai titoli strutturati, superamento dei limiti di concentrazione del credito, debolezze nei sistemi antiriciclaggio. In particolare, la Banca Privata Leasing ha ricevuto una contestazione per aver concesso crediti oltre il 25% del patrimonio a un solo soggetto, violando le regole di prudenza previste dalla normativa.
L'intervento della Vigilanza non riguarda solo i piccoli istituti tradizionali. Anche banche con un modello più innovativo o specializzato sono finite sotto osservazione. È il caso della Cassa di Risparmio di Asti, che ha dovuto correggere la semestrale 2024 a seguito di perdite su crediti maggiori del previsto. Altri casi, come BFF e Banca Sistema, hanno visto contestazioni su cartolarizzazioni e riclassificazioni di crediti verso la Pubblica Amministrazione, con conseguente divieto temporaneo alla distribuzione dei dividendi.
Nei casi più gravi, Bankitalia predilige l'aggregazione tra istituti come via d'uscita dalla crisi. Valconca è stata assorbita da Cherry Bank, mentre la Popolare Sant'Angelo, anch'essa oggetto di verifiche, è stata inglobata dalla Popolare di Ragusa (oggi Baps).
Il sistema bancario italiano è oggi più concentrato e coordinato rispetto al periodo 2010-2014. Le BCC si sono raggruppate nei poli di Iccrea e Cassa Centrale, due realtà che offrono meccanismi di garanzia incrociata e controllo interno.
Bankitalia e BCE hanno imposto nei board bancari la presenza obbligatoria di esperti di antiriciclaggio e cybersicurezza e spinto le banche ad aumentare la qualità delle competenze nei consigli. L'esperienza ha mostrato che la crisi della Silicon Valley Bank, iniziata in un contesto americano dove la vigilanza è meno stringente, non avrebbe avuto la stessa evoluzione nell'Unione europea.