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Le migliori azioni europee 2026 su cui investire secondo Morgan Stanley

di Marcello Tansini pubblicato il
Su quali azioni investire

Le indicazioni di Morgan Stanley su azioni europee 2026: previsioni crescita, trend e settori chiave.

I mercati azionari europei si preparano a una nuova fase basata sulle strategie aggiornate di una delle banche d'investimento più influenti: Morgan Stanley. Secondo gli analisti della società, l'approccio agli investimenti per il prossimo anno si distingue per un cauto ottimismo, sostenuto da una selezione dei titoli e dall'analisi approfondita dei settori. Il rialzo del target dell'indice Msci Europe riflette una visione che valorizza la resilienza e il potenziale delle principali blue chip e mid cap continentali.

Gli investitori professionali dovranno tuttavia prestare particolare attenzione alla qualità degli utili e all'equilibrio tra crescita ed esposizione ai diversi rischi macroeconomici. Nell'attuale scenario europeo - segnato da volatilità geopolitica, progressivo rilassamento monetario e ripresa dell'economia tedesca - vengono indicate 11 società in posizioni di leadership settoriale, capaci, secondo il team di ricerca di Morgan Stanley, di correre più delle altre nel 2026.

Previsioni su utili e target Msci Europe per il 2026

Il quadro aggiornato presenta una crescita degli utili societari nell'ordine del 13-14%: questo elemento chiave emerge dall'analisi delle guidance aziendali confermate e migliorate da oltre il 90% delle società coperte dai principali broker. Morgan Stanley, dopo aver analizzato trimestrali e risultati 2025, alza il target dell'indice Msci Europe, paventando però un tasso di espansione degli utili leggermente inferiore alle aspettative di consenso. Per l'EuroStoxx 50, il riferimento di mercato per le blue chip continentali, si stima un miglioramento degli utili per azione del 14%, mentre il Ftse Mib punta a un incremento del 13%.

La tabella seguente fotografa le principali metriche delle attese su ricavi, utili e dividendi per il settore finanziario, in particolare per tre banche di primaria importanza:

Società

Ricavi attesi 2026

Utile netto atteso 2026

Dividendo stimato

Intesa Sanpaolo

28,27 mld €

9,77 mld €

0,41 € per azione

Unicredit

25,31 mld €

9,67 mld €

3,57 € per azione

Banco Bpm

6,10 mld €

1,77 mld €

0,99 € per azione

Si nota come Morgan Stanley mantenga una visione leggermente inferiore rispetto alle stime di consenso sugli utili, suggerendo prudenti strategie d'investimento. Il fondo dell'ottimismo sugli utili è corroborato dal fatto che oltre il 60% delle guidance è stata confermata o migliorata, con una quota crescente di società che ha battuto le stime degli analisti. Tuttavia, la cura nella selezione si rende necessaria poiché le valutazioni incorporate già fattorizzano scenari di crescita significativi. Il consensus per il 2026 indica inoltre una maggiore visibilità rispetto al recente passato.

Analisi dei settori promossi e bocciati: dove puntare secondo Morgan Stanley

L'aggiornamento di Morgan Stanley suggerisce una netta preferenza per alcuni comparti ritenuti più resilienti e sottovalutati. Le scelte strategiche del broker concentrano l'attenzione su finanziari di elevata qualità, società energetiche specializzate nell'innovazione green, utility paneuropee e leader nella difesa & spazio. Diversamente, si osserva una minore esposizione verso quei settori considerati ciclici, come i beni di consumo discrezionali, e alcune aree industriali legate all'automotive.

Tra le aree evidenziate come ad alto potenziale di crescita:

  • Il settore finanziario, sostenuto da solidi fondamentali, remunerazione azionisti tramite dividendi e buyback.
  • Le utilities innovative, percepite come cardine della transizione energetica, incluse Siemens Energy, Centrica e Engie.
  • Difesa e aerospazio, in particolare aziende legate ad accordi internazionali e piani pubblici di investimento.
Fra i comparti per cui viene consigliata minor esposizione, invece, compaiono beni di consumo non essenziali, telecomunicazioni tradizionali e alcune realtà industriali esposte a pressioni inflazionistiche. Nonostante la ripresa di ordinativi nel luxury, permangono margini di incertezza sulla domanda in ambito Far East e Nord America.

È interessante evidenziare, inoltre, come alcune banche centrali europee prevedano allentamenti della politica monetaria nel medio termine, favorendo il settore dei finanziari e delle mid cap esposte alla domanda interna. Al contrario, settori difensivi come utility e healthcare risultano attraenti anche in un contesto di volatilità macroeconomica e geopolitica.

Le 11 azioni europee top picks per il 2026: approfondimento sulle società selezionate

La selezione delle "top picks" di Morgan Stanley per il 2026 mira a individuare società che presentano un mix di leadership settoriale, solidità finanziaria e potenziale espansione. L'elenco dei titoli consigliati include quattro gruppi bancari - Santander, Société Générale, Lloyds Banking Group, Ing - tutti caratterizzati da profili di rendimento sostenibile e potenziale di distribuzione di utili superiore alla media europea, grazie alla presenza bilanciata in mercati sviluppati e totale controllo della rischiosità degli attivi.

Nel comparto utility e infrastrutture energetiche, la preferenza ricade su Siemens Energy, Centrica e Engie, realtà impegnate nella trasformazione energetica e ampiamente esposte agli investimenti per le reti eoliche, idrogeno e smart grid. Il settore, nonostante la pressione regolatoria, viene percepito come un pivot della resilienza europea ai cambiamenti climatici e alle esigenze di sicurezza energetica.

Due protagoniste del settore difesa & spazio - Rheinmetall e Airbus - si contraddistinguono per il loro posizionamento strategico e l'attesa espansione del business legata ai grandi programmi pubblici di ammodernamento infrastrutturale e all'integrazione tecnologica nei sistemi di sicurezza continentali.

Spostandosi verso l'ambito consumer, una sola azienda - Prosus - viene menzionata, per la capacità di capitalizzare dall'evoluzione digitale e dai trend del retail online globale. Nel medtech, Fresenius spicca per la stabilità del core business e le opportunità di crescita, anche in situazioni di moderata pressione sui costi sanitari pubblici:

Titolo

Settore

Punti di forza

Santander

Bancario

Solidità internazionale, redditività sostenibile

Société Générale

Bancario

Presidio su mercati core UE, innovazione digitale

Lloyds Banking Group

Bancario

Leadership UK, controllo rischio attivo

Ing

Bancario

Distribuzione geografica equilibrata

Siemens Energy

Utility/Energia

Transizione energetica, reti eoliche

Centrica

Utility

Innovazione, servizi integrati energia

Engie

Utility

Infrastrutture smart grid, idrogeno

Rheinmetall

Difesa/Spazio

Espansione su programmi pubblici UE

Airbus

Difesa/Spazio

Leadership tech aerospazio

Prosus

Consumer Discretionary

Piattaforme retail digitale

Fresenius

Medtech

Crescita stabile, solidità

Queste undici società incarnano la filosofia d'investimento per il 2026: selettività, diversificazione e presenza in megatrend strutturali. La metodologia di Morgan Stanley, basata su screening di multipli, momentum degli utili e sostenibilità della crescita, si propone di offrire un vantaggio competitivo in un contesto di valutazioni già elevate per molte blue chip europee.

Performance attese e fattori di rischio nelle strategie di investimento

Le performance attese per la selezione dell'anno prossimo sono solide, ma la cautela rimane d'obbligo. Il quadro di riferimento suggerisce una potenziale sovraperformance di queste società rispetto all'indice Msci Europe, soprattutto se i trend macro e micro dovessero confermare la resilienza dei profili reddituali individuati.

Tuttavia, non mancano i rischi da monitorare:

  • Pressioni sui margini dovute a inflazione persistente, specialmente in segmenti energy intensive e industriali.
  • Oscillazioni delle valute, che possono incidere sulla redditività riportata, specie per gruppi con attività extra UE.
  • Volatilità geopolitica: conflitti, tensioni sulle catene globali del valore e misure protezionistiche possono creare shock settoriali.
  • Revisione delle guidance a seguito di mutamenti rapidi del contesto normativo o variazioni nei tassi BCE.
Le strategie più accreditate suggeriscono un'esposizione selettiva e un continuo monitoraggio della qualità degli utili, evitando i titoli che hanno già scontato multipli eccessivi o che dipendono da uno scenario troppo ottimista sul ciclo economico globale. Particolare attenzione va rivolta anche al tema ESG, sempre più incisivo nei criteri di valutazione dei fondi istituzionali.

Impatto del contesto macroeconomico europeo sulle scelte d'investimento

Il contesto macro europeo per il 2026 presenta elementi di solida crescita, ma la ripresa resta disomogenea tra Paesi e settori. Secondo le ultime stime, il PIL dell'area euro dovrebbe espandersi dell'1,3%, in accelerazione rispetto al biennio precedente, con il quadro inflattivo sotto controllo e la BCE orientata a una politica monetaria più accomodante.

I principali driver macro che influiranno sulle strategie di portafoglio:

  • Ripresa tedesca trainata da politiche fiscali espansive (Sondervermögen)
  • Domanda interna italiana in crescita, deficit sotto il 3% e debito/PIL in lieve aumento per effetto dei crediti d'imposta edilizi
  • Stabilità politica in area euro, con rating nazionali migliorati e spread sui titoli di Stato in calo
  • Normalizzazione dell'inflazione e attese di riduzione graduale dei tassi
In questo scenario, le mid e small cap europee risultano attraenti per via del loro sconto sui multipli, specie se supportate da nuova liquidità derivante dal lancio di fondi istituzionali e da una più marcata attenzione degli investitori globali.

Permangono tuttavia alcune incognite, come l'impatto di condizioni geopolitiche sfavorevoli (dazi, guerre regionali, crisi energetiche) che richiedono una gestione vigile e dinamica dell'allocation settoriale.



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