L’Assegno di Inclusione (ADI) non viene rinnovato senza che il richiedente compia specifici passaggi. Questa particolare attenzione alle procedure deriva da una precisa indicazione dell’INPS, che con il messaggio n. 3048/2025 ha evidenziato l’importanza di rispettare tempistiche e modalità per non incorrere nella sospensione del beneficio. La procedura di rinnovo implica un controllo accurato della situazione familiare e lavorativa, per garantire che il supporto pubblico sia realmente destinato a chi ne ha diritto.
Assegno di Inclusione: requisiti e procedura di rinnovo
L’ADI rappresenta una misura nazionale volta all’inclusione sociale e lavorativa delle famiglie più fragili. Il rinnovo è subordinato al rispetto di una procedura specifica che coinvolge diversi attori e strumenti, tra cui la piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa).
Terminati i primi 18 mesi di fruizione, il sussidio può essere richiesto per un ulteriore anno, ma solo dopo un mese di sospensione dell’erogazione. Il rinnovo richiede la presentazione di una nuova domanda direttamente sul sito dell'Inps con credenziali SPID, CIE, CNS o eIDAS, o tramite Patronato o CAF. E' necessario osservare:
- Requisiti economici e familiari: la famiglia deve soddisfare i limiti patrimoniali e reddituali previsti dalla normativa vigente. La composizione del nucleo familiare viene valutata e, in caso di variazioni, si applicano procedure più articolate. Se non avvengono cambiamenti nella struttura familiare, il processo risulta semplificato: non è richiesta una nuova iscrizione al SIISL né la sottoscrizione di un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD) del nucleo.
- Iter procedurale: ogni componente maggiorenne della famiglia può inviare la domanda di rinnovo. Una volta trasmessa, è necessario rispettare i tempi e le istruzioni successive ricevute tramite comunicazioni ufficiali, tra cui eventuali SMS da parte dell’INPS che ricordano le scadenze imminenti.
- Durata e tempistiche: l’ulteriore periodo riconosciuto dura fino a un massimo di 12 mesi. Il beneficio economico decorre, per chi ne ha diritto, dal mese successivo alla concessione del rinnovo. Tuttavia, la continuità dell’erogazione è subordinata agli adempimenti descritti nei successivi paragrafi, in particolare agli obblighi con i Servizi Sociali e i Centri per l’Impiego.
Messaggio INPS n. 3048/2025: istruzioni e passaggi obbligatori per il rinnovo
Nel
messaggio n. 3048/2025, vengono forniti dettagli puntuali sui passaggi da rispettare per non perdere il diritto alla prestazione.
Il rinnovo dell’assegno richiede la presentazione ai Servizi Sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) o dalla data della domanda di rinnovo, se non sono intervenute modifiche nel nucleo.
- Obbligatorietà dell’incontro con i Servizi Sociali: il colloquio rappresenta un momento di verifica e aggiornamento della propria posizione familiare-lavorativa.
- Analisi multidimensionale: all’incontro segue una valutazione completa della situazione, che consente la personalizzazione del percorso sociale e lavorativo, indispensabile per proseguire nei successivi step.
- Aggiornamento del percorso di inclusione: tutte le informazioni raccolte vengono caricate sulla piattaforma SIISL e diventano vincolanti per le successive scadenze e obblighi.
- Sanzioni e sospensioni: il mancato rispetto delle scadenze comporta la sospensione automatica dell’assegno.
Presentazione ai Servizi Sociali: tempi, modalità e cosa succede in caso di mancato rispetto delle scadenze
Il rispetto delle tempistiche con i Servizi Sociali è
indispensabile per il mantenimento dell’assegno. Il primo appuntamento va fissato
entro 120 giorni, con decorrenza dalla data di trasmissione della domanda o della firma del PAD. Questo passaggio rappresenta la condizione preliminare per confermare o ridefinire il percorso di inclusione.
- Ulteriori incontri: qualora il primo appuntamento non fosse sufficiente alla valutazione, il nucleo potrà essere richiamato per ulteriori accertamenti entro 90 giorni, periodo entro cui è possibile presentarsi anche spontaneamente.
- Registrazione degli esiti: ogni adempimento viene registrato nei sistemi informativi sociali ed è tracciabile per garantire trasparenza.
- Sospensione dell’erogazione: la mancata presentazione alle convocazioni, oltre il termine ultimo, implica la sospensione immediata del beneficio. L’INPS ha chiarito che, pur garantendo l’erogazione delle prime tre mensilità in prossimità della scadenza dei 120 giorni, il mancato adempimento determina l’interruzione del pagamento.
Esempio pratico: per le domande presentate a luglio, il termine massimo per il primo incontro con i Servizi Sociali cade generalmente entro fine novembre dello stesso anno. Infatti, per chi ha presentato la domanda di rinnovo dell’
Assegno di Inclusione nel
mese di luglio, il termine ultimo per il primo incontro con i servizi sociali è fissato
entro la fine di novembre 2025. Dopo questa data, se non è avvenuta la presa in carico, l’INPS sospende l’erogazione del beneficio.
Percorso di inclusione e obblighi successivi al rinnovo dell’ADI
Con il completamento della valutazione con i Servizi Sociali, viene ridefinito il percorso personalizzato, che può includere impegni relativi sia all’inclusione sociale che a quella lavorativa. Questo percorso è costantemente aggiornato sulla piattaforma SIISL e gli obblighi variano in funzione delle esigenze e delle caratteristiche del nucleo familiare. Si è, quindi, soggetti, a:
- Ridefinizione degli impegni: il Patto di inclusione viene confermato o modificato in base all’analisi svolta, coinvolgendo tutti i componenti del nucleo. Ogni cambiamento è sottoposto a un nuovo ciclo di valutazione multidimensionale e comporta la ridefinizione di scadenze e attività da svolgere.
- Aggiornamento obbligatorio: è dovere di ciascun beneficiario verificare e rispettare le nuove scadenze indicate. L’assistenza è garantita tramite portale SIISL e contact center INPS.
Le conseguenze della mancata osservanza degli obblighi comprendono la sospensione o la
revoca dell’assegno.
Cosa devono fare i beneficiari attivabili al lavoro: PADI e Patto di Servizio Personalizzato (PSP)
Per le persone considerate “attivabili al lavoro”, ai fini della continuità dell’ADI è indispensabile adempiere a due fasi entro scadenze precise:
- Sottoscrizione del PADI: i componenti idonei a essere avviati a un percorso professionale hanno 60 giorni per firmare il Patto di Attivazione Digitale Individuale. Se l’impegno è già stato assolto nelle precedenti procedure, non è necessario ripetere la firma.
- Aggiornamento o sottoscrizione del PSP: il passaggio successivo prevede la presentazione al Centro per l’Impiego per la sigla o modifica del Patto di Servizio Personalizzato, che definisce in modo operativo il percorso di reinserimento professionale.
Eccezioni, casi particolari e modalità alternative di svolgimento degli incontri
Non tutti i beneficiari sono obbligati a presentarsi fisicamente presso i Servizi Sociali. Alcune categorie, come coloro che risultano esonerati dagli obblighi di attivazione al lavoro per motivi riconosciuti (ad esempio disabilità o gravi problematiche di mobilità), possono usufruire di modalità più flessibili:
- Colloqui da remoto: la normativa consente lo svolgimento degli incontri tramite piattaforme digitali, videochiamata o anche visite domiciliari, se ritenuto opportuno dal case manager incaricato.
- Gestione delle urgenze e criticità: in caso di problemi tecnici o casi particolari, è possibile utilizzare il servizio di assistenza multilivello INPS, attivo sia tramite piattaforma online sia attraverso i numeri dedicati del contact center.
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