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Le migliori Borse per guadagni e rendimenti offerti nei prossimi 10 anni (2026-2036)

di Marcello Tansini pubblicato il
Rendimenti offerti nei prossimi 10 anni

Le migliori Borse mondiali tra il 2026 e il 2036: scenari economici globali, rendimenti attesi, mercati USA, Europa ed emergenti, settori vincenti e strategie efficaci per affrontare i rischi.

Guardando al decennio 2026-2036, comprendere quali Borse internazionali siano in grado di offrire maggiori opportunità di guadagno e crescita diventa una priorità per chi cerca di valorizzare il proprio capitale in un contesto di incertezza, ma anche di innovazione e sviluppo globale.

Un approccio attento alle tendenze macroeconomiche e alla diversificazione geografica e settoriale rappresenta una leva strategica per chi desidera ottimizzare i risultati e gestire al meglio i rischi collegati agli investimenti azionari nel lungo periodo.

Le prospettive economiche globali dal 2026 al 2036: trend e scenari

I prossimi dieci anni saranno segnati da una pluralità di fattori geopolitici, tecnologici e ambientali, che avranno impatti diretti sull'evoluzione dei mercati azionari. Le previsioni degli analisti internazionali suggeriscono un periodo di transizione, caratterizzato da fasi alterne - dalla crescita accelerata in alcune regioni emergenti alle sfide legate alla gestione dell'inflazione e alla sostenibilità del debito nei Paesi avanzati.

Gli investitori dovranno saper interpretare il ciclo economico, sfruttando la resilienza dei settori "difensivi" quando necessario e cogliendo le opportunità offerte dall'innovazione tecnologica e dai cambiamenti demografici nei mercati in espansione:

  • Negli Stati Uniti, la forza trainante sarà l'innovazione nei comparti digitali e sanitari.
  • In Europa, il ruolo centrale della sostenibilità e della gestione dell'energia orienterà le scelte di molti investitori.
  • I mercati emergenti punteranno su infrastrutture, digitalizzazione e una crescente classe media, portando nuove rotte di crescita ma anche volatilità e rischi specifici da monitorare.
Gli scenari di medio-lungo termine richiederanno una pianificazione attenta e la capacità di rimodulare i portafogli in base all'evoluzione delle variabili macroeconomiche.

Mercati azionari mondiali per rendimenti: Stati Uniti, Europa ed emergenti

L'osservazione delle stime di rendimento per le principali Borse internazionali indica differenze sensibili tra le varie aree geografiche. Secondo le ultime proiezioni (JP Morgan AM, Vanguard e principali centri di ricerca), gli Stati Uniti rimarranno un polo d'innovazione dal potenziale stabile, anche se con ritorni annualizzati più moderati rispetto ai picchi del passato. L'Europa offrirà solidità e dividendi competitivi, soprattutto nella componente "value", mentre i mercati emergenti, guidati da Asia e America Latina, promettono un potenziale di crescita superiore alla media seppur accompagnato da maggiore volatilità:

Area

Rendimento atteso annuo (stima 2026-2036)

USA - Large Cap

6,5% - 7%

Europa

6% - 6,5%

Mercati Emergenti

7,5% - 8%

La combinazione tra questi mercati rappresenta l'architrave di una strategia ottimizzata per il prossimo decennio.

Borse USA: opportunità e rischi per il prossimo decennio

Il comparto azionario statunitense continuerà a offrire, secondo le stime più autorevoli, rendimenti solidi ma meno eclatanti rispetto al passato recente. La concentrazione nei titoli "growth", specialmente le big tech, resterà significativa ma le valutazioni elevate suggeriscono un approccio più prudente, che favorisca uno spostamento verso titoli value e settori meno scontati.

La resilienza della Borsa USA sarà sorretta da un tessuto industriale dinamico e da una leadership nell'intelligenza artificiale, cloud e healthcare. Tuttavia, la forte dipendenza dalle performance di poche aziende implica un rischio di ribasso in caso di correzione di settore. I rischi principali saranno rappresentati da tensioni geopolitiche, indebitamento e oscillazioni della politica monetaria.

Mercati europei: stabilità, dividendi e settori trainanti

Le Borse europee tenderanno a valorizzare la propria reputazione di "porto sicuro" nel panorama mondiale, proponendo una combinazione tra buoni dividendi e stabilità di rendimenti. I settori industriali, healthcare, energetico e delle utility costituiscono la struttura portante.

I rendimenti saranno sostenuti anche dalla spinta ai processi di transizione verde e digitalizzazione industriale, agevolati dagli investimenti del PNRR nei principali Paesi. Le blue chip europee, spesso sottovalutate in termini di multipli rispetto ai counterpart americani, rappresenteranno un'opzione interessante per gli investitori orientati alla conservazione del capitale. Il rischio di stagflazione e la frammentazione politica rimangono fattori da monitorare, ma la solidità patrimoniale e la vocazione ai dividendi manterranno le Borse europee strategiche nel portafoglio decennale.

I mercati emergenti: potenzialità di crescita e rischi da affrontare

Asia (con India e Sud-Est asiatico in primo piano), America Latina e alcune regioni africane possono offrire, tra il 2026 e il 2036, rendimenti attesi più elevati rispetto ai mercati maturi, trainati da una crescita demografica, digitalizzazione e urbanizzazione. Tuttavia, queste traiettorie positive sono controbilanciate da rischi strutturali: volatilità politica, rischio Paese, instabilità valutaria e vulnerabilità agli shock globali.

Tra le borse emergenti, risulteranno attrattive:

  • India: leader in digitale e manifatturiero
  • Vietnam, Indonesia: infrastrutture e crescita industriale
  • America Latina: settori energia e materie prime
Le strategie per accedere a questi mercati devono prevedere una diversificazione marcata, un'analisi periodica dei rischi geopolitici e un approccio graduale. L'inclusione di ETF diversificati e fondi su scala globale si dimostra efficace nella gestione di questa asset class.

I settori vincenti: tecnologia, energia, salute e sostenibilità nei portafogli del futuro

Nel periodo 2026-2036, le migliori opportunità tenderanno a concentrarsi su segmenti ad alto valore aggiunto e resilienza. Ecco i temi chiave:

  • Tecnologia: Cloud, intelligenza artificiale, semiconduttori e cyber security resteranno asset strategici a livello globale, grazie all'espansione di digitalizzazione e automazione industriale.
  • Energia e transizione green: Investimenti in rinnovabili, efficientamento e stoccaggio energetico saranno determinanti nei portafogli sia in Europa che nei paesi emergenti, favorendo la crescita di aziende innovative nel settore.
  • Salute e biotech: L'aumento dell'invecchiamento della popolazione e innovazioni terapeutiche spingeranno rendimenti nel comparto healthcare, farmaceutico e biotecnologico. Gli ETF settoriali e azioni di leader (USA o Europa) saranno favorite da questa dinamica.
  • Sostenibilità e ESG: Gli investimenti responsabili, focalizzati su ambiente, governance e inclusione sociale, verranno premiati in termini di performance e appeal nei prossimi anni.
Una strategia bilanciata che includa questi comparti permette di posizionarsi sulle maggiori tendenze di crescita, riducendo al tempo stesso l'esposizione ai rischi di settori troppo ciclici.

Strategie di diversificazione tra ETF, azioni blue chip e approcci difensivi

Per massimizzare i rendimenti e ridurre la volatilità nei portafogli, la diversificazione rappresenta il pilastro di ogni strategia d'investimento a 10 anni. Gli strumenti più adatti includono:

  • ETF globali e tematici: Consentono un'esposizione efficiente a interi indici geografici o settoriali, facilitando l'accesso a mercati difficilmente replicabili con titoli singoli.
  • Azioni blue chip: Le grandi società quotate e solide, sia statunitensi che europee, si confermano opzioni difensive, soprattutto in scenari di turbolenza macroeconomica.
  • Pac (Piani di Accumulo del Capitale): Permettono di mediare il prezzo di ingresso, mitigando l'effetto della volatilità e ottimizzando la costruzione del capitale.
  • Approcci difensivi: Oltre agli asset azionari, mantenere una quota stabile in titoli di Stato, fondi obbligazionari investment grade e piccolo presidio su oro/beni rifugio garantisce maggiore sicurezza nei portafogli decennali.
L'integrazione di diverse asset class e strumenti consente di appianare meglio le oscillazioni dei mercati, potenziando la sostenibilità complessiva del portafoglio.

Rischio, orizzonte temporale e pianificazione degli investimenti

Un investimento efficace nelle Borse internazionali tra il 2026 e il 2036 richiederà un'analisi attenta della tolleranza individuale al rischio, una scelta consapevole dell'orizzonte temporale e una pianificazione flessibile ma rigorosa. Gli investitori dovranno valutare:

  • L'esposizione a shock geopolitici e il loro impatto sulle singole aree geografiche
  • La sostenibilità finanziaria degli emittenti (aziende e Stati)
  • I costi di gestione degli strumenti adottati (ETF, fondi, titoli singoli, ecc.)
  • La disciplina nella revisione e il ribilanciamento periodico delle strategie adottate
In prospettiva decennale, la capacità di restare investiti e disciplinati durante le volatilità a breve termine rappresenta uno dei principali fattori di successo. La collaborazione con consulenti indipendenti, ove previsto dalla normativa nazionale, si rivela utile per personalizzare i percorsi e valutare la coerenza delle scelte rispetto agli obiettivi di vita e patrimoniali.