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Le novità per chi ha un'auto nel 2026 tra Rc auto, prezzi carburante e bollo tra sconti ed esenzioni

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rc auto, prezzi carburante e bollo

Il 2026 porta importanti cambiamenti per chi possiede un'auto: nuove regole su Rc auto e bollo, sconti, esenzioni e agevolazioni per veicoli green e ad alta potenza, oltre a novità sui pagamenti.

L'implementazione di nuove regole e incentivi ridisegna il quadro di obblighi fiscali e assicurativi, con ricadute concrete su gestione, costi e agevolazioni legate alla mobilità privata. Dal pagamento del bollo auto in forma più standardizzata ai cambiamenti per la polizza RC Auto, le novità coinvolgono sia chi opta per veicoli tradizionali che per quelli ad alimentazione alternativa.

In questo scenario articolato emergono nuove opportunità di risparmio, accanto a prescrizioni più rigorose su controlli, modalità di versamento e penalità per morosità. Alla luce di decreti recenti e modifiche normative, diventa essenziale comprendere chi beneficia davvero delle nuove esenzioni e come cambiano obblighi e diritti secondo categorie, anzianità o caratteristiche del veicolo.

RC Auto 2026: nuove regole, obblighi e deroghe tra rischio ed esenzioni

L'assicurazione di responsabilità civile si evolve nel 2026 con una serie di riforme mirate a chiarire l'obbligatorietà della copertura e differenziarla per tipologia di veicolo. Il decreto legislativo approvato nel dicembre precedente ha escluso specifiche categorie dall'obbligo assicurativo: i veicoli dichiarati non idonei alla circolazione, come quelli privi di motore o ridotti a rottame, non richiederanno più la stipula di una polizza, sollevando così i proprietari da costi non giustificati dall'utilizzo effettivo.

Protagoniste di una vera trasformazione sono le auto e le moto storiche. Per questi mezzi non sarà più obbligatoria la classica RC Auto, sostituita da una copertura sul cosiddetto rischio statico, cioè una garanzia per danni che possono verificarsi mentre il veicolo è fermo e non circolante. Questa novità, oltre a valorizzare il carattere collezionistico e occasionale d'uso di questi mezzi, si traduce in tariffe maggiormente contenute rispetto ai contratti tradizionali.

Ulteriori deroghe sono previste per mezzi impiegati in contesti particolari: i veicoli a utilizzo https://www.businessonline.it/news/bollo-auto-2026-quando-non-si-paga-tutti-i-casi-aggiornati-a-livello-nazionale-e-regionale_n80553.htmlstagionale potranno ricevere polizze infrannuali, ovvero di durata inferiore all'anno e commisurate al reale periodo di utilizzo. Nei casi di partecipazione a manifestazioni sportive motoristiche, è consentita la stipula di coperture specifiche per l'evento, escludendo l'obbligo continuativo di RC.

L'attività di vigilanza sulle informazioni relative agli attestati di rischio viene rafforzata: l'IVASS potrà imporre la raccolta di dati aggiuntivi per migliorare i controlli sulle esenzioni e contrastare tentativi di frode.

Infine, nel 2026 debutta il modulo CAI digitale per l'accertamento degli incidenti, utilizzabile direttamente attraverso app fornite dalle compagnie assicurative. Questa digitalizzazione semplifica e velocizza le pratiche, pur lasciando facoltativo il supporto cartaceo.

Bollo auto 2026: pagamenti, scadenze e cosa cambia per tutti

Le regole per il bollo auto subiscono modifiche di vasta portata, con impatti sia per le nuove immatricolazioni sia per chi già possiede un veicolo. Dal 1° gennaio 2026, il versamento della tassa per le auto immatricolate da questa data avverrà in un'unica soluzione annuale, abolendo ovunque la possibilità di rateizzazione tradizionale, con lievi eccezioni per alcune categorie professionali che potranno richiedere pagamenti quadrimestrali se previsto dalle rispettive amministrazioni regionali.

Le scadenze diventano più prevedibili: il pagamento è dovuto entro l'ultimo giorno del mese successivo all'immatricolazione e sarà poi sempre fissato nel medesimo mese per gli anni seguenti. Questa innovazione si ispira a sistemi già noti in alcune regioni e mira a semplificare la gestione delle scadenze.

L'importo resta ancorato a potenza del motore, classe ambientale ed aliquote regionali. Di rilievo è la fine dell'esenzione sul bollo per veicoli sottoposti a fermo amministrativo: dal 2026 anche chi ha veicoli bloccati per gravi infrazioni sarà tenuto al versamento della tassa. Inoltre, le regioni manterranno la completa autonomia su tariffe, deroghe ed esenzioni, con un nuovo Archivio nazionale delle tasse automobilistiche che assicurerà maggiori controlli e l'attribuzione corretta degli introiti.

La responsabilità fiscale grava sempre su chi figura come intestatario al Pubblico Registro Automobilistico all'inizio del periodo tributario, rendendo importante l'aggiornamento puntuale dei passaggi di proprietà. In caso di errori, il nuovo sistema informatico nazionale garantirà il trasferimento automatico degli importi alle regioni effettivamente competenti:

Novità

Dal 2026

Pagamento in un'unica soluzione

Obbligatorio (eccetto deroghe)

Scadenza

Fissata al mese di immatricolazione

Esenzione per fermo amministrativo

Eliminata

Calcolo dell'importo

Su kW, classe ambientale e regione

Esenzioni e agevolazioni per bollo auto ed RC Auto

Le riforme introdotte offrono opportunità di risparmio a categorie di contribuenti e tipi di veicoli:

  • Auto elettriche e ibride: Esenzione totale dai tributi di possesso per i primi cinque anni in molte regioni; dal sesto anno possibile riduzione del 75%. In Lombardia e Piemonte l'esenzione può essere permanente (per le elettriche).
  • Persone con disabilità: Esenzione completa dal bollo e, spesso, da parte della RC Auto, con limiti di potenza fissati.
  • Redditi bassi: Chi dichiara meno di 8.000 euro annui può accedere all'esonero fiscale, previa presentazione della documentazione presso enti competenti.
  • Veicoli storici: Pagamento simbolico ridotto (10 euro annui per certi ultratrentennali), o riduzioni del 50% se riconosciuti di rilevanza storica e collezionistica.
  • Piani promozionali regionali: Alcune regioni applicano sconti anche a chi attiva la domiciliazione bancaria, come nel Lazio (-10%).
Le amministrazioni regionali mantengono ampi margini per introdurre proprie deroghe e incentivi, spesso connessi a politiche per la sostenibilità. Per i proprietari di flotte aziendali e veicoli speciali potrebbero inoltre persistenti specifici periodi di pagamento agevolati, a seconda della regolamentazione locale.

Importante: il beneficio per veicoli sottoposti a fermo amministrativo è stato abrogato.

Superbollo e veicoli ad alta potenza: regole e sconti

Il superbollo continua a gravare sui possessori di auto sportive o di lusso oltre i 185 kW. Rimane fissato a 20 euro per ogni kW che eccede tale soglia, con riduzioni progressive calcolate in base all'anzianità del veicolo: dopo cinque, dieci e quindici anni, l'importo scende secondo precise percentuali stabilite dalla legge.

Non sono state introdotte abolizioni per questa tassa: il tema è stato oggetto di discussione politica, ma il mantenimento è stato confermato anche per il 2026. Per i veicoli di interesse storico o collezionistico si applicano comunque agevolazioni forti rispetto alla tariffazione ordinaria.

Bollo auto e veicoli green: esenzione per elettriche e ibride

Il sostegno ai veicoli a basso impatto ambientale si conferma anche dopo le ultime modifiche: le esenzioni o le riduzioni sul bollo auto per elettriche e ibride restano valide in molte regioni. Per i veicoli elettrici si prevede una esenzione di cinque anni dal tributo, estensibile a tempo indeterminato in poche realtà locali (come Lombardia e Piemonte).

Le auto ibride beneficiano di detassazioni variabili da regione a regione. Sono comuni:

  • Esenzioni da 3 a 5 anni;
  • Sconti del 75% (ad esempio, dopo la fase di totale esenzione);
  • Nessun beneficio in alcune regioni (Emilia Romagna, Toscana per le ibride);
Queste diversità sono regolate dalle politiche ambientali delle singole amministrazioni. Il quadro complessivo favorisce la transizione ecologica e la rottamazione dei veicoli più inquinanti, spesso accompagnata da ulteriori incentivi alla mobilità sostenibile decisi localmente.

Il mancato pagamento del bollo auto comporta l'applicazione di sanzioni e interessi crescenti in base al ritardo:

  • Fino a 14 giorni: 0,1% al giorno sull'importo;
  • 15-30 giorni: 1,5%;
  • 31-90 giorni: 1,67%;
  • Entro un anno: fino al 3,75%.
Dopo un anno di evasione, la sanzione raggiunge il 30% della cifra dovuta, oltre agli interessi legali. Chi regolarizza tempestivamente può avvalersi del ravvedimento operoso per ottenere una riduzione delle penalità.

Il bollo non pagato va in prescrizione dopo tre anni, se non interrotta da atti ufficiali.

Il nuovo sistema nazionale di banche dati assicura controlli automatici, notifiche digitali e avvisi di accertamento quasi istantanei, rendendo più difficile sfuggire agli obblighi fiscali.

Per importi non saldati, è oggi possibile rateizzare le cartelle fino a 108 o addirittura 120 rate mensili in caso di comprovata difficoltà, oppure pagare tramite sistemi come Paypal in tre tranche.

Come cambia il prezzo del carburante

Dal 1° gennaio 2026 il governo introdurrà un riallineamento fiscale tra benzina e diesel, rendendo il gasolio meno conveniente rispetto al passato. Con la Legge di Bilancio 2026 le accise sui due carburanti verranno parificate a 67,29 centesimi al litro.

La benzina beneficerà di una riduzione dell'accisa di circa 4 centesimi al litro, mentre il diesel subirà un aumento equivalente. Alla pompa questo si tradurrà in un rincaro di circa 2,5 euro per un pieno da 50 litri per chi utilizza il gasolio e in un risparmio di circa 2 euro per chi guida un'auto a benzina. Su base annua, l'aumento per un'auto diesel potrà arrivare a quasi 60 euro, mentre il risparmio per la benzina resterà più contenuto.

Il provvedimento colpirà soprattutto automobilisti privati e flotte aziendali diesel, mentre resteranno escluse o agevolate categorie come agricoltura, autotrasporto e trasporto pubblico locale. Secondo il governo, le maggiori entrate serviranno anche a finanziare la riforma dell'IRPEF e ad allinearsi alle direttive europee contro le agevolazioni fiscali considerate dannose per l'ambiente.

Le associazioni dei consumatori criticano la misura, stimando un aggravio complessivo superiore a 360 milioni di euro l'anno per circa 16,6 milioni di automobilisti diesel e denunciando il rischio che i benefici sulla benzina non vengano trasferiti integralmente ai prezzi finali.



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