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Le domande e risposte piů frequenti su assegno di inclusione in base ai chiarimenti e spiegazioni INPS ed esperti

di Marianna Quatraro pubblicato il
assegno inclusione inps

Quali sono i chiarimenti forniti da Inps ed esperti sul nuovo assegno di inclusione al via ufficialmente al primo gennaio per non occupabili

L’assegno di inclusione è la nuova misura di sostegno per le famiglie in difficoltà economica che dal primo gennaio 2024 ha ufficialmente sostituito il reddito di cittadinanza ma che, a differenza di quest’ultimo, non spetta a tutti coloro che sono in difficoltà economica e senza lavoro ma vale solo per determinate categorie di persone. Vediamo nel dettaglio quali sono chiarimenti e spiegazioni forniti da Inps ed esperti su domande più frequenti sull’assegno di inclusione.

A chi spetta l’assegno di inclusione nel 2024?

L’assegno di inclusione 2024 non spetta a tutti i disoccupati ma, come ben spiegato dall’Inps, solo a specifiche categorie di persone considerate non occupabili che sono, nel dettaglio, persone con disabilità o fragili, nuclei familiari con minorenni, over 60 o persone disabili e invalidi, mentre gli occupabili di età compresa tra 18 e 59 anni non hanno diritto a percepire l’assegno di inclusione.

Quali sono i requisiti necessari per chiedere l’assegno di inclusione nel 2024?

L’Inps ha chiarito e spiegato quali sono tutti i requisiti necessari da soddisfare per poter chiedere l’assegno di inclusione 2024 e che non riguardano solo valore Isee e soglie reddituali. In particolare, i requisiti per avere l’assegno di inclusione 2023 sono i seguenti:

  • avere un Isee entro i 9.360 euro;
  • avere un reddito entro i 6mila euro annui;
  • essere residenti in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo, al momento della presentazione della domanda;
  • essere cittadino dell’Unione o suo familiare con diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente, o essere cittadino di paesi terzi come regolare permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o titolare dello status di protezione internazionale;
  • avere un valore del patrimonio immobiliare entro i 30mila euro, escludendo la prima casa se ha un valore non superiore a 150mila euro;
  • avere un valore del patrimonio mobiliare entro i 6mila euro, aumentati di ulteriori 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo e di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo, importi aumentati di 5.000 euro per ogni componente disabile e di 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o in condizione di non autosufficienza;
  • non essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
  • non avere sentenze definitive di condanna.

Come fare domanda per avere l’assegno di inclusione nel 2024?

La domanda per avere l’assegno di inclusione può essere presentata sul sito Inps, tramite Spid, CNE o CIE, o rivolgendosi a Caf e Patronati Quando si presenta la domanda per avere l’assegno di inclusione, bisogna contestualmente sottoscrivere il Patto di attivazione digitale, che è obbligatorio per il percorso di reinserimento nel mondo del lavoro e la rinuncia ad offerte di lavoro proposte rappresenta uno dei motivi di perdita dell’assegno di inclusione.
 
Per sottoscrivere il Patto di attivazione digitale, bisogna iscriversi sul portale SIISL e spetta poi all’Inos verificare il possesso dei requisiti del richiedente. Dal mese successivo a quello di invio della domanda, se il richiedente soddisfa effettivamente tutti i requisiti necessario, l’assegno di inclusione inizia ad essere erogato.

Poi, entro 120 giorni dalla presentazione della domanda, i componenti del nucleo familiare vengono convocati dai Servizi sociali per un’analisi multidimensionale dei relativi bisogni.

Qual è l’importo dell’assegno di inclusione?

L’importo dell’assegno di inclusione 2024 è di massimo 6mila euro l’anno, per 500 al mese, più un contributo affitto, per chi vive in case in affitto con regolare contratto di locazione, di 3.360 euro l’anno, per 280 al mese. 

Se il nucleo familiare è costituito solo da persone di 67 anni o disabili gravi, l’importo mensile dell'assegno di inclusione aumenta fino a 630 euro (7.560 l'anno) più 150 euro destinati al contributo d’affitto (1.800 l’anno).

Per quanto tempo viene erogato l’assegno di inclusione?

Come spiegato dall’Inps, il pagamento dell’assegno di inclusione ai beneficiari viene effettuato per un massimo di 18 mesi ed è rinnovabile per ulteriori 12 mesi, previa sospensione di un mese, per cui una volta terminata la misura, bisogna aspettare un mese prima della presentazione di una nuova domanda.

Quando viene pagato l’assegno di inclusione ai beneficiari?

Secondo quanto chiarito dall’Inps, con un messaggio del 3 gennaio (n.25), per chi ha presentato domanda per avere l’assegno di inclusione 2024 entro il 7 gennaio, sottoscrivendo contestualmente il Patto di attivazione digitale (PAD), riceve il pagamento dell’assegno di inclusione spettante dal 26 gennaio 2024.

Chi presenta la domanda per avere l’assegno di inclusione entro il 31 gennaio, riceve il pagamento del dovuto importo dovuto per il mese di febbraio il 27 del mese ma comprensivo anche della mensilità di gennaio, mentre l’Inps ha precisato che per le domande presentate da febbraio e nei mesi successivi, il primo pagamento dell’assegno di inclusione viene disposto dal giorno 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del patto di attivazione digitale, mentre i successivi pagamenti vengono effettuati il giorno 27 di ogni mese di competenza. 

Quando si perde l’assegno di inclusione 2024?

L’Inps ha chiarito che esistono anche casi in cui l’assegno di inclusione 2024 si perde. In particolare, l’Istituto ha precisato che i casi in cui si perde l’assegno di inclusione sono i seguenti:

  • quando si supera il valore Isee di 9.360 euro necessario per usufruire della misura;
  • se si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua, cioè con contratto o a tempo indeterminato senza limiti di distanza a tempo pieno o part time per almeno il 60% con stipendio previsto dal ccnl, o con contratto a tempo determinato entro 80 km dalla residenza ma solo se nel nucleo familiare ci sono figli di età inferiore a quattordici anni, anche con genitori legalmente separati;
  • quando si supera il limite di reddito stabilito dalla legge.

Si può sospendere l’assegno di inclusione e poi riprendere?

L’Inps ha spiegato che, insieme ai casi in cui l’assegno di inclusione si può perdere, ci sono anche casi in cui l’assegno di inclusione si può sospendere e si tratta, in particolare, del caso in sui si trova lavoro con contratti di lavoro fino a 6 mesi. 

Se, infatti, la durata del rapporto di lavoro regolata da specifico contratto è al massimo di sei mesi, l’erogazione dell’assegno di inclusione non decade del tutto ma si sospende e trascorsi i sei mesi di lavoro la misura riprende ad essere pagata al beneficiario senza alcuna variazione rispetto a quanto precedentemente previsto. 
 

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